Rivali del Fiume Savio tranciati disastrosamente, Ancisi (LpR): “Urgono accertamenti”

Il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, è intervenuto in merito allo stato dei rivali del Fiume Savio, a detta del capogruppo tranciati disastrosamente. “Secondo legge (www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/1904_0368.htm), i movimenti del terreno sugli argini dei fiumi sono vietati, ove esistano delle regolari piantagioni, a distanza minore di due metri dal piede interno come da quello esterno” afferma Ancisi, scendendo nei particolari: “Ci viene invece riferito da Castiglione di Ravenna e di Cervia come lo sfalcio meccanico del rivale del fiume Savio, sui lati sia destro che sinistro, sarebbe stato effettuato quest’anno occupando tali fasce di rispetto, senza neppure preavvisarne le proprietà, schiacciando le piantagioni ivi esistenti e quindi procurando danni che dovrebbero essere risarciti. In un caso particolare, sarebbe stata pestata una trentina di piante di bambù cinese del valore almeno di settemila euro”.

Lista per Ravenna mostra tre fotografie che testimoniano il caso sollevato: “Da un lunga serie di foto dimostrative dei solchi lasciati sul terreno, finanche di mezzo metro, comunque disponibili, ne produciamo in allegato tre:

rivale_Fiume_Savio_1
rivale_Fiume_Savio_2
rivale_Fiume_Savio_3

Secondo l’ipotesi che ci è stata rappresentata, le invasioni delle fasce di rispetto sarebbero state causate dall’uso di una tranciatrice laterale fissa, messa in movimento da un trattore, atta a lavorare solo in piano, non già del tipo a braccio, in precedenza sempre utilizzato, idoneo a sfalciare i rivali dei fiumi perché funzionante in pendenza. Di qui i solchi lasciati dalle ruote del trattore e dalla tranciatrice, che hanno sfregiato gli interi rivali, comprese le proprietà private delle piantagioni situate nelle fasce di rispetto. Di qui, la presente interrogazione al sindaco per chiedergli se intende attivare il servizio comunale Ambiente affinché accerti, presso la Regione Emilia-Romagna titolare del servizio in oggetto, come siano effettivamente andati i fatti, per quali cause e per quali responsabilità, anche per almeno evitarne il  ripetersi”.

Commenti

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  1. Scritto da Franco Cellini

    È stata citata una norma che non riguarda il caso indicato (argine del fiume Savio). Per i fiumi arginati (classificati di II categoria) vale la norma che prevede una zona di rispetto, in cui sono vietate le coltivazioni, di 4 metri dal piede scarpa arginale interno ed esterno.

  2. Scritto da Franco Cellini

    Nel caso prospettato e a completamento di quanto commentato in precedenza, guardando le foto, l’irregolarità manifesta è dell’agricoltore che non ha lasciato libera da coltivazione nella fascia di rispetto di 4 metri.