Ravenna, Fp Cgil su sanità:”Non c’è tempo da perdere, servono risposte per cittadini e lavoratori”

"Ora è necessario completare con urgenza il modello organizzativo progettato, così da fornire migliori risposte ai cittadini, in particolare rispetto ai tempi di attesa e alla prossimità del servizi" aggiungono i sindacati

“La Romagna, sulla Sanità, si è cimentata in questi anni in un progetto che ha comportato una modifica organizzativa e istituzionale che per dimensioni e complessità non ha paragoni in campo nazionale. Se in questi anni di rivoluzione e di riassetti, i cittadini hanno usufruito di livelli alti di servizio sanitario, bisogna dire grazie soprattutto al senso del dovere, sacrificio e abnegazione di tutto il personale dipendente”. Queste le parole di Fp Cgil Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e Fp Cgil Medici che aggiungono: “Sono stati messi in campo e realizzati importanti accordi e regolamenti in linea con gli intenti contenuti nella legge di istituzione dell’Azienda USL della Romagna e si è iniziato a registrare un consistente aumento del personale oltre alla normale copertura del turnover. Sono tutti fattori e percorsi non semplici, per i quali la Fp Cgil Sanità dei territori della Romagna, ha sempre fatto sentire la propria voce, condividendo e sottoscrivendo accordi nell’interesse dei lavoratori che rappresentiamo e dei cittadini che usufruiscono dei servizi.”

“Ora è necessario – aggiungono – completare con urgenza il modello organizzativo progettato, così da fornire migliori risposte ai cittadini, in particolare rispetto ai tempi di attesa e alla prossimità del servizio, per uscire dalla fase “emergenziale” anche rispetto alla gestione del personale. Come Fp Cgil Sanità siamo pronti, ma per fare questo servono due cose: maggiori risorse e una Direzione fin da subito nella piena facoltà decisionale e programmatoria a lungo termine. In questo senso chiediamo agli organi istituzionali, al nuovo assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna e alla Conferenza dei Sindaci, quali responsabili della politica sanitaria, di non perdere tempo in quanto c’è la necessità di proseguire sui tavoli di confronto per dare risposte ai lavoratori e ai cittadini, evitando ulteriori fibrillazioni e tempi morti dove non si va oltre alla gestione ordinaria”.