Serata poetica con Marco Colonna e Valentina Rossi alla Galleria comunale della Molinella di Faenza

Più informazioni su

All’interno della mostra “Il Vian-Dante e le Imperfette Architetture dell’Anima”, dell’artista Idilio Galeotti, in corso alla galleria comunale della Molinella di Faenza, andrà in scena lunedì 2 agosto, alle 20.45, la serata poetica: “Il viaggio” con la lettura di testi editi e inediti del giornalista, scrittore e poeta Marco Colonna e della poetessa Valentina Rossi. Condurrà l’incontro lo  stesso  Idilio Galeotti. Ingresso gratuito.

Marco Colonna declamerà testi inediti ispirati alla Divina Commercia e leggerà poesie tratte dai libri: “Ho scritto questo salto” (che ha vinto il concorso nazionale di poesia Narrapoetando 2019, “Siamo sono” (che vanta introduzione di Angelo Bergamini, fondatore dei Kirlian Camera, band cult dello scenario musicale underground e dark internazionale) e “Ani+ma”, sillogi poetiche che hanno valso all’autore riconoscimenti in concorsi di poesia e pubblicazioni in varie antologie.

Valentina Rossi leggerà poesie tratte dalle sue raccolte: “Il dolore e l’amore: la vita” e “In rosso vivo. Sangue, amore e poesie”.

“Del viaggio, di ogni viaggio che intraprendo, alla fine dei conti, conservo l’inciampo e l’imprevisto. Mi incuriosisce, permane e si sedimenta: il non visto. Il mancato incontro. Il perso per sempre. Su queste coordinate si dovrebbero sempre chiarire i termini della mappa della nostra avventura. Che poi altro non è che l’avventura umana. Cercare quello che non c’è. L’inatteso. Anzi, il non cercare proprio. Perché così si è certi di trovare l’imponderabile che ci si pone davanti ogni giorno, ci colpisce e che ci trova sempre impreparati. Lì c’è la vita. La vera vita”: spiega Marco Colonna che ringrazia Idilio Galeotti per l’opportunità di “far dialogare tra loro arti diverse: scultura, pittura, poesia e linguaggio” e “poter dialogare tra noi sul valore della letteratura e dell’immagine nell’epoca della scomparsa del testo e del profluvio di immagini”.

Ed anche Valentina Rossi spiega il senso di questo ‘viaggio’ poetico: “La poesia per me è linguaggio altro, una fonte salvifica: è alchimia che trasforma. Se cambiassimo il significato delle parole e improvvisamente decidessimo di nominare gli oggetti e i sentimenti con parole nuove e mai pronunciate? Dolore potrebbe dimenticare lo strazio, la pena, la sofferenza. Potrebbe rinascere, mettere radici, crescere, prima tronco poi rami. Esplodere in gemme, foglie di gioia che assorbono luce, che le trasformano in linfa. Sarebbe, infine, un albero. Perché tramite la poesia, dolore è cosa viva, che fa crescere, in un processo inarrestabile. Perché la poesia induce al cambiamento inevitabilmente”.

Più informazioni su