Faenza si aggiudica 5,5 milioni di euro con il progetto “Aquagreen”, per fronteggiare i cambiamenti climatici

Quella che appariva solo una speranza è diventata realtà. Il progetto “AQUAGREEN (Acquiring Urban Resilience Against Floods and Droughts: a novel citizen-powered integrated Green& BlueSystem)” candidato dall’Unione della Romagna Faentina al Bando europeo EUI per l’individuazione di soluzioni innovative in grado di prevenire gli eventi estremi legati al cambiamento climatico, è infatti risultato tra le proposte vincitrici, superando la concorrenza di numerosi e forti competitors di tutto il continente.

“Nonostante il bando EUI non fosse finalizzato direttamente alla realizzazione di opere di messa in sicurezza del territorio rispetto alle alluvioni, l’Unione della Romagna faentina ne aveva immediatamente intuito le potenzialità, spingendola a lavorare intensamente a pochi mesi dall’alluvione e con l’emergenza ancora in corso – la scadenza di presentazione del progetto era il 5 ottobre scorso – per comporre un team progettuale composto da Università di Bologna, IUAV-Università di Venezia, Hera Tech, CAE San Lazzaro, CON.AMI, Associazione Borgo Durbecco e il supporto tecnico di ASSO, Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile, con un unico obiettivo: non perdere nessuna opportunità per migliorare le condizioni future di sicurezza e di qualità della vita nei territori colpiti dalle alluvioni di un anno fa – spiegano dall’amministrazione di Faenza –. In un contesto di scarsità di risorse economiche e di necessità di ripensare la città nel medio lungo termine, il progetto Aquagreen mira, infatti, a rendere l’area urbana di Faenza e dell’Unione della Romagna Faentina più resiliente al caos climatico destinato ad aggravarsi nei prossimi anni, potendo attingere a risorse economiche europee che diversamente non sarebbero state in alcun modo disponibili”.

“Il finanziamento ottenuto, per un budget complessivo di 5,5 milioni di euro e una durata di quattro anni, non sostituirà quindi i progetti e i contributi per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio dal punto di vista idraulico ma andrà ad integrarla con soluzioni innovative di prevenzione e monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico – sottolineano -. Sono infatti evidenti e dimostrate le correlazioni tra le spaventose alluvioni del maggio 2023 che hanno causato enormi danni alle persone, alle città, al territorio e alle attività economiche e i lunghi periodi di siccità dei mesi precedenti e successivi”.

“Tra le soluzioni innovative individuate dal progetto trovano spazio sistemi tecnologici più rapidi, moderni ed efficienti di allarme in prossimità di eventi meteo estremi e la creazione di infrastrutture verdi fotovoltaiche per consentire alle pompe idrauliche di operare anche con possibili blackout durante i nubifragi. Ma, soprattutto – proseguono – viene prevista la realizzazione di suoli urbani più permeabili attraverso l’adozione di pavimentazioni innovative che evitino l’accumulo di acqua in superficie e un sistema integrato in grado di trattenerla, infiltrarla e convogliarla in un’area di accumulo appositamente rimodellata e riorganizzata in Parco Multifunzionale per la Resilienza. L’area sarà concepita come uno spazio pubblico in cui testare soluzioni di adattamento e verificare i vantaggi nel rendere più verde la città e aumentare la resilienza urbana rispetto ai rischi legati al clima. Tutti i progetti e le soluzioni innovative verranno prima proposti, testati e condivisi con i cittadini in modalità Living Lab – laboratorio partecipato e rappresenteranno azioni pilota replicabili in tutta l’Unione della Romagna Faentina a partire dalle aree più a rischio”.

Il progetto prevede infine una fase di trasferimento delle soluzioni innovative adottate a tre partner europei già identificati: il Comune di Michalovce (Slovacchia), il Comune di Slavonsky Brod (Croazia) e il Comune di Bielsko-Biala (Polonia). Allo stesso modo, la partecipazione del CON.AMI al team progettuale è finalizzata alla possibilità di replicare la progettualità di Aquagreen sugli altri 23 comuni soci del consorzio.

“La priorità dell’amministrazione comunale è e resta la messa in sicurezza dei corsi d’acqua e dell’intero sistema idraulico – concludono -. Il finanziamento europeo rappresenta in ogni caso un’occasione unica e straordinaria in grado di consolidare la prevenzione di ulteriori calamità attraverso un approccio altamente innovativo e multidisciplinare, con il coinvolgimento delle migliori professionalità, l’utilizzo delle tecnologie più avanzate attualmente disponibili e percorsi di partecipazione e confronto con la cittadinanza, i comitati, le associazioni”.

Commenti

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  1. Scritto da Paolo C.

    fare le casse d’espansione ? prevedere di rompere i fiumi a valle in terre poco abitate in caso si presenti un altra alluvione ?