Politica. Biondi (Ln): "Tratto di via Maggiore senza accessi per mezzi di soccorso e disabili"

La consigliera inoltre contesta l'eccessiva presenza di dissuasori in città che, a detta sua, "deturperebbero l'ambiente e sarebbero posti anche in punti dove il pedone non correrebbe alcun rischio"
La consigliera comunale della Lega Nord, Rosanna Biondi, evidenzia in un'interrograzione rivolta a sindaco e giunta comunale le criticità presenti, a detta della consigliere, sul tratto di via Maggiore tra via Don Minzoni e via S.Gaetanino. "Premesso che via Maggiore rappresenta, per le proprie caratteristiche dimensionali e funzionali - si legge nell'interrogazione - un’arteria strategica per la città, oltre che costituire porta d’ingresso e prima immagine per chi si accosta alla realtà ravennate."
"Considerato che tra le varie criticità, già ben note - fondo stradale problematico, disagi legati all’apparato radicale dei pini, sottostrada spesso non adeguata alle esigenze di cittadini ed esercenti - va inserita pure quella concernente il tratto tra Circonvallazione S.Gaetanino e via Don Minzoni. Rilevato che in tale tratto, che presenta diversi condomini e attività commerciali - sottolinea la consigliera - risulta totalmente impedito l’accesso a qualsiasi veicolo a causa del ricorso a “paletti” in ghisa di recente collocazione."
"Accertato che - precisa Biondi - ciò ha determinato, e continua a determinare, gravi problemi per le operazioni di carico/scarico merci, ha sottratto inoltre spazi alle persone portatrici di disabilità, per le quali manca un parcheggio dedicato; rimarcato che in situazioni di emergenza si viene a creare un insostenibile impedimento all’accesso di mezzi di soccorso, ambulanze e Vigili del fuoco; evidenziato che una problematica per molti versi similare si registra anche nel tratto da via Portoncino a via Fiume Montone. Abb.to, anch’esso completamente chiuso al traffico."
"Si chiede al sindaco:
- quali solleciti provvedimenti intenda adottare per far fronte ad un quadro emergenziale di chiara gravità, provvedendo magari a rimuovere i “paletti” e a sostituirli, eventualmente, con apposite “catenelle”;
-perché l'ordinanza è stata emessa il 16/11/2018 con ampio ritardo rispetto alla delibera del 27/3/2018;
- qual è il piano di accesso per i mezzi di soccorso, Vigili del fuoco e Polizia" conclude la congliera leghista.
Un'altra criticità sottolineata da Rossana Biondi in una seconda interrogazione rivolta sempre a sindaco e giunta comunale riguarda i dissuasori stradali presenti in città, che secondo la consigliera, "sarebbero troppi e posti in punti dove il pedone non correrebbe alcun rischio".
"Premesso che il miglioramento della qualità della vita e la realizzazione di una effettiva mobilità sostenibile - si legge nel testo - costituiscono obiettivi imprescindibili e da perseguire con ogni mezzo."
"Rilevato che - aggiunge - a Ravenna, però, si è costretti a registrare la presenza di centinaia di dissuasori stradali, più comunemente indicabili come “paletti” in ghisa, atti ad impedire la sosta di veicoli in aree o zone determinate, in costante aumento, posti anche in punti dove il pedone non corre alcun rischio; sottolineato che essi, poi, contribuiscono a deturpare l'ambiente e non a porre rimedio a situazioni concrete di criticità."
"Si chiede al sindaco quale sia la ratio alla base di tali interventi, quanti siano in effetti i paletti in ghisa, a quanto ammontino i costi per la loro dislocazione, facendo presente che gli autentici rischi per la mobilità pedonale, vanno, invece, ricondotti alla deficitaria situazione del manto stradale; si invita con forza a sospendere e ridurre in maniera marcata, l'apposizione di tali elementi" conclude Biondi.