Coronavirus. Sindaco Michele de Pascale: nessun allarme, ma dobbiamo essere pronti a ogni evenienza

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In Consiglio comunale a Ravenna, oggi 25 febbraio il Sindaco Michele de Pascale ha fatto il punto sulla situazione Coronavirus a livello locale. “Al momento le regole di prevenzione per il nostro territorio – ha detto il Sindaco – sono state fissate da un’Ordinanza del Ministero della salute d’intesa con il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Ordinanza che è stata promulgata identica fondamentalmente in varie regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Friuli, e Provincia autonoma di Bolzano) con la sola eccezione per la Lombardia, in provincia di Lodi, dove c’è il principale focolaio italiano di diffusione del virus.”

In Emilia-Romagna il provvedimento si applica in tutte le province, sia in quelle in cui si sono registrati casi sia in quelle in cui non ci sono casi, come a Ravenna. – ha detto il Sindaco – Parliamo di misure estremamente precauzionali, predisposte anche in assenza di casi di Coronavirus per ora riscontrati. Questo perché il tempo di incubazione del virus è molto lungo e quindi il fatto che non si riscontrino casi in un dato momento non esclude che il virus non sia penetrato e che non ci sia nessun infettato. Quindi, i due principi con cui dobbiamo approcciarci al problema sono da una parte la prudenza e la prevenzione, dall’altra la razionalità e la consapevolezza.

Nel nostro comune e nella nostra provincia alla data di oggi, in questo momento, non ci sono casi di Coronavirus, ma stiamo mettendo in piedi un sistema di prevenzione e di intervento per essere pronti nell’eventualità che un caso si dovesse riscontrare. – ha aggiunto Michele de Pascale – Tutti i casi di Coronavirus dell’Emilia-Romagna ad eccezione dell’ultimo registrato a Rimini – per il quale sono in corso analisi epidemiologiche per capire l’origine del contagio – sono riconducibili al focolaio di Codogno, nel Lodigiano. Quindi nella zona rossa lombarda. Il primo paziente romagnolo, il signore di Rimini contagiato, ha trascorso un periodo di tempo all’estero ed è in isolamento, ovviamente. Si sta cercando di capire se l’uomo è venuto a contatto con casi già conosciuti oppure se ci troviamo di fronte a un nuovo caso, all’origine di un’ipotetica catena.”

“Nel nostro territorio le misure prese riguardano fino al 1° marzo la chiusura di tutte le strutture scolastiche, di ogni ordine grado, comprese le Università, riguardano eventi e manifestazioni che finirebbero per spostare, attirare e concentrare pubblico, riguardano i musei. Perché i musei? La scelta è stata fatta per limitare la mobilità turistica delle persone – ha precisato de Pascale – cioè, e faccio quasi fatica a dirlo, ma in questo momento non è bene che avvengano spostamenti turistici, soprattutto da aree a rischio di contagio. Quindi questa misura è stata presa in attesa, in via precauzionale, di una perimetrazione precisa della diffusione del virus. Siamo consapevoli delle pesanti ripercussioni sull’economia locale in una città d’arte come Ravenna e in una regione turistica come la nostra. Già nella giornata di oggi sia io che il Presidente Bonaccini – ha aggiunto il Sindaco – al tavolo nazionale sulla crisi Coronavirus abbiamo chiesto che si apra immediatamente una riflessione per il sostegno da dare alle attività economiche colpite. Domani in Regione Emilia-Romagna l’Assessore Andrea Corsini ha convocato tutti gli amministratori della costa, oggi riuniva le Associazioni di categoria, proprio per vedere le misure da prendere per le strutture ricettive e per il settore turistico in genere.”

“Non dobbiamo diffondere paure e allarmismo sul Coronavirus: è chiaro a tutti che siamo in presenza di un quadro patologico simile a quello dell’influenza stagionale, ma questo virus ha una incidenza mortale superiore e una forte capacità di diffusione, e può essere pericoloso soprattutto per le persone anziane la cui salute è già compromessa da altre malattie; inoltre può finire con l’intasare e saturare le strutture sanitarie se dovesse diffondersi. Quindi l’attenzione è d’obbligo, la prevenzione deve essere massima – ha detto ancora de Pascale – ma non ha alcun senso diffondere terrore e panico nei cittadini.”

