Attiva anche in Emilia Romagna l’app Immuni

Al via da oggi, 15 giugno, anche in Emilia-Romagna l’app Immuni, applicazione (su base volontaria) per il tracciamento dei contagi da Coronavirus così da informare l’utente nel caso risulti essere entrato in contatto con una persona positiva al Covid19.
Dopo una prima fase di sperimentazione, l’app è da oggi scaricabile e funzionante in tutta Italia.

Immuni non prevede la geolocalizzazione degli utenti né richiede dati personali sensibili all’atto dell’installazione sul proprio smartphone. I dati, raccolti e gestiti dal Ministero della Salute e da soggetti pubblici, sono salvati su server che si trovano in Italia.

L’app richiede un solo dato “sensibile”, ovvero l’inserimento della propria Regione e provincia di appartenenza, necessità dettata unicamente dall’esistenza di regolamenti che territorialmente possono variare: gli utenti sono identificati da codici di prossimità generati casualmente e variabili più volte nel corso della giornata, il che rende possibile però individuare l’eventuale contatto, per prossimità, con un soggetto positivo.

I test effettuati, attraverso procedure di hacking “white hat”, hanno consentito a Mobisec, azienda che dal 2017 certifica la cyber security in ambito mobile, di analizzare l’architettura dell’app e il suo funzionamento una volta installata su dispositivo mobile, individuando quali potessero essere i punti deboli e di attacco su cui un hacker avrebbe potuto agire: sono così state isolate le possibili vulnerabilità dell’app e i rischi, come la mancanza di protezione durante la trasmissione, l’utilizzo, il processo e la conservazione delle informazioni: un percorso necessario a garantire un risultato ottimale circa la totale sicurezza dell’app.

Come funziona:

A chi si è trovato a stretto contatto con un utente risultato positivo al virus del COVID-19, l’app invia una notifica che lo avverte del potenziale rischio di essere stato contagiato. Grazie all’uso della tecnologia Bluetooth Low Energy, questo avviene senza raccogliere dati sull’identità o la posizione dell’utente.
Quando una persona risulta positiva al Coronavirus, viene contattata dall’Ausl locale per digitare nella propria app un codice numerico che di fatto sblocca il tracciamento. Tutti coloro che hanno avuto un contatto ravvicinato con l’utente contagiato vengono avvertiti con una notifica, che avverte che esiste un pericolo di contagio.
Immuni non raccoglie nè ottiene alcun dato identificativo dell’utente ( nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email), cioè riesce a determinare che sia avvenuto un contatto fra due utenti, ma non chi siano effettivamente i due.