Spiagge: si riapre a Pasqua, sperando in un’estate senza restrizioni Covid. Coop Spiagge Ravenna disponibile a dare lavoro ai profughi ucraini

Una settimana fa sono scesi in piazza, a Roma, contro quella che hanno definito “legge vergogna” che “intende riassegnare le concessioni balneari tramite gare pubbliche senza riconoscere il valore aziendale delle imprese”. Gli imprenditori balneari romagnoli guardano all’inizio della prossima stagione estiva con ottimismo, nonostante le tante incertezze: la crisi economica, il Covid, la guerra in Ucraina. L’obbiettivo è garantire un servizio turistico balneare di alto livello. E riguardo ai profughi giunti in Italia, in fuga dall’invasione russa dell’Ucraina, valutano la possibilità di offrire un lavoro stagionale negli stabilimenti. Ecco l’intervista a Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna.

A che punto siamo con la questione Ddl concorrenza?
Siamo in una fase di confronto tra la categoria dei balneari, le istituzioni e il Governo. Ci aspettiamo una correzione all’emendamento di cui da mesi stiamo parlando, poiché riteniamo che sia carente su alcuni principi fondamentali: la riforma deve assicurare “il riconoscimento del valore aziendale delle imprese”. Riteniamo che le tempistiche preannunciate siano irrealizzabili ( la sentenza del Consiglio di Stato ha decretato la messa a gara delle concessioni dal 1 gennaio 2024. Ndr)  e ciò è stato condiviso anche da tutti i sindaci delle città della costa romagnola e dai rappresentanti della Regione Emilia Romagna. Un provvedimento che non equilibrato rischia di danneggiare il sistema turistico nella sua interezza.

A Roma, alla manifestazione della scorsa settimana, al fianco degli imprenditori balneari c’erano governatori di regione e sindaci. Non si tratta di tutelare privilegi di una categoria o di eludere la direttiva europea, ma bisogna fare un ragionamento equo che rispetti la sentenza europea e al tempo stesso la proprietà privata.

Siamo consapevoli che il sistema balneare debba essere riformato nella sua interezza ma serve una visione di medio e lungo periodo. Serve una riforma strutturale, poiché il turismo balneare è normato da leggi del 1942, che per quanto ben fatte, sono anacronistiche. Il turismo rappresenta un asset fondamentale dell’economia del nostro Paese. Negli ultimi due anni, il 64% della movimentazione turistica in Italia è stata legata al turismo balneare, dobbiamo quindi adeguare la norma, rispettando anche quella che è la nostra realtà. L’obbiettivo non può essere solo quello di stabilire una data per la gara a evidenza pubblica. Ora il Governo deve lavorare su questo emendamento e ieri, 15 marzo, è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti. Si aprirà ora un percorso di discussione che durerà diversi mesi.

E nel frattempo come affronterete, voi balneari, la stagione estiva 2022?
Ovviamente tutto il comparto vive una fase di grande incertezza. Abbiamo investimenti bloccati, imprese che erano in piena compravendita ed ora è tutto in stand by, altre che avevano una visione al 2033 con piani di investimento e mutui e che oggi si ritrovano in una situazione difficile. Un imprenditore se non può crede con certezza in una legge dello Stato, come può lavorare con serenità? Nessuno vuole eludere i principi europei ma tutto ciò va calato nella realtà.

E per i turisti che arriveranno in spiaggia questa estate cosa cambierà, in concreto?
Noi continueremo a fare il nostro mestiere, che è caratterizzato da ottima accoglienza e strutture adeguate, offrendo benessere e relax. Nel momento in cui si interrompe questo, al di là del danno economico per l’imprenditore,  si interrompe un sistema. Perché oggi, il Governo mette in evidenza pubblica non solo un pezzo di spiaggia, come nel 1940, ma tutto il sistema turistico balneare italiano.  Gli imprenditori balneari, seppur in una cornice normativa disastrosa, faranno il proprio mestiere.

