Pronto soccorso di Ravenna: Carradori (ASL Romagna) annuncia altri 12-13 posti letto e radicale riorganizzazione dell’Ospedale

Tiziano Carradori, Direttore Generale di ASL Romagna, a quanto pare ha preso a cuore la situazione dell’Ospedale e del Pronto soccorso di Ravenna. Ieri e ancora oggi 5 gennaio era in visita al nostro nosocomio, per verificare le situazioni di sofferenza e prendere altri provvedimenti. Naturalmente, uno sprone deve essere arrivato anche dalla presa di posizione, pacata ma ferma, del Sindaco di Ravenna Michele de Pascale sui pesanti disservizi registrati dai cittadini ravennati al Pronto soccorso. Lettera che sprona l’ASL Romagna appunto a fare di più e a fare presto. Fra l’altro Carradori e de Pascale oggi si sono incontrati proprio al Santa Maria delle Croci.

LA LETTERA DEL SINDACO MICHELE DE PASCALE

“Da anni il pronto soccorso di Ravenna vive forti criticità che in questi giorni sono diventate gravissime. Per questo mi sento di scusarmi a nome di tutti, con i tanti cittadini e cittadine ravennati che stanno vivendo pesanti disservizi. – scrive il Sindaco – I medici e gli operatori sanitari stanno facendo veri e propri miracoli, dopo un anno di sacrifici enormi, fronteggiando uno sforzo di risposta smisurato e senza paragoni. So che oggi il direttore generale Carradori è stato in Pronto soccorso a Ravenna per fornire nuove direttive, e che, oltre agli ulteriori spazi già messi a disposizione, a breve ne saranno aggiunti anche altri. Con la direzione c’è sintonia e so che ha ben chiaro che questa è una priorità assoluta, ma mi sento di esortare tutta la dirigenza dell’Azienda Usl della Romagna a mettere in campo ulteriori soluzioni a brevissimo termine, oltre a programmare le soluzioni strutturali a cui so si sta lavorando.” “Mi sento però anche in dovere di rinnovare un appello, forse impopolare, ma sincero al senso di responsabilità di ciascuno e ciascuna di noi: in questo momento così difficile rivolgiamoci al pronto soccorso solo laddove realmente necessario, per tutto ciò che non è prestazione da pronto soccorso utilizziamo invece i canali corretti attraverso il proprio medico di medicina generale, la continuità assistenziale, la rete delle case della salute dove presenti sul territorio e le prenotazioni tramite cup” conclude de Pascale nella lettera, che abbiamo pubblicato ieri integralmente.

LA RISPOSTA DEL DG ASL ROMAGNA TIZIANO CARRADORI

“Intanto vorrei precisare che una serie di cose, che avevo detto un mese fa nell’incontro in streaming con il Sindaco de Pascale, sono già attive dal 23 dicembre – dichiara Carradori raggiunto al telefono per esprimere un parere sulla lettera e sulle disfunzioni al Pronto soccorso ravennate – allorché abbiamo attivato ulteriori 13-14 posti letto, dopo avere ristrutturato in circa 20 giorni l’ex terapia intensiva. Da domani o dopodomani saranno resi disponibili altri 12 o 13 posti letto di osservazione. Quindi, nel giro di un mese, dagli otto posti che avevamo in origine, arriveremo a 32 posti letto, cioè i posti sono praticamente quadruplicati. Questo però non risolve tutti i problemi. Si tratta sempre di misure tampone. Come ho già avuto modo di dire, anche oggi, perché ero lì a Ravenna e c’era anche il Sindaco, questa è una storia che non è nata ieri. Sono anni che non si pone la dovuta attenzione non solo al funzionamento del Pronto soccorso ma anche all’organizzazione dell’Ospedale nel suo insieme. Il nuovo Pronto soccorso di Ravenna è stato inaugurato nel 2012, c’ero ancora io come Direttore generale di Ravenna, ma il progetto era stato programmato alla fine degli anni Novanta. E quindi ben presto ha fatto emergere limiti soprattutto di spazio che oggi appaiono ancora più evidenti. In particolare in questo periodo di emergenza pandemica.”