“Bene ha fatto la Regione a precisare ieri alcuni termini dell’Ordinanza, che in un primo tempo non erano apparsi chiari o di univoca interpretazione. Ora è chiaro ciò che è obbligatoriamente sospeso e vietato e ciò che invece è possibile fare, in base alla discrezionalità dei singoli soggetti organizzatori, come nel caso di palestre, di allenamenti delle squadre di calcio, di normali attività di centri sociali o circoli ricreativi. Se ci fossero ulteriori problemi di interpretazione, presso la Prefettura di Ravenna è istituita un’unità di crisi che può dare tutte le risposte. – ha continuato il Sindaco di Ravenna – Al momento il provvedimento arriva al 1° di marzo e cosa ci dobbiamo aspettare? Difficile prevederlo. Dobbiamo tenerci pronti a tutti gli scenari. Potrebbe esserci uno scenario in cui tutte le province della regione sono toccate dal virus e allora queste misure potranno essere aggravate. Nell’altro scenario, in cui il virus rimanga circoscritto solo in alcune zone vicine all’attuale focolaio, allora potrebbe entrare in campo una differenziazione delle misure. Oggi a livello nazionale è stata avviata una riflessione in questo senso nella videoconferenza fra Governo, Regioni, Province, Anci.”

“Come Comuni e Province abbiamo chiesto una cosa al Governo: – ha precisato infine Michele de Pascale – evitare iniziative sporadiche e individuali dei singoli Comuni o dei singoli territori. L’emergenza deve essere gestita da un tavolo nazionale in una logica unitaria e coerente. Non ovunque le stesse misure, ma certamente misure razionali e utili territorio per territorio. Questo per evitare il caos e l’anarchia e per costruire un clima di fiducia nei cittadini. Fiducia verso le istituzioni. E soprattutto fiducia nei medici. Perchè nel dibattito nazionale finora intervengono troppi politici e pochi medici. Mentre di fronte all’emergenza Coronavirus è meglio che parlino i medici, gli epidemiologi, gli unici in grado veramente di dirci cosa bisogna fare per evitare un’epidemia.”

I contenuti dell’ordinanza regionale per l’Emilia-Romagna

Domenica 23 febbraio, dal Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e dal Ministro della Salute Roberto Speranza è stata firmata una apposita ordinanza.

Dal 24 febbraio e fino all’1 marzo, CHIUSURA di tutte le scuole di ogni ordine e grado, asili nido, Università, musei, teatri, cinema, divieto di tenere manifestazioni ed eventi di ogni genere, concorsi, gite scolastiche.

Sono esenti da queste misure palestre, allenamenti sportivi, centri sociali, circoli ricreativi. 

Le manifestazioni pubbliche sospese

Sono da ritenere sospese tutte quelle manifestazioni e iniziative che, comportando l’afflusso di pubblico, esulano dall’ordinaria attività delle comunità locali; si fa riferimento ad eventi e manifestazioni di natura sportiva, culturale, sociale, economica e civica, laddove esulino dall’ordinario esercizio delle attività stesse. Vanno sospese:

– manifestazioni, fiere e sagre, attrazioni e lunapark, concerti, eventi sportivi che prevedano la presenza di pubblico (campionati, tornei e competizioni di ogni categoria e di ogni disciplina);

– attività di spettacolo quali rappresentazioni teatrali, cinematografiche, musicali, ecc., ivi comprese le discoteche e le sale da ballo.

Le attività che proseguono

In via generale, non sono invece ricomprese in tali attività quelle che attengono all’ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale (corsi di varia natura e allenamenti sportivi). Si precisa che potranno dunque rimanere aperti:

–  i luoghi di svolgimento dell’attività corsistica ordinaria di vario tipo (es. centri linguistici, centri musicali e scuola guida);

– gli impianti sportivi (centri sportivi, palestre pubbliche e private, piscine pubbliche e private, campi da gioco, ecc.);

–  e in generale tutte le strutture quando le attività non prevedano aggregazione di pubblico (“porte chiuse”) o eccezionali concentrazioni di persone.

