Legambiente Lamone Faenza su misure “mobilità d’emergenza”: “Siano integrate nel PUMS con rapida applicazione”

Il circolo Legambiente Lamone Faenza è intervenuto in merito al PUMS, in particolare esponendo osservazioni specifiche sulla cosiddetta “mobilità di emergenza”. Legambiente ricorda che esse sono sostenute da norme e finanziamenti nazionali e regionali, ma che sono state molto parzialmente avviate anche a Faenza. Queste misure, secondo Legambiente sarebbero ancora parziali e andrebbero incrementate ed integrate nel PUMS con rapida applicazione.

Nella nota stampa diffusa da Legambiente Lamone Faenza si legge quanto segue: “Le azioni più significative (ad esempio: piani di consegna e di servizio; flotte di veicoli pubblici “verdi”; Rete di bus; rete ciclabile; Park e Ride; Regolamentazione/tariffazione del parcheggio; norme di accesso in area urbana) partirebbero solo dal 2025, questa scadenza va significativamente anticipata, con le necessarie gradualità, già a partire dal 2021, in caso contrario non sarebbe possibile la realizzazione degli obiettivi generali del piano.

Dovranno essere implementate, in tempi rapidi, misure per eliminare, o quanto meno fortemente ridurre, il traffico pesante nel centro abitato, a questo fine alcune misure sono previste (come un servizio di consegna merci nel centro storico, con piccoli mezzi elettrici e a basso impatto) ma inoltre, vanno stabilite misure per evitare che troppi mezzi pesanti transitino sulla via Emilia verso le zone industriali, in particolare sul cavalcavia, andranno quindi previste misure di limitazione al traffico pesante, indirizzandolo invece verso l’uso dell’autostrada.

Il piano non contempla invece (giustamente) l’ipotesi di circonvallazione a valle (inserita nel PRIT – Piano Regionale Integrato dei Trasporti – che tuttavia non è stato ancora approvato) noi siamo fortemente contrari a questo progetto che, oltre a comportare un ulteriore consumo di suolo agricolo, andrebbe nella direzione di incentivare ancora la mobilità su gomma, in contrasto con gli obiettivi generali del PUMS.

A questo proposito lo stesso programma della nuova Amministrazione recita: “…dovrà essere verificata la fattibilità di tangenziale o circonvallazione a valle, avendo cura di limitare il più possibile la costruzione di nuovi tratti stradali ed integrando quelli esistenti, limitando così al massimo il consumo del suolo. Vanno trovate misure per evitare che troppi mezzi pesanti transitino sulla via Emilia verso le zone industriali, in particolare sul cavalcavia. Sarà esaminata una possibile limitazione al traffico pesante all’interno del perimetro urbano, promuovendo la mobilità su ferro e autostradale”.

Stupisce quindi che tra le prime dichiarazioni sulle cose da fare, l’Assessora alla mobilità Barzaglia, citi proprio la circonvallazione. Auspichiamo invece che si parta subito dalle azioni concrete sulla mobilità che possono – e devono – essere avviate con urgenza.
Le verifiche su eventuali altri progetti, che in ogni caso avrebbero tempi molto lunghi, potranno essere svolte nella predisposizione del prossimo Piano Urbanistico Generale, che dovrebbe partire tra breve. In conclusione, riteniamo che una volta esaminate le varie osservazioni al PUMS e auspicabilmente accolte quelle che vanno nel segno di una maggior sostenibilità ambientale, la nuova Amministrazione approvi in via definitiva il piano e avvii rapidamente la sua realizzazione con:
– una precisa tabella di marcia per gli interventi da realizzare, con scadenze periodiche di verifica;
– la promozione da subito di occasioni di confronto e coinvolgimento di tutte le categorie di cittadini, con veri e propri “processi partecipativi” sui cambiamenti, che necessariamente dovranno essere avviati per migliorare la vivibilità della città, anche promuovendo un cambiamento di cultura e di comportamenti da parte di tutti”.