Scuole. Strammiello (Snals Ravenna): “vaccini ad alunni e personale della scuola, per una ripresa in sicurezza

La regione Emilia Romagna ha previsto la ripresa delle attività didattiche in presenza nelle scuole superiori a partire dal 25 gennaio. “Fare scuola in presenza è una priorità per tutti, in primis per il personale scolastico, ma è evidente che non basta distribuire una mascherina chirurgica e installare dispenser di gel disinfettante per tutelare quanti gravitano nella scuola, dagli alunni ai docenti, dal personale amministrativo ai collaboratori; soprattutto non possono essere solo queste le misure per garantire la salute di coloro che, già solo per questioni anagrafiche, rientrano tra le categorie più a rischio per le eventuali conseguenze del contagio” commenta il Segretario Snals Ravenna M. Rosaria Strammiello.

“Occorrono quindi risposte adeguate e tempestive – prosegue la Strammiello -. Di sicuro bisogna considerare che il personale scolastico, come i medici, è esposto ad un alto rischio di contagio. Tuttavia, mentre i medici hanno protocolli di sicurezza elevatissimi, indossano tute, mascherine e visiere, docenti ed ATA hanno in dotazione esclusivamente una mascherina chirurgica. Eppure in una classe ci sono mediamente dalle 25 alle 30 persone, tra alunni, docenti di base e docenti di sostegno. Si resta lì per almeno 4/5 ore al giorno e le sole mascherine chirurgiche risultano poco efficaci in una situazione simile. Nel programma di distribuzione dei vaccini bisognerà ipotizzare delle priorità, tra le diverse categorie lavorative, ma non si può ignorare che i docenti, insieme a tutto il personale scolastico, siano alla pari dei medici, esposti in prima linea al rischio di contagio. Ogni docente trascorre infatti quotidianamente dalle due alle cinque ore a contatto con un numero di alunni variabile tra le 50 e le 150 unità. Il personale ATA trascorre quotidianamente un numero di ore maggiore”.

“La situazione diventa più rischiosa nelle scuole superiori, dove gli alunni, con un’età oscillante tra i 14 e i 19 anni, rappresentano la categoria considerata più coinvolta nel veicolare il virus, in quanto si spostano con i mezzi pubblici per raggiungere le sedi scolastiche” sottolinea  .

“Pertanto, se si ritiene opportuno che le scuole restino aperte, perché la didattica va svolta in presenza, sarebbe auspicabile inserire il personale scolastico, insieme a quello sanitario, nella prima tranche dei vaccini da somministrare, per tutelare una categoria a forte rischio contagio. È proprio in questa fase che bisogna compiere delle scelte e stabilire delle priorità. Per garantire la didattica in presenza occorre tutelare il personale scolastico, considerando una priorità la tutela della salute di lavoratori che, senza grandi difese e adeguati dispositivi di protezione, non hanno esitato a mantenere in vita le scuole, a svolgere l’attività in presenza, ma che oggi hanno bisogno di sentirsi tutelati nel loro diritto alla salute” conclude il Segretario Snals Ravenna M. Rosaria Strammiello.