Alunni al gelo in classe. La rabbia dei genitori della scuola elementare Randi di Ravenna

Doppio maglione, doppi calzini e un bel giaccone pesante. Non parliamo dell’abbigliamento da indossare per andare a giocare sulla neve, ma di quello necessario per resistere 8 ore in aula senza riscaldamento. È così che vanno a scuola, da circa 10 giorni, gli alunni della scuola elementare Randi di Ravenna. E ovviamente i genitori sono “infuriati”.

“È una situazione inaccettabile – lamenta Francesca, mamma di due alunni della scuola elementare -. I nostri figli stanno in classe, seduti al banco, al freddo per tutto il giorno e ovviamente si ammalano. La percentuale di bimbi con il raffreddore o addirittura a casa con la febbre, è altissima”.

Il problema è sorto all’inizio della scorsa settimana quando all’improvviso il sistema di riscaldamento della scuola ha smesso di funzionare per un guasto. I tecnici del Comune hanno individuato il problema nella centrale termica e segnalato la necessità di un intervento complesso, della durata di qualche giorno, dovuto ” anche all’intercettazione di tubature sotterranee mediante scavi nel terreno”.

Nelle comunicazioni inviate ai genitori, si era parlato dei “primissimi giorni della settimana” per la conclusione dei lavori, ma invece ad oggi, tutte le classi dell’ala sud ( circa 120 alunni) sono ancora al freddo.

I genitori si sentono disarmati. “E’ stata scartata l’ipotesi di utilizzare stufette in aula, perchè ci è stato spiegato che avrebbero comportato tempi lunghi per l’approvvigionamento  e avrebbero richiesto un posizionamento in condizioni di sicurezza, vista l’età degli alunni” racconta la mamma. “Era stato ipotizzato di trasferire i bambini in aula magna o in palestra, che sono ambienti riscaldati, ma anche questa soluzione non è stata messa in pratica, perchè gli alunni sono troppi e sarebbe difficile da organizzare. Un’altra ipotesi è quella di spostare i bambini, almeno durante le ore pomeridiane, nelle aule della scuola media; ma anche questo non è stato possibile. E fare lezione da casa? Anche l’ipotesi dad non si può mettere in pratica. Insomma sembra che non ci sia soluzione. Si può solamente stare in classe, con berretto e giubbotto” prosegue la mamma, sottolineando che da parte del preside e delle insegnanti vi è sempre stata massima disponibilità, e che nessun genitori dà colpa direttamente alla scuola. Il problema è macro, perchè riguarda l’edilizia scolastica.

Solo oggi, in alcune classi dell’ala sud, ancora al freddo, sono state accese delle stufette, ma ciò che preoccupa i genitori è l’incertezza per i prossimi giorni: “per quanto tempo i nostri figli dovranno fare lezione al gelo?” si domandano. Si ipotizza il termine lavori per la prossima settimana, ma non v’è certezza.

Commenti

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  1. Scritto da RB

    I lavori pubblici a Ravenna hanno tempi biblici, sarebbe interessante sapere cosa ostacola il completamento dei lavori, a meno che non siano sempre le stesse cose: covid, difficoltà di reperimento materiali, acqua alta, pioggia…

  2. Scritto da Porter

    Non c’è soluzione?
    Che gli USA ci forniscano il gas allo stesso prezzo che pagavamo alla Russia!!
    In nome della Nato perchè noi dobbiamo rimetterci di più economicamente?

  3. Scritto da stefano

    I soldi per la spesa della pista del ghiaccio si poteva evitare in un momento così difficile per i costi energetici e avere le aule calde .

  4. Scritto da batti

    porter il libero mercato è così. se metti paletti non è piu libero
    stefano,ci ho visto tanti ragazzi alla pista non vedo perchè farne a meno
    c è un particolare che ci accomuna un pò tutti per il risparmio
    TUTTO QUELLO CHE NON INTERESSA HA ME

  5. Scritto da Francesco

    Tanti discorsi dalla politica, questi ragazzini ricorderanno in età adulta i debiti fatti dai loro nonni, mi riferisco al bonus 110,dimenticandosi della situazione delle scuole italiane,insicure mal ridotte e infreddolite! Vergogna solo italiana!!!!

  6. Scritto da b

    parole sante francesco, ma comincerei, dalla corruzione dai condoni finanziari
    dalle creste nei lavori pubblici
    poi se vogliamo anche al 110
    ma quelli rimangono ,quelli prima spariti all estero