Elena e la truffa dell’appartamento-vacanze a Lido Adriano. “Ora sono in contatto con altre due persone, anche loro imbrogliate come me”

Ve la ricordate, Elena, la signora milanese che a pochi giorni dalla partenza per la vacanza di tre settimane a Lido Adriano ha scoperto di essere stata truffata? Niente appartamento e 700 euro versati di caparra, spariti nel nulla .

Per Elena però, grazie all’ospitalità di un’amica, la vacanza a Lido Adriano non è saltata ed ora si sta godendo relax, mare e spiaggia… Ma non l’immaginate sotto al sole a non far nulla. Prima di partire, l’aveva detto: “Questa storia non è finita, voglio andare fino in fondo e vederci chiaro“.

E così, tra una passeggiata sul bagnasciuga e un aperitivo al mare, Elena, oramai soprannominata da tutti “Elena della truffa”, indaga.

“Il primo giorno, appena arrivata, grazie alla titolare dello stabilimento dove ho l’ombrellone, ho contattato un’altra signora, Valentina anche lei di Milano, che ha vissuto la mia stessa identica situazione – racconta – Stesso appartamento, affittato per tutto agosto e stessa caparra… truffata anche lei dalla signora L.S”.

Le due si sono sentite al telefono. Il modus operandi corrisponde, vi è solo qualche piccola variazione. Valentina ha versato l’anticipo per l’appartamento su una carta prepagata e pochi giorni prima dell’inizio della vacanza è stata contattata dalla truffatrice, che le ha detto c’era un problema con la casa ma che le avrebbe restituito la caparra. Cosa, ovviamente, mai avvenuta.

Valentina però ha mangiato la foglia e da un altro cellulare ha ricontattato il numero presente nell’annuncio on line chiedendo se l’appartamento fosse disponibile a partire dall’8 agosto. La risposta, ovviamente, è stata “Sì, certo. E’ libero”. A quel punto, con uno stratagemma, è riuscita a farsi inviare copia della carta di identità e codice fiscale della truffatrice. Materiale che ha poi consegnato ai carabinieri assieme alla denuncia.

“Spero che questi ulteriori dati possano essere utili – commenta Elena -. Anche perché ci è sorto il dubbio che esista una vera “L.S di Carpi”, ignara che la sua identità sia utilizzata per fare delle truffe”.

Elena e Valentina non sono sole. Attraverso i social, la nostra “Jessica Fletcher milanese” è entrata in contatto con il signor Davide. Anche lui è caduto nella stessa identica truffa: Appartamento quadrilocale in Viale Marco Valerio Marziale, a due passi dal centro della località e a 200 metri dalla spiaggia, in zona tranquilla e silenziosa. Caparra versata e vacanza rovinata, per colpa della signora L.S.. Ovviamente anche il signor Davide ha già sporto denuncia, ed ora è in contatto con le due milanesi agguerrite.

“Ma chissà quanta altra gente è finita nella truffa dell’appartamento-vacanze di Viale Marziale – commenta Elena – Se qualche altra vittima di L.S. mi volesse contattare, sarò ben felice di condividere le informazioni che abbiamo raccolta finora. La mia mail è eneinaairaghi@gmail.com. Oramai siamo un “bel gruppo di compagni di truffa” – dice ridendo – Ci aggiorniamo sulle scoperte che io faccio qui e loro mi inviano le novità che trovano on line”.

E non è finita qui perché la nostra “signora in giallo” non ha perso un attimo. Dopo pochi giorni dall’arrivo a Lido Adriano è stata in Viale Marziale, al civico incriminato. I proprietari non c’erano ed ha parlato con alcuni vicini del “finto appartamento in affitto”. “Loro mi  hanno assicurato che le foto dell’interno dell’appartamento, pubblicate nell’annuncio on line, non c’entrano nulla con la realtà: cucina e camere sono arredate in modo completamente diverso” spiega Elena.

Grazie ad altre conoscenze Elena è riuscita ad arrivare al numero di telefono dei veri proprietari dell’appartamento, ovviamente all’oscuro di tutta la truffa. Ora sono in contatto e in questi giorni si incontreranno. Le hanno confermato che la loro abitazione non è mai stata messa in affitto per l’estate e che, per tutelarsi, anche loro hanno intenzione di procedere il prima possibile, con una denuncia nei confronti della signora L.S..

Le indagini di Elena proseguono. “Ti dirò che, a parte il denaro perso, per il resto questa storia è quasi divertente. Nonostante le disavventure che  capitano, bisogna trovare la forza anche per riderci sù – conclude -. Pensa che oramai qui a Lido Adriano per tutti sono “Elena della truffa”.

Commenti

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  1. Scritto da Andrea

    Avanti così! Vi auguro di arrivare in fondo a questa storia! È ora che questi truffatori non rimangano sempre impuniti!!

  2. Scritto da agi62

    Purtroppo il problema italiano è la giustizia, giusta solo a proteggere i delinquenti (grazie alle leggi varate per proteggere i politici corrotti), anche se riuscisse a trovare la truffatrice dovrebbe andare a processo nella sua città (e non è una bazzecola se questa vive a 800km) e siccome per una truffa online si va nel penale, anche se venisse condannata ci sarebbe l’appello… e gli anni passano.
    Per la condanna penale basta la denuncia (fatta bene) e non serve avvocato ma non dimentichiamoci che per poter recuperare i soldi truffati serve costituirsi parte civile e qui serve un avvocato che spesso costa più di quanto richiesto e se il truffatore è nullatenente ci attacchiamo al tram.
    Viva l’Italia.