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Berkan B. Meetup: Le panne non tengono e continua a riversare liquami nell’indifferenza delle istituzioni

“Torniamo ancora una volta sulla scandalosa vicenda della Berkan B – dichiara Meetup A riveder le stelle Ravennacarcassa navale affondata per errata demolizione autorizzata non si sa come né da chi nelle acque del Porto di Ravenna e della contigua area di Parco del Delta del Po, SIC ZPS Pialassa dei Piomboni. Acque che arrivano fino al mare e alla Pialassa Baiona e presso cui si affacciano i “padelloni” da pesca tanto amati dai ravennati. A luglio sono stati sequestrati due quintali di vongole raccolte abusivamente nella Pialassa dei Piomboni e nel Candiano, e altri sei quintali sono stati bloccati nella Pialassa Baiona prima che venissero immessi nel mercato illegale. Visti i sistemi di tracciabilità dei canali ufficiali, i molluschi pescati dai bracconieri potrebbero essere destinati alla vendita diretta a ristoratori senza scrupoli. Nessuna informativa è stata rivolta in tal senso ai cittadini dagli enti preposti ai controlli e alla sicurezza alimentare”.  

“Com’è noto, – prosegue Meetup – data la loro sensibilità, i molluschi bivalvi vengono ampiamente utilizzati per monitorare l’inquinamento marino. Ebbene, datata 28 agosto, abbiamo ricevuto presso la sala delle nostre riunioni un’immagine agghiacciante: la Berkan B è tuttora abbandonata a sé stessa e continua a riversare liquami oleosi nelle acque circostanti. Il relitto risulta ora quasi totalmente affondato, i pali infissi per evitare il ribaltamento al centro del canale Piomboni sono stati legati con tiranti, tra di loro e presumibilmente alla banchina, segno del grave, inevitabile peggioramento della situazione ambientale e della sicurezza per la navigazione. La rimozione del relitto, se mai verrà effettuata, potrà avvenire quindi solo con l’impiego di operatori e mezzi subacquei”.

“Il disastro ambientale dunque prosegue, – sentenzia Meetup – nella completa indifferenza delle istituzioni preposte alla tutela del porto, della salubrità delle acque e dell’ambiente. Non una parola del sindaco, nonostante sia il responsabile della salute pubblica. Come abbiamo già sottolineato e documentato in tante occasioni, le panne non sono a tenuta e una parte degli olii sversati fuoriesce da esse. Abbiamo documentato avifauna morta tra le panne, a cui sono seguite le indagini della Magistratura, e la presenza di uccelli rari e in via di estinzione come le beccacce di mare, che notoriamente si cibano di molluschi (ostriche). Non osiamo pensare, quindi, quale strage si sia compiuta e quali saranno i danni inquantificabili sull’ambiente e sulla nostra salute”.

“Le autorità – prosegue Meetup – non hanno trovato migliore soluzione che transennare in luglio tutto il “cimitero delle navi”, in modo che i cittadini si possano distrarre e pensare ad altro, senza più poter pubblicare fastidiose testimonianze e filmati. A quel che ci risulta nemmeno la motonave che effettua il servizio turistico da Ravenna a Marina può più circolare nei pressi del cimitero, come invece possono fare tutte le navi commerciali. E il disastro della Berkan B continua indisturbato da ben venti mesi”.