Russi. Insolito Ristorante su #IoApro15/01, chef Baruzzi: “Forma di protesta contraria al nostro spirito”

Il rinomato locale russiano sotiene che vi siano altri modi per manifestare resilienza in questo difficilissimo momento

I divieti imposti dai Dpcm in vigore per contenere la diffusone della pandemia Covid-19 hanno portato alcuni ristoratori e gestori di locali della provincia di Ravenna ad aderire alla campagna regionale e nazionale #IoApro15/01. Questa forma di protetsta è stata attuata da imprenditori che hanno deciso di riaprire le proprie attività (in primis bar e ristoranti, ma anche palestre) il 15 gennaio anche se, va detto, in provincia di Ravenna e nella Regione Emilia-Romagna non sono nemmeno una cinquantina i locali che apriranno i battenti.

Tra i ristoranti che hanno deciso di restare chiusi al pubblico il 15 gennaio, assieme a molti altri del ravennate, troviamo anche il rinomato Insolito Ristorante di Russi, locale da sempre aperto alla sperimentazione dei piaceri del palato, ma attento anche all’arte e alla cultura. È sufficiente addentrarsi nel ristorante per immergersi nel mondo di Daniele Baruzzi e Stefano Zappi, tra citazioni fumettistiche e artistiche, con musica raffinata tenuta a giusto volume come piacevole compagnia per i clienti. Lo chef Daniele Baruzzi esprime il suo punto di vista sulla protesta prevista il 15 gennaio 2021: “Le chiusure che sono state imposte, per certi versi, sono senz’altro ingiuste e portano a situazioni inique, anche perché i dati dimostrano che non hanno abbassato i contagi. Tuttavia non sta a me affrontare simili questioni. Personalmente non abbiamo ritenuto corretta la disobbedienza sociale tenendo conto del contesto in cui siamo. Ci sono tanti modi per far sentire la propria voce, la resilienza non si esprime andando contro un decreto dal nostro punto di vista. Non è operazione logica nel confronto degli altri e dei nostri clienti”.

Aprire il locale al pubblico crea problemi anche ai clienti?

“Sì, oltre ad essere una forzatura. Ci troviamo senz’altro in una situazione difficile, molto complessa e non sembriamo vederne la fine. Insolito Ristorante è sempre stato attento al rispetto degli altri, ragion per cui preferiamo combattere le battaglie in modo diverso”.

Il rischio è che pochi buoni paghino per le scorrettezze di tanti?

“Purtroppo sembra essere così. Non ti nascondo che ho provato un po’ di amarezza per quanto successo in estate, al mare. Mi riferisco alle tante persone che non prendevano precauzioni e mi riferisco anche a diverse gestioni di locali. Una mancanza di rispetto nei confronti di ristoranti che invece avevano attuato i plex per il distanziamento e avevano rispettato regole. Ho visto con i miei occhi che molti, purtroppo, hanno cercato di incamerare quanto più possibile a discapito degli altri. Il nostro messaggio è che bisogna sempre essere corretti”.

Quale forma di resilienza suggerisci quindi?

“Fare asporto, andare incontro ai clienti e far sentire loro che il ristorante che amano frequentare gli è vicino. Questo è un sistema di resilienza che apprezziamo. Non condivido la linea dei locali che hanno chiuso completamente, ma al contempo capisco che per alcune realtà possa essere difficile fare asporto, o che magari è una modalità che non è nelle loro corde. Restare aperti senza clienti non è un guadagno, ma si tiene vivo il ristorante, si fanno lavorare i ragazzi e psicologicamente è positivo sapere di andare al ristorante anche se non è aperto al pubblico, perché lavoriamo il cibo che poi portiamo ai clienti”.

Al giorno d’oggi si parla continuamente di reinventarsi. Facile a dirsi, ma non a farsi. Come la vedi?

“Reinventarsi è possibile, ma è importante farlo seguendo le proprie corde. Abbiamo ideato una serata con menu dedicato alla montagna, una selezione invernale, diciamo. L’inventiva è importante”.

Parlacene meglio…

“Conosco bene la cucina montanara avendo lavorato a Cortina in passato. L’idea di fare “rifugio insolito” si sta rivelando vincente e siamo aiutati anche dalla temperatura sotto zero. Una spruzzatina di neve sarebbe stata l’ideale! (ride). Non potendo andare in montagna, abbiamo fatto venire la montagna a noi. La settimana prossima proporremo qualcosa di nuovo”.