Progetto Museumcultour, esperti europei in visita al Museo NatuRa di Sant’Alberto

Si è chiuso lo study tour “Experience the Adriatic Museums” che ha attraversato Montenegro, Albania, Slovenia, Croazia e Italia

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Si è chiuso sabato, dopo nove giorni itineranti sulle due sponde dell’Adriatico, lo study tour “Experience the Adriatic Museums” organizzato all’interno del progetto Museumcultour – finanziato nell’ambito del programma IPA Adriatico – di cui è partner anche il Gal Delta 2000. Grazie al tour, un gruppo di esperti del settore turistico provenienti dall’Italia e dai paesi dell’area balcanica ha potuto visitare e valutare le nuove esposizioni museali realizzate grazie al progetto.

Lo study tour è iniziato il 20 marzo da Podgorica, in Montenegro, e ha attraversato Albania, Slovenia e Croazia – visitando le diverse realtà museali presenti – per poi giungere in Italia, nell’area del Delta del Po. Qui il percorso ha previsto la visita a diversi musei del territorio: il Museo del Cervo e del Bosco di Mesola, la Manifattura dei Marinati di Comacchio, e anche il Museo Natura di Sant’Alberto. I partecipanti hanno poi proseguito il loro viaggio verso le Marche,  dove il tour si è concluso con la visita al Museo del Mare di San Benedetto del Tronto. In poco più di una settimana, gli esperti hanno così percorso quasi mille chilometri, alla scoperta di innovative e multimediali esposizioni museali.

Per il Gal Delta 2000 ha partecipato il consigliere delegato Mauro Conficoni, esperto di turismo e manager destination. “Grazie a questo progetto – ha commentato – molti piccoli musei, compresi quelli del nostro territorio, hanno potuto aumentare la propria dotazione tecnologica. Il confronto con le realtà di oltre Adriatico è stato molto interessante: ormai la sensibilità ambientale è alta anche in quelle zone, e la stessa musealizzazione ambientale sta crescendo molto. Certo, il confronto non fa che confermare la grande ricchezza museale presente nel territorio del Delta: ma ci stimola anche a crescere ulteriormente per quanto riguarda la necessità di migliorare la messa n rete il nostro ricchissimo patrimonio”.

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