“Agli inizi di settembre avevamo all’incirca intorno ai 160-200 accessi al giorno. Oggi viaggiamo intorno a una media di 100-120 accessi al giorno. Invece la media dei ricoveri – continua Tiziano Carradori – non è mai variata in questi mesi, sempre intorno ai 20-25 ricoveri al giorno. Purtroppo questi ricoveri negli ultimi tempi sono sempre più di soggetti Covid positivi o sospetti positivi. Per di più abbiamo reparti che hanno difficoltà nella dimissione dei ricoverati. Cosicché se arrivano sempre gli stessi pazienti che hanno bisogno di essere ricoverati ma i luoghi dove dovrebbero essere ricoverati sono saturi e non hanno capienza, si genera una strozzatura. Quello che abbiamo fatto dovrebbe in parte dare respiro al Pronto soccorso. Ma solo in parte. Perché dopo avere attivato il 23 dicembre i nuovi posti letto abbiamo avuto alcuni giorni di sollievo e poi di nuovo si sono presentati i soliti problemi di affollamento, stigmatizzati dal Sindaco. Adesso, come dicevo, stiamo attrezzando altri 12-13 posti letto. Ma oltre a questi ci sono altri interventi cui metteremo mano nell’organizzazione complessiva dell’Ospedale.”

Lei ha annunciato una ristrutturazione radicale del Pronto soccorso. Quali sono i tempi? “L’ampliamento strutturale del Pronto soccorso può avvenire da qui a tre anni – risponde il DG – perché si tratta di costruire. Resta il fatto che prima o poi usciremo da questa pandemia e in condizioni normali i 32 posti letto disponibili dovrebbero essere sufficienti. Potrebbero bastarne anche 25 e potrei così ristudiare l’organizzazione interna del Pronto soccorso, in modo tale da ridurre la congestione. E poi l’Ospedale deve sapere che il Pronto soccorso è Ospedale e deve funzionare in relazione agli altri reparti dell’Ospedale. Se io vado dentro l’Ospedale sono certo che oggi trovo dei posti letto liberi. Magari non sono i posti letto appropriati dove vorrei mettere il tal malato o l’altro. Ma io appartengo alla categoria di chi pensa che un malato è preferibile sia in un letto piuttosto che in una barella. Quindi, come dicevo prima, faremo una pesante riorganizzazione interna dell’Ospedale in questo senso.”

Il Sindaco ha fatto appello alla popolazione chiedendo di recarsi al Pronto soccorso il meno possibile e soprattutto in modo appropriato. Ma molti nostri lettori lamentano lo stato di emergenza in cui si trovano anche i presidi sanitari territoriali, con i medici di medicina generale che non sempre visitano o ricevono, o sono aperti al pubblico solo poche ore al giorno. Dopo di ché le persone che hanno bisogno che fanno? Anche se è rischioso, vanno al Pronto soccorso. È un cane che si morde la cosa. “Sì è vero che questo problema da più parti viene sollevato: medici di medicina generale che non ricevono o non vanno a domicilio. Ma è altrettanto vero che con le USCA stiamo sopperendo a questa carenza – chiarisce Carradori – Non conosco i numeri di Ravenna, ma io li ho verificati qualche settimana fa per la provincia di Forlì-Cesena e là le USCA facevano centinaia di visite domiciliari la settimana: una cosa di queste dimensioni non si verificava nella medicina territoriale da quando io portavo i pantaloni corti.”

“E poi non dimentichiamo la carenza di medici di cui ho parlato pubblicamente ormai tante volte; – conclude il DG Tiziano Carradori – non ci sono i medici. Io sostengo che il Governo dovrebbe acquisire i cosiddetti camici grigi, sono almeno 15 mila i colleghi laureati in medicina che vanno bene per fare le USCA ma che non possiamo assumere negli Ospedali. Perché?”

Insomma, siamo di fronte a problemi strutturali che vengono da lontano. “Sì. E tornando al Pronto soccorso di Ravenna lei sa meglio di me che non vive questi problemi da ieri.”

In effetti ogni inverno quando si presenta l’influenza stagionale è la stessa storia. Quest’anno è più grave, perché invece della solita influenza abbiamo il Covid. “Esatto. Allora, da questo punto di vista una serie di cose che abbiamo già fatto porteranno a breve dei nuovi miglioramenti. Altri miglioramenti li apporteremo dal punto di vista organizzativo coinvolgendo l’intero Ospedale. E poi dal punto di vista strutturale avvieremo l’ampliamento del Pronto soccorso per i prossimi anni.”