Sono escluse dalla sospensione anche:

–  tutte le attività economiche, agricole, produttive, commerciali, di servizio e ricettive, ivi compresi i pubblici esercizi e le mense, ad eccezione di quelle richiamate di pubblico spettacolo e degli eventi e manifestazioni promozionali (fiere, mercati straordinari, meeting e convegni, sfilate, ecc.) che pertanto saranno sospesi.

– Le attività corsistiche aziendali, laddove non comportino significative concentrazioni di persone.

–  Le attività svolte da guide e accompagnatori turistici.

In via generale, non sono sospesi gli ordinari mercati settimanali.

Attività di preminente carattere sociale: quelle non sospese

Una particolare attenzione va prestata alle attività di preminente carattere sociale. Non possono essere pertanto ricomprese nella sospensione in via generale, attività di sostegno e supporto alle persone anziane e diversamente abili (es: servizi semiresidenziali e Centri diurni). Non si intendono sospese le celebrazioni di matrimoni ed esequie civili e religiose, anche in linea con le disposizioni adottate dalle diocesi della regione. Non possono essere inclusi nella sospensione, in via generale, neppure i Centri di aggregazione sociale (circoli ricreativi, centri sociali, centri giovani, centri anziani, orti urbani, ecc.) per la parte di ordinaria attività.

Corsi professionali e servizi per il lavoro

L’Ordinanza (alla lettera B dell’art.1 comma 2) prevede tra l’altro la chiusura dei corsi professionali. Risulta in tal senso sospesa l’erogazione delle attività di formazione rivolte ad un gruppo classe, mentre i servizi per il lavoro erogati in forma individuale (quali colloqui di orientamento) potranno svolgersi regolarmente.

Dalle Autorità territoriali possibili ulteriori prescrizioni

Resta facoltà delle autorità territorialmente competenti disporre ulteriori e specifiche prescrizioni, laddove necessarie in ragione di particolari esigenze delle comunità locali.

COSA DEVE FARE CHI È ENTRATO IN EMILIA-ROMAGNA DA ZONE A RISCHIO

C’è, inoltre, la “Previsione dell’obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso in Emilia-Romagna da zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva”.

RACCOMANDAZIONE ALLA POPOLAZIONE: NON SERVE AFFOLLARE I SUPERMERCATI

Alla luce di quanto verificatosi ieri, si fa presente alla popolazione che non c’è alcun motivo di affollare i supermercati. Le principali catene della grande distribuzione hanno fatto sapere di essere in grado di ricevere approvvigionamenti adeguati e costanti.

MERCATI APERTI

Per quanto riguarda i mercati, possono svolgersi regolarmente.

SEDI MUSEALI COMUNALI CHIUSE

Palazzo Rasponi dalle Teste, sede di due mostre, è chiuso fino all’1 marzo compreso. Il Mar – Museo d’arte della città di Ravenna rimane chiuso fino all’1 marzo incluso. Ogni attività è sospesa. Chiusa fino all’1 marzo anche la Tomba di Dante. La mostra fotografica “Unicacina” allestita a Palazzo Rasponi 2 è chiusa.

Le misure igieniche che le persone sono chiamate a rispettare

  • Lavarsi spesso le mani, a tal proposito si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie, e altri luoghi di aggregazione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani
  • Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
  • Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
  • Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
  • Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
  • Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
  • Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate
  • I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
  • Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus
Coronavirus - Le 10 regole

IL NUMERO VERDE REGIONALE 800.033.033

IL NUMERO TELEFONICO NAZIONALE 1500

Link utili:

www.salute.gov.it
www.regione.emilia-Romagna.it
www.auslromagna.it

 

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Commenti

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  1. Scritto da Valentina Sangiorgi

    Per favore Sindaco De Pascale ,riapri le Scuole .