Falcinelli (Ordine Medici Ravenna): bene anticipare campagna anti-influenzale. Il problema è come e dove

Falcinelli auspica una “moral suasion” sui soggetti a rischio, sul personale sanitario e per le figure professionali che lavorano a contatto con il pubblico, tra cui gli operatori della scuola

È di ieri, 7 luglio, la notizia che l’avvio della campagna anti-influenzale sarà quest’anno anticipato ai primi di ottobre, con un + 20% di dosi di vaccino disponibili rispetto agli anni passati. Percentuale, questa, che potrà essere incrementata di un ulteriore 20% in caso di necessità. Lo ha annunciato l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia Romagna Raffaele Donini. Obbiettivo: semplificare la diagnosi e la gestione di casi sospetti di Covid19, vista la sintomatologia simile con l’influenza stagionale”.

“È una notizia positiva per diversi motivi: iniziare la campagna anti-influenzale ad ottobre permetterà di anticipare la patologia e consentirà di spalmare gli appuntamenti in un arco di tempo maggiore” commenta Stefano Falcinelli, presidente dell’Ordine dei medici di Ravenna.

Falcinelli spiega che il problema è soprattuto “tecnico”: “è fondamentale capire come organizzare le vaccinazioni evitando che ciò generi assembramenti. Negli anni passati, durante la campagna anti-influenzale, le persone si affollavano negli ambulatori: vi erano sia i pazienti che attendevano la somministrazione sia quelli in osservazione post-vaccinale. È quindi necessario trovare sedi diverse dagli ambulatori”.

Rispetto al problema “assembramento vaccinale”, al momento non sono ancora stati individuati gli spazi. Sono al vaglio diverse ipotesi che Falcinelli definisce “fantasiose”, come tensostrutture o un palazzetto dello sport. L’unica certezza è che bisognerà individuare degli spazi che garantiscano il distanziamento.

“La disponibilità di 1 milione e 200 mila dosi anti-influenzali, quindi un 20% in più rispetto al 2019, garantirà una buona copertura ma sarà necessaria una campagna di comunicazione capillare per promuovere la vaccinazione” prosegue Falcinelli auspicando una “moral suasion” sui soggetti a rischio, sul personale sanitario e per le figure professionali che lavorano a contatto con il pubblico, tra cui gli operatori della scuola. “Inoltre per i pazienti con particolari patologie, come pneumopatici, cardiopatici e diabetici, bisognerebbe consigliare anche la vaccinazione antipneumococcico – prosegue – che viene offerta dall’Ausl assieme alla anti-influenzale”.

Parlando del Covid19, Falcinelli teme che il pericolo contagio possa essere sottovalutato dalla popolazione: “Mi rendo conto che prima di tutto i giovani ma anche tutti noi abbiamo voglia di riprendere a vivere e che l’economia abbia bisogno di ripartire ma il virus non è sparito. Sono in atto alcuni focolai e ciò dovrebbe far mantenere alta l’attenzione, cosa che invece purtroppo in molte situazione non avviene”.

Negli ambulatori di medicina generale, l’attività prosegue quasi esclusivamente su appuntamento, salvo in caso di urgenze: “Le visite sono ancora regolamentate, benchè ora meno scaglionate. Tendenzialmente si lavora in remoto: le prescrizioni dei farmaci in terapia cronica possono essere richieste via mail mentre la valutazione degli esami può avvenire tramite computer. La visita clinica viene fatta solo quando necessario” conclude Falcinelli sottolineando come la chiusura degli ambulatori ad accesso libero e la creazione delle USCA sia stata una decisione che ha evitato l’esplosione del contagio nel nostro territorio, mentre dove ciò non è stato fatto, le conseguenze della pandemia si sono rivelate molto più gravi.