Comuni ricicloni. Sacco nero alla provincia di Ravenna: nessun Comune raggiunge gli obiettivi fissati dalla Regione

Si è tenuta stamattina 23 novembre, a Bologna l’edizione 2020 dell’Ecoforum Emilia-Romagna, conclusasi con la contestuale premiazione “Comuni Ricicloni” della regione, che premia i migliori risultati conseguiti dalle amministrazioni comunali in tema di gestione dei rifiuti urbani nel corso del 2019.  Una tredicesima edizione con molti ospiti e che si è svolta interamente online in forma di talk show trasmesso in diretta sulle pagine Facebook e YouTube di Legambiente Emilia-Romagna, con la presenza in studio dell’Assessore Regionale all’Ambiente Irene Priolo.

Una mattinata di approfondimento, utile a fare il punto sulla corretta gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna con un focus sulla definizione del nuovo Piano Rifiuti Regionale (quello vigente scade a fine anno) e le buone pratiche di raccolta e prevenzione dei Comuni.

Tanti i comuni virtuosi che hanno raggiunto con un anno di anticipo i risultati fissati dalla legge regionale sull’Economia Circolare (cioè meno di 150 kg/abitante mandati a smaltimento ed il 73% di raccolta differenziata): si tratta di quasi 130 amministrazioni per circa 2 milioni di abitanti.

Triste record per la provincia di Ravenna, a cui è andato il “Sacco nero” poichè nessun comune è sceso sotto i 200 kg/abitante a smaltimento, l’obiettivo fissato dalla Regione.

Tra le zone virtuose vanno citate invece l’intera provincia di Parma e Ferrara, seguite da Reggio Emilia. I singoli comuni che svettano nelle classifiche si trovano nella bassa modenese e nell’area del forlivese recentemente passata alle modalità di raccolta porta a porta. Proprio in questi comuni si registrano gli scostamenti positivi più alti registrati nel corso del 2019. (si vedano le tabelle di seguito). Un percorso che ha ridotto di circa 100.000 t i rifiuti ulteriori da avviare agli inceneritori della regione.

Tuttavia la situazione mostra ampie differenze in regione, sia tra le province, che tra capoluoghi, che tra aziende gestrici. Secondo Legambiente è evidente che alcuni territori non raggiungeranno gli obiettivi fissati dalla Regione nemmeno a fine 2020, per l’immobilismo nella gestione. Tra questi sicuramente la provincia di Ravenna, profondamente in ritardo in tutti i comuni e nel Capoluogo. Proprio per questo l’associazione ha voluto conferire simbolicamente il “Sacco Nero” a quest’area. A livello di capoluoghi, forti ritardi anche a  Bologna, Piacenza e Modena.

“Si tratta di situazioni che ancora non stanno mettendo in atto politiche di vera innovazione nei sistemi di gestione – evidenzia Legambiente –  e che pesano sul fabbisogno di impianti di incenerimento e discarica”

Durante la mattinata Legambiente ha anche avviato il dibattito sul futuro Piano Rifiuti, evidenziando che se tutta la regione arrivasse ai risultati dei territori più avanti, in 2-3 anni si potrebbero risparmiare altre 300.000 tonnellate altrimenti destinate all’incenerimento, portando così allo spegnimento di altri due impianti.

Un richiamo anche alla necessità di chiudere definitivamente le discariche ormai esaurite e a stimolare maggiori politiche di riciclo e prevenzione anche per i rifiuti speciali, quelli del mondo produttivo.

“Sui rifiuti urbani i cittadini stanno facendo grandi sforzi – segnala Legambiente –  servono risultati analoghi anche per gli scarti dell’industria”.

 

Commenti

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  1. Scritto da agi62

    C’era qualche dubbio che Ravenna fosse ultima?
    Noi siamo sempre ultimi nelle cose buone al contrario se c’è una classifica di cose brutte noi siamo sempre fra i primi.

  2. Scritto da Filo

    Beh come direbbe il nostro Assessore all’Ambiente: “Un messaggio di grande valore simbolico, di grande significato”.

  3. Scritto da Francesco

    Ultimi nel riciclo, ultimi nella mobilità,qualche domanda è lecito farsela?