Faenza: il Green-Go Bus diventa ancora più sostenibile col fotovoltaico foto

Il Green-Go Bus, il mezzo di trasporto ecologico della flotta del Gruppo Viaggi Erbacci, messo a disposizione gratuitamente dalla città per collegare il centro con due parcheggi scambiatori, da oggi è ancora più green. Recentemente infatti i ‘Green-Go’, come sono conosciuti in città, mezzi completamente elettrici diventati esempio non solo a Faenza per essere modello di sostenibilità nell’ambito della mobilità di gruppo, sono stati dotati di un pannello fotovoltaico per produrre corrente per servizi essenziali al funzionamento del mezzo stesso.

Nel dettaglio, i tecnici della ditta Erbacci hanno studiato un pannello fotovoltaico, flessibile e ultra sottile da 100 Wp, installato sul tetto del Green-Go. L’energia prodotta attraverso i raggi solari viene convogliata, dopo aver attraversato un regolatore di carica, verso le due batterie da 12V di servizio. Da queste dipendono alcuni servizi essenziali tra i quali i fari, il funzionamento dei tergicristalli, il condizionatore, le ventole di raffreddamento del motore e il comando delle porte. Prima dell’installazione del pannello fotovoltaico l’energia per mantenere la carica delle due batterie veniva prelevata dal gruppo energetico principale che alimenta la motricità del mezzo stesso, abbassandone la capacità.

Pertanto il beneficio che arriva da questa modifica sarà un minor consumo della batteria motrice e maggiore autonomia del mezzo stesso. I dati del risparmio energetico poi, che verranno conteggiato attraverso alcuni misuratori specifici, verranno confrontati con quelli precedenti a prima dell’installazione del pannello fotovoltaico per capire se estendere ulteriormente la superficie fotovoltaica. In questo modo il Green-Go Bus diventa laboratorio viaggiante per il risparmio energetico. A Faenza, in base alla convenzione tra il Gruppo Erbacci e il Comune manfredo, con la mobilità di gruppo si è partiti con una prima linea completamente elettrica da Piazzale Pancrazi verso il centro; dal 2019 è poi stata affiancata una seconda linea, dalla Filanda verso piazza della Libertà. Dal 2013 i viaggiatori che hanno usufruito del trasporto gratuito sostenibile hanno superato le 800mila unità.

Performance molto positive anche durante il periodo di lockdown a riprova che tanti lavoratori che hanno contribuito al funzionamento del paese si servivano del bus elettrico.

“Si tratta -spiega Giorgio Erbacci, amministratore delegato del Gruppo Viaggi Erbacci- di una grande novità per il Green-Go Bus e potenzialmente per l’intera nostra flotta”.  “Questo è solo l’inizio della sperimentazione che i nostri ingegneri hanno progettato; le potenzialità infatti sono enormi per gli altri mezzi del gruppo. Da anni investiamo in questo senso, fermamente convinti che la mobilità di gruppo ma anche quella individuale ,debba andare verso la motricità elettrica. La tecnologia esiste, basta solo volerlo per trovare il modo di svecchiare il parco mezzi. Tutto questo per lasciare un mondo migliore alle future generazioni. Sono necessarie modifiche legislative ma la mobilità del futuro deve guardare all’ecologia. I mesi di lockdown, se da un lato hanno messo in ginocchio tantissime aziende, soprattutto quelle nel comparto del turismo, dall’altro hanno portato semi positivi. Il blocco dei mezzi a trazione ‘classica’ benzina o diesel, hanno consegnato un ambiente più pulito. È un insegnamento che, come imprenditori e istituzioni, abbiamo il dovere di recepire per un mondo migliore”.

Il Gruppo Erbacci da anni investe sulla mobilità ecologica, sia con i Green-Go Bus che con auto a noleggio completamente elettriche come la Tesla Model S e la Mercedes B Electric Drive. L’impiego di energie rinnovabili nell’ambito della motricità pubblica e privata è dimostrata anche dal fatto che il Gruppo Erbacci “nella sue sede operativa dove si trova la flotta dei mezzi elettrici, dal 2016 ha installato pannelli fotovoltaici per produrre energia dal sole che altrimenti sarebbe dovuta essere prelevata dalla rete. Quell’energia prodotta serve per ricaricare le batterie che forniscono la motricità ai mezzi ma anche ad alcuni servizi dell’hangar. Questo impianto in un anno, da maggio 2016 a maggio di quest’anno, ha permesso di ‘risparmiare’ all’ambiente una immissione di oltre 115 tonnellate di anidride carbonica che corrispondono, in compensazione, a circa 10 ettari di alberi”.