LA NOTA DEL SINDACO DOPO IL SOPRALLUOGO AL PRONTO SOCCORSO DI RAVENNA

“Stamattina mi sono recato in Pronto soccorso a Ravenna per manifestare la solidarietà di tutta la nostra comunità a medici, operatori sanitari e degenti che stanno attraversando questo ulteriore frangente di difficoltà. Sul posto c’era anche il direttore di Ausl Romagna Carradori già da ieri in pianta stabile in Pronto soccorso per attuare soluzioni e fronteggiare l’emergenza in prima persona; la presenza dei vertici di Ausl è un segnale positivo importante, l’attuale direzione sta facendo oggettivamente tutto quanto nelle sue possibilità e sono fiducioso che la situazione rientrerà già dai prossimi giorni.”

“Questa mattina inoltre ho potuto vedere di persona i nuovi spazi già messi a disposizione e quelli che saranno disponibili da domani. Contribuiscono significativamente a restituire dignità al paziente durante l’attesa delle dimissioni o del ricovero. Il direttore mi ha detto di voler intervenire anche sull’intera struttura per gestire meglio le tempistiche di ricovero e dimissione. Si tratta di interventi che chiedevamo da tempo e che finalmente, grazie all’impegno della nuova direzione, si stanno concretizzando e che confidiamo possano determinare, con la collaborazione attiva di tutti i cittadini e le cittadine, un rapido miglioramento della situazione. Per questo chiedo ad Ausl di fornire nei prossimi giorni aggiornamenti puntuali sul numero di accessi giornalieri, sui pazienti in attesa di ricovero e sulla permanenza media in Pronto soccorso. In maniera tale che tutti insieme si possa misurare l’efficacia delle misure prese e l’andamento della pandemia. Sono inoltre consapevole che in questo momento reperire il personale è difficilissimo, ma anche in questo senso va continuato ogni sforzo possibile per dare supporto agli operatori che sono stremati dopo questi mesi di pandemia”.

Commenti

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  1. Scritto da Giovanna F.

    Purtroppo la situazione del pronto soccorso di Ravenna è drammatica da anni, e chi ne ha avuto bisogno può confermarlo.

  2. Scritto da berta

    Vanno a spintoni, si svegliano solo quando la cosa è arrivata all’insupportabilità ….
    Per me servono politici provenienti dal territorio, attenti a due cose :
    ai cittadini (il loro interesse) e al territorio come generatore dei servizi per cittadini.
    Francamente a me non frega più niente la loro appartenenza ai partiti non è più un riferimento per votarli!

  3. Scritto da batti

    sindaco,se è vero che i non urgenti affollano, a chi si rivolgono costoro quando non sono gravi e hanno bisogno di cure ????

  4. Scritto da cristiana

    Ma il sindaco e il direttore dell’ASL sanno che ala maggior parte dei medici di base ricevono i cittadini in appartamenti fatiscenti ed a mandrie cioè senza appuntamenti il tutto per risparmiare un segretaria o una infermiera … questo costringe i cittadini a recarsi al pronto soccorso perché è impossibile fare delle file da ore d’attesa in spazi chiusi e piccoli per avere qualche assistenza con rischio di beccare altre malattie, come l’influenza o lil Covid stesso!
    Forse è meglio cominciare a sistemare questa situazione .. snellirà di molto l’accesso al vero pronto soccorso!!

  5. Scritto da Giorgio

    ….il problema del PS di Ravenna non è vecchio ma vecchissimo, basti pensare il bacino d’utenza che copre e soprattutto si amplifica durante il periodo estivo. Poi in un periodo come questo basta veramente poco che vada in crisi……..sicuramente ci sono alcuni cittadini che vanno al PS per un nonnulla altri invece ci vanno perché non trovano i propri medici di base, e qui si apre un capitolo da delirio.Io non voglio far tutt’erba un fascio, però non è pensabile che per trovare il proprio medico si deve stare minimo 2 ore al telefono e spesso senza avere una risposta oppure il fine settimana non sono reperibili….siamo in una situazione d’emergenza se si chiedono sforzi alle persone è giusto che tutti lo facciano….forse questa email creerà polemica, ma è ciò che penso e sono convinto che altre persone la pensano come me

  6. Scritto da lorenzo

    questa è una storia che non è nata ieri. Sono anni che non si pone la dovuta attenzione non solo al funzionamento del Pronto soccorso ma anche all’organizzazione dell’Ospedale nel suo insieme. Il nuovo Pronto soccorso di Ravenna è stato inaugurato nel 2012, c’ero ancora io come Direttore generale di Ravenna, ma il progetto era stato programmato alla fine degli anni Novanta.
    Vergognoso! la colpa è sempre degli altri, Carradori ha incominciato ieri a fare il direttore generale? per caso è mai stato a lavorare anche in regione? in un paese normale dopo un simile fallimento ci si dovrebbe dimettere scusandosi

  7. Scritto da Aldo

    Il bello che il pronto soccorso è molto recente e non progettato tanti anni fa.

