Nuovo Centro disturbi alimentari al S.M. delle Croci di Ravenna. Nel 2019 147 pazienti, 36 minorenni

Si è svolta nella mattinata del 20 febbraio, l’inaugurazione del nuovo Centro per i disturbi alimentari, presso l’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna.

Prima dell’inagurazione è stato sottolineato come i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione suscitino comunemente un grande interesse: si tratta di disturbi diversi, ma in entrambi le persone vivono con profonda sofferenza psicologica per eccessiva valutazione del peso e della “forma” del proprio corpo. Spesso il rapporto che la persona instaura con il cibo rappresenta la manifestazione di un vuoto, della solitudine che la circonda e che si esprime con la privazione del cibo o con un suo abuso portato all’estremo.
A Ravenna, a partire già dal 1998, è stata portata avanti una esperienza centrata  sulla multidisciplinarietà clinica, con un team multiprofessionale dedicato a questo percorso, sia per minori che per adulti, in ogni ambito territorile dell’Ausl Romagna, con personale proveniente da Dipartimenti Territoriali e Ospedalieri, e in particolare medico-psichiatra, psicologo-psicoterapeuta, medico-nutrizionista, dietista.
E’ stato quindi ritenuto necessario individuare una sede unica per il team multidiscplinare, in modo da creare un unico luogo di riferimento, per councelling e prestazioni, per i pazienti. A questo scopo l’Azienda ha provveduto ad ottimizzare e ripristinare i locali situati al primo piano della “Scala azzurra” dell’Ospedale, creando studi, ambulatori e sala d’attesa confortevole (i lavori sono stati seguiti dall’unità operativa “Attività tecniche” dell’Ausl).
Sono state collocate piccole plance con poesie, al fine di “alleggerire l’animo” dei pazienti, donate nell’ambito del progetto “Rianimazione letteraria di poesia intensiva”, che già contraddistingue il percorso di umanizzazione in particolare con gli eventi condotti da Livia Santini.

“La realizzazione di questo spazio unificato in cui prendere in carico tutte le persone con disturbi dell’alimentazione è quantomai opportuna e ringrazio l’ufficio tecnico aziendale per l’attività svolta. Anche spazi ben strutturati sono importanti per la presa in carico più efficace possibile” ha dichiarato il Dottor Paolo Tarlazzi, direttore medico Presidio ospedaliero di Ravenna.

“La collaborazione tra tutti i servizi, per la presa in carico dei pazienti con questi disturbi, che sono in crescita, è importante, e per questo intendo ringraziare in modo particolare la Pediatria e la Gastroenterologi – ha dichiarato la Dottoressa Antonella Distani, responsabile dell’Ambulatorio per i disturbi alimentari -. L’importanza di questo nostro progetto è la valorizzazione della rete dei servizi: un modello che trova riscontro in Emilia Romagna e in poche altre realtà e che a livello nazionale viene preso come riferimento. Questo approccio inclusivo ricomprende anche i medici di famiglia ed il volontariato. E grazie ad esso possiamo dare risposte a tutti i livelli: dall’ambulatoriale, al day hospital al ricovero con un posto letto entro 48 ore. Per l’ambito territoriale di Ravenna sono stati 147, nell’ultimo anno, i pazienti presi in carico per disturbi del comportamento alimentare, di cui 36 minorenni” ha sottolineato la Distani.

“Una alimentazione sana e corretta, importante per tutti, per i pazienti diventa fondamentale. Purtroppo tra i degenti vi è una incidenza anche superiore al 30 per cento di alimentazione non corretta e insufficiente, e questo porta ad un aumento della durata della malattia e della sua intensità – ha spiegato la Dottoressa Lorella Bordandini, direttore del servizio Dietetica clinica – . Ciò si verifica in particolare in oncologia e lungodegenza. E’ dunque importante effettuate un adattamento dei pasti per questi pazienti, e quindi una riabilitazione psiconutrizionale, con benefici sull’intero iter sanitario”.

In questo attento contesto si inserisce la mostra fotografica “La spesa – Non siamo quello che mangiamo” (che a sua volta è stata inaugurata in 20 febbraio) grazie alla generosità della fotocronista Oriente Marzotto Plazzi: una rassegna di fotografie, fedeli e di impatto, arricchite da didascalie della stessa autrice, proprio sul rapporto tra disturbi alimentari e cibo, e mirate a sensibilizzare su questi aspetti talvolta sottovalutati. Raffinate immagini in cui il corpo è in stretta relazione al cibo, per una mostra che non avrebbe potuto trovare migliore collocazione, che in questi luoghi vocati all’ascolto e alla cura. L’arte, infatti, svolge anche una funzione terapeutica: ricavare qualcosa dall’arte significa esplorare noi stessi, essere pronti a guardarci dentro in risposta a quanto vediamo. E le foto di Plazzi si prestano perfettamente a declinare questo approccio secondo i canoni dell’autocomprensione, della ricerca di una propria dimensione e del desiderio d’amore, aspetti che a loro volta sono interrelati al rapporto con corpo e col cibo. La mostra resterà in ospedale fino al 3 aprile, visibile tutti i giorni dalle ore 8:30 alle ore 17:30.

Oriente Plazzi Marzotto, fotografa autrice della mostra ha commentato: “Il rapporto tra il cibo e la cura del proprio corpo è molto importante. Ho voluto, con queste immagini, alcune anche forti, evidenziare questo rapporto in un’ottica e con l’obiettivo di dare speranza”.

Brunella Monti, associazione “Sulle ali delle menti” di Ravenna, portavoce dei genitori “nonché mamma di una ragazza malata di anoressia” ha voluto raccontare che “presso il reparto ho trovato accoglienza, professionalità, competenza e persone appassionate al loro lavoro. Quello dei nostri figli è un disagio forte e che dura anni. I nostri ragazzi, capaci e molto intelligenti, ma incastrati in questo disturbo, se aiutati subito possono riprendersi la loro vita, che è il nostro futuro. Da questa malattia si guarisce. Nostra figlia è guarita”.

“Siamo in un’epoca di sviluppo sociale selvaggio, all’interno del quale anche le abitudini alimentari sono state stravolte e in negativo” ha concluso Valerio Cellini, Presidente associazione “Porte aperte”.