C’è una data, per l’apertura degli stabilimenti del nostro territorio?
In queste settimane stiamo lavorando alla manutenzione ordinaria degli stabilimenti, per far sì che tutto sia pronto per il fine settimana prima di Pasqua. Per quella data, come in passato, saranno attive la ristorazione, l’area bambini, i campi da beach tennis e beach volley oltre alle aree solari per poter prendere i primi raggi di sole. Poi successivamente sarà sistemata la spiaggia vera e propria e sarà rimossa la duna artificiale, che rimarrà a protezione di possibili mareggiate fino al primo week end di aprile.
Per le vacanze pasquali, come da tradizione, attendiamo i turisti del nord Italia che qui hanno le seconde case, per poi aprire la spiaggia dal 25 aprile.

Le ultime due estati hanno avuto sullo sfondo la pandemia e gli stabilimenti balneari si sono dovuti adeguare alle normative anti-covid. Cosa prevedete per l’estate 2022? Avete già avuto indicazioni a riguardo?
Negli ultimi due anni la spiaggia ha rappresentato un momento di normalità e socialità, compromesse a causa della pandemia. Penso che a breve la Regione Emilia Romagna convocherà i balneari per parlare del tema. Per alcune norme dovremo attendere le indicazioni stabilite dal Governo. Detto ciò, ci auguriamo che la prossima stagione estiva segni la fine delle prescrizioni anti-covid, anche se è altrettanto ovvio che seguiremo tutte le indicazioni che possano evitare un aumento dei contagi. In linea di massima manterremo alcune impostazioni, penso al distanziamento tra gli ombrelloni, perché abbiamo visto che è stato apprezzato dalla clientela.

Altro tema è quello del Parco Marittimo. A che punto siamo?
Il progetto va un po’ a rilento. È stato fatto qualcosa a Marina di Ravenna ma credo che i lavori partiranno realmente dopo l’estate e ci auguriamo che accelerino durante il prossimo inverno.

Cambiando argomento. A Rimini qualche settimana fa gli albergatori hanno annunciato l’intenzione di assumere come lavoratrici stagionali 300 profughe ucraine. Come Cooperativa Spiagge Ravenna state valutando qualcosa di simile?
Il tema è complicato ma l’interesse c’è, per diversi aspetti. In primis l’aspetto umano e in secondo luogo perchévi è grande necessità di lavoratori stagionali per il settore balneare. Umanamente mi auguro che la guerra termini presto e che loro possano tornare nel loro Paese il prima possibile però sicuramente il settore turistico è in grado di dare lavoro a tanta gente. È chiaro che questa possibilità deve essere gestita dalle istituzioni e non solo dai privati.

Come Cooperativa Spiagge Ravenna quindi ne siamo parlando e siamo disponibili, anche perché il comparto ha bisogno di personale. Il tema della carenza di organico è granitico e si ripete ogni estate. Il settore balneare ravennate soffre la carenza del 50% delle figure necessarie. E non accetto che la risposta sia “non li pagate” perché sono baggianate. Negli ultimi anni siamo stato costretti a rivolgerci alle agenzie interinali,  pagare quindi ancora di più.

Il sistema turistico ha bisogno di tutte le figure, dal bagnino allo chef. È chiaro che “fare la stagione al mare” significa lavorare il sabato, la domenica e a volte anche la sera ma sono tutte ore pagate. Chi ha veramente voglia di darsi da fare riesce a guadagnare ottimi stipendi.

Tornando alla domanda, come Coop Spiagge ne abbiamo parlato durante l’ultimo Consiglio di amministrazione e abbiamo dato una piena disponibilità laddove vi fosse l’apertura di un circuito istituzionale. Siamo a disposizione per fare da tramite, segnalando le figure richieste. Non sottovalutiamo però neppure il fatto che la maggior parte dei profughi ucraini sono donne con bambini, quindi sarebbe necessario prevedere anche come gestire i bambini e qui dovrebbero intervenire le istituzioni. Non è semplice ma potrebbe essere fattibile.

Quindi che estate si aspettano gli imprenditori balneari ravennati?
Complessivamente vogliamo essere ottimisti. Inoltre ci sono in calendario due appuntamenti di rilievo: il Jova Beach Party, l’8 e il 9 luglio, grande evento che farà tappa sulla spiaggia di Marina di Ravenna.Per le nostre località balneari questa iniziativa è molta importante, pubblicizzata su tutto il territorio nazionale e porterà qui tantissimi persone, non solo a Marina di Ravenna. Il 19 giugno tornano, dopo due anni di assenza, le Frecce tricolori a Punta Marina e anche questo è un evento che richiama molto pubblico, di tutte le età.