Giuseppe Cioffi, candidatura indipendente al CSM: “Vicinanza ai piccoli uffici in difficoltà”

“Mi muovo nella logica dell’indipendenza assoluta al di fuori appunto delle correnti per dare un bilanciamento allo strapotere correntizio. La nuova legge infatti consente che al Consiglio Superiore della Magistratura ci siano persone sganciate dal malsano sistema correntizio”. Così il giudice Giuseppe Cioffi spiega la sua discesa in campo per il CSM, il Consiglio Superiore della Magistratura, che lo vede candidato come indipendente. “Ciò che mi ha portato a candidarmi – spiega il magistrato – è un connubio di più fattori. Sicuramente l’occasione dettata dalla nuova legge elettorale introdotta dalla riforma Cartabia e dalla mia personale storia di essere un indipendente assoluto da quando sono uscito dai ranghi dell’Anm pur rivestendo un ruolo di vertice fin da giovanissimo”.

Una opportunità data dal nuovo sistema di voto della riforma, con nuovi compiti previsti per il CSM: “Spero e confido che in quel cambio di orientamento che la società reclama alla magistratura possa essere interpretato da un Consiglio Superiore nuovo, con regole nuove che si presti ad ottenere la fiducia dei magistrati che debbono guardare nelle istituzioni e non nel consigliere di riferimento per avere un contatto. Auspico un CSM più vicino ai piccoli uffici in difficoltà che per mantenersi debbono avere i supporti. Uffici sofferenti come quelli di Napoli Nord e la Corte di Appello di Napoli devono essere sostenuti adeguatamente per quanto sia compito del CSM in modo diretto grazie all’interlocuzione con organismi ministeriali e governativi. Con la mia candidatura vorrei dare la possibilità ai tanti magistrati scontenti di vedere una rappresentanza in un cambio di passo da parte di chi ha un’esperienza di 35 anni fatta tra istituzioni e magistratura, una storia di indipendenza e di indifferenza giacché tra 5 anni posso andare in pensione e di certo il CSM non mi serve come trampolino di lancio verso futuri incarichi. Ho solo la volontà di quel mutamento di senso oramai necessario”.