LA POSTA DEI LETTORI / Il supermercato in zona archeologica, soluzione per salvare capra e cavoli
Il Forestiere instruito delle cose notabili della città di Ravenna, avrà certamente avvertito, che si sta costruendo un supermercato in area archeologica consolidata, in Strada Regionale 71-Rotonda Gran Bretagna. Che quell’ area, faccia parte di un antico cordone dunoso litorale, con necropoli romana ricompresa, proprio perché posta in posizione sopraelevata, è noto, fin dai tempi dei lavori di tombamento, in via dei Poggi e più recentemente degli anni novanta, per gli scavi del sottopassaggio ferroviario, della linea Ferrara Rimini.
La mancanza della carta delle potenzialità archeologiche (non dei vincoli edificatori, dell’assenza di mani libere, come l’intende qualcuno), unitamente alle caratteristiche di intervento privato, non aiutano certo… ma un onorevole compromesso, può salvare la dignità, la tasca, di tutti. Cosa si fa nei paesi (civili) europei in questo caso, quando le condizioni non consentono di agire al meglio: si scava fino a 1-1,5m l’area, previa indagine archeologica accurata.
Si fanno fondazioni su pali, a piano pavimento, con reticolo studiato per minimizzare i danni, si esegue un solaio metallico nervato a grande luce e si procede, con la costruzione dell’edificio in elevazione, senza più alcun vincolo. Tempi… in condizioni normali, si fa in tre mesi, con piena soddisfazione degli imprenditori, della soprintendenza, dei cittadini, onorando il buon senso. In epoca successiva, è possibile-auspicabile approfondire lo scavo, la ricerca archeologica, in sicurezza, senza interferire con le attività sovrastanti.
Spesso diventa un cantiere di scuola archeologica per studenti, magari nelle vicinanze dell’ateneo: se parliamo di finanziamenti, non è impossibile trovarli, con buona pace di tutti. Si tratta di dare sicurezze e modalità codificate a tutti, PREVENTIVE, mettendo anche il mondo imprenditoriale che investe e non ha tempo da perdere, nella certezza della soluzione, dei tempi, dell’operatività, dei costi. Mi permetto di dire, lontano da urli e strepiti, che spesso finiscono solo per demonizzare, ingiustamente, l’archeologia.
Avevo fatto questa proposta, anche durante il calvario di piazza Kennedy, per l’ex Mercato Coperto, senza successo, sommerso da orde di barbari. Ci sono parecchi esempi anche in Italia, in piazze e sotto alcuni edifici: è una novità solo per chi non ha a cuore questa città. Attenzione, si stanno mettendo in atto, i due sottopassi, Stazione e soprattutto Molinetto, con queste stesse caratteristiche. Che qualcuno domani non salti fuori, a metà delle opere, con ovetto kinder e sorpresa… onorevoli messeri.
Daniele Vistoli, architetto