Sanità ravennate “al collasso”? Ausl risponde: Il quadro dipinto non rispecchia la situazione reale

In merito all’articolo “L’Ospedale è al collasso: il risultato di false premesse” pubblicato in questi giorni sulla stampa, la Direzione sanitaria dell’Ausl Romagna risponde: “Il “quadro” della sanità ravennate “dipinto” dal consigliere Liverani non rispecchia in alcun modo la situazione reale che, per molti aspetti, è addirittura contraria. Sul fronte del personale, ad esempio, nel corso degli ultimi quattro anni, per l’ambito territoriale di Ravenna, la Direzione ha provveduto ad accrescere gli organici dedicati all’assistenza (medici ed infermieri) di oltre 300 unità: più precisamente i dirigenti medici e veterinari (pur nella difficoltà generale a reperire, sul mercato del lavoro, queste figure professionali) sono aumentati di 52 unità al netto dei pensionamenti; gli addetti all’assistenza (infermieri e personale tecnico) sono aumentati di 256″.

“Per quanto riguarda i tempi d’attesa – specificano – per la specialistica ambulatoriale e per gli interventi chirurgici, in virtù delle direttive e delle risorse messe in campo dalla Regione Emilia Romagna, è ormai consolidato il risultato di erogare visite ed esami monitorati dalla Regione, entro i tempi d’attesa previsti (30 giorni per le visite e 60 per gli esami, classificati non urgenti). Dai dati emerge inoltre che è estremamente limitato il ricorso a strutture situate al di fuori dell’Ausl: il 96,4 per cento degli utenti utilizza le strutture dell’Ausl Romagna. Va poi evidenziato un calo molto significativo del  fenomeno delle mancate presentazioni, di coloro cioè che, prenotata una prestazione, non si presentano all’erogazione, senza un giustificato motivo e senza disdire: nel 2018, rispetto al 2017, sono diminuiti del 21,4 per cento”.

“Anche sui tempi per gli interventi chirurgici – aggiungono dall’Ausl – le linee guida e gli investimenti regionali stanno già dando frutti. Va prioritariamente chiarito che gli interventi chirurgici si suddividono in quattro classi di priorità che vanno dall’erogazione entro trenta giorni per le situazioni più urgenti (principalmente oncologiche) ai 12 mesi (la priorità minore) per interventi su disturbi che non provocano sintomi ne’ che possono portare al peggioramento della patologia. Attualmente in Ausl Romagna le prestazioni vengono erogate nei termini previsti nel 91 per cento dei casi. L’Azienda è comunque al lavoro per migliorare ulteriormente tali performance attraverso appositi piani operativi”.

“Per quanto riguarda i Pronto soccorso, – continuano –  è evidente che casi di criticità, dovuti a concomitanze di situazioni in emergenza non prevedibili, possono e potranno capitare, ma pure in quest’ambito si sta dando concretizzazione alle misure messe in campo dalla Regione per il contenimento dei tempi di permanenza dei pazienti (problema come noto comune a tutti i sistemi sanitari) attraverso misure organizzative e un’ulteriore integrazione degli organici”.

“Rispetto alla dislocazione delle strutture, non vi è alcuno “svuotamento degli ospedali minori” – specificano dall’Ausl -: al contrario il Piano di Riordino ospedaliero prevede la valorizzazione della rete dei presidi ospedalieri sul territorio, mirata a massimizzare la qualità della presa in carico dei pazienti in relazione all’intensità delle cure, attraverso le peculiarità di ogni singolo presidio. Per quanto riguarda in particolare i punti nascita, nessuno sta “dirottando” i parti e non vi è stata l’eliminazione di “specializzazioni pediatriche ed ostetriche” a Lugo e Faenza; piuttosto i parti a rischio vengono indirizzati presso i presidi meglio attrezzati per assisterli nell’esclusivo interesse delle donne e dei  nascituri. Sicurezza che sarebbe messa a repentaglio se, invece, si utilizzasse la logica di “fare numero” in tutti gli ospedali”.

“Infine sugli investimenti, – concludono – è stato approvato giovedì scorso dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, senza voti contrari, il Piano degli investimenti che contempla realizzazione di nuove strutture ospedaliere e territoriali su tutti gli ambiti nonché un robusto piano di manutenzioni straordinarie ed un piano di ammodernamento e integrazione delle apparecchiature diagnostiche. Per quanto attiene allo specifico faentino, i lavori del nuovo Pronto soccorso, sono proceduti, per stralci, e la struttura, ormai pronta, sarà presto operativa, nonostante un’interruzione dovuta al fallimento della ditta esecutrice, e inaugurata ad inizio del prossimo novembre”.

 

Commenti

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  1. Scritto da PAOLO79A

    Prima prenotavo una visita al CUP e magari mi davano appuntamento tra 4 mesi.
    Ora se non ci sono posti disponibili entro i 60 giorni non posso prenotarla perchè la lista è bloccata.
    In teoria i tempi sono rispettati con attesa di massima 60 giorni, ma il problema rimane. Correggetemi se sbaglio.

  2. Scritto da mauro

    AUSL,risponde a chi??a chi è in pronto soccorso e aspetta un giorno intero per farsi medicare una mano rotta?oppure a chi è messo in un angolo di un corridoio aspettando un letto che al momento non cè??magari a chi come me è affetto da morbo di crhon e per una ecografia deve aspettare tre mesi perchè una dottoressa se ne andata mettendo in crisi un reparto Gastroenterlogo rinomato (dicono)e stiamo parlando deLL OSPEDALE DI Ravenna!!?? io dico che i problemi ci sono e magari si cercano pure di risolverli,ma dico anche che sarebbe ora di essere seri e onesti affrontando i problemi per quelli che sono e non pensando sempre che la gente sia stupida!