Mastacchi (Rete Civica in Regione) chiede di fare chiarezza sulla situazione di Villa Marina a Marina di Ravenna

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“Intervenire per individuare una soluzione normativa che possa dare risposta alle incertezze procedurali attualmente in essere nella gestione delle Residenze Turistico Alberghiere (RTA)”, ma, soprattutto, “coordinarsi con il Comune di Ravenna per porre fine a un’odissea che dura ormai da anni, affinché il vincolo alberghiero sia contestualizzato per permettere ai proprietari di poter finalmente usufruire degli appartamenti sui quali hanno investito”.

Sono i solleciti che Marco Mastacchi (Rete Civica) rivolge all’esecutivo regionale per porre fine ai problemi che da anni si riscontrano nella struttura “Villa Marina”.

Sorta dalle ceneri dell’ex colonia costruita sul litorale di Marina di Ravenna nel lontano 1934, la struttura era inizialmente composta da 126 mini-appartamenti (ad oggi divenuti 157 a seguito di frazionamenti successivi al 2007) venduti a una fitta schiera di proprietari singoli e si proponeva di essere una Residenza Turistico Alberghiera (RTA), dovendo rispettare alcuni requisiti fondamentali tra cui la gestione unitaria in capo ad un singolo soggetto, rotazione degli utenti di ogni unità immobiliare, servizi minimi tipici di una struttura a tre stelle e divieto di ulteriori frazionamenti.

Per Mastacchi, invece, “il progetto di residenza turistica in realtà non è mai veramente decollato e i proprietari attualmente sono ancora in attesa di regolari contratti d’affitto da parte del gestore, che, in maniera unilaterale, decide se e quali appartamenti affittare, riconoscendo ai proprietari un canone di locazione che copre con difficoltà le spese condominiali, fiscali e correnti legate alla proprietà”.

Il capogruppo di Rete Civica fa poi presente che “nonostante le infinite contestazioni e liti interne alla gestione e alle proprietà o con l’amministrazione comunale, nonché vicende giudiziarie senza fine, civili e penali, i 136 proprietari che hanno comprato ciò che inizialmente sembrava un appartamento all’interno di una RTA, oggi si trovano a pagare imposte annuali per un immobile accatastato come residenziale e a rispettare tutte le normative previste per le strutture ricettive, potendo usufruire dell’immobile solo 1/12 dell’anno”.

Mastacchi chiede quindi un intervento dell’esecutivo regionale anche perché con una delibera di Giunta del 2019, è stata “praticamente trasformata la RTA in una multiproprietà ma con tutti i costi di una struttura residenziale pura, tanto che lo stesso tribunale di Ravenna, in seguito al fallimento del costruttore, ha frazionato l’immobile, vendendo anche parti comuni a proprietari privati”.

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