  8. Scritto da Elisa

    Il paese e’ in emergenza siamo tutti in emergenza i medici di base percepiscono lo stipendio per fare delle ricette!?! Al pronto soccorso non si puo’ andare allora cosa facciamo? Paghiamo il servizio sanitario nazionale per andare a visitarci a pagamento!?! Allora lasciateci I nostril soldi cosi ci facciamo un assicurazione sanitaria personale. Bisogna assumere medici e quelli di base cosa sono!?!

  9. Scritto da Dante A.

    Strano, in primavera ed in autunno tutti a criticare la sanita’ di altre regioni/realta’ e lodare la nostra sanita’, la migliore al mondo dicevate tutti! Qualcosa non torna!!!

  10. Scritto da Sonia

    Il P.S. e l’ ospedale di Ravenna hanno sicuramente bisogno di rinforzi, di forza lavoro e di posti letto, ma io metterei obbligatorio un servizio dei Medici di Base e dei pediatri di base anche nel fine settimana e nei festivi e prefestivi. Non è possibile che ci siano periodi in cui tra prefestivi e festivi il medico di medicina generale non sia reperibile per quasi una settimana. E poi in questi mesi di emergenza Covid, anche loro dovrebbero dare il loro contributo aumentando le ore di ambulatorio o reperibilità. Magari molti medici di base lo stanno già facendo , ma non certamente tutti

  11. Scritto da batti

    elisa, guardi i paesi che hanno la sanità privata come se la passano, e pure la lombardia che ci ha puntato molto.in quanto il ps,molto prima del covid questo giornale in un articolo informava che la nostra provincia aveva una percentuale di anziani piu alta in italia.quando andavo a lavorare e percepivo uno stipendio chi lo sborsava pretendeva che svolgessi una mansione,detto questo sig. corradori immagino che lo stipendio lo prenda allora si adoperi di conseguenza

  12. Scritto da Gigi

    Ma Carradori ricorda che questo è dovuto anche alla sua passata riorganizzazione ?

  13. Scritto da Petar

    Il DEA è una struttura progettata tanti anni fa e già vecchia quando è stata costruita. Questo è ciò che dice Carradori che era direttore quando questo edificio è stato costruito. Quindi, parte in causa. Da non tecnico mi chiedo: se ciò che devi costruire, che non è una bettola ma che è un palazzo di 7 piani che dovrà svolgere il suo servizio per decenni, sai già che non è funzionale, non puoi bloccarne i lavori aggiornando, semmai, il progetto stesso? Se il progetto era di un lager, costruivi lo stesso il lager?
    Io credo che sarebbe opportuno che i partiti di opposizione locali avessero la facoltà di mettere il naso in queste situazioni, con l’ausilio di tecnici specializzati in modo da verificare le spese, la qualità e la funzionalità della struttura. E, non per ultimo, responsabilizzare i vertici della pramide, che vanno dal direttore Ausl a chi controlla i lavori.
    Per ciò che riguarda chi governa questa città, abbiamo visto che in pochi giorni hanno riconfermato ciò che sono…..il nulla. Sono contentissimi di questa nuova direzione, rinnegando esplicitamente la vecchia che comunque godeva del loro appoggio!!! Coerenza zero!!!

  14. Scritto da Emanuele

    Ci si è svegliati, tutti, solo ora. Credo sia inaccettabile.

  15. Scritto da Marco74

    penso che anche un bambino sappia che 8 posti iniziali di pronto soccorso siano insufficienti a prescindere, poi ci si mette una struttura totalmente inadeguata da sempre ed ancor più da quando è stato ristrutturato , si perché le esigenze e la funzionalità non vengono chieste alle persone che ci lavorano ma a persone che a parte a fare un disegno e dei calcoli non ne hanno idea a proposito. E’ inaccettabile che le criticità vengano evidenziate solo dopo scene da terzo mondo.
    Comunque è tutto il complesso è imbarazzante , ricordo di aver contattato la guardia medica alcuni anni fa per dolori da colica e dopo 1 un’ora mi ha richiamato dicendomi che non sarebbe venuta e di recarmi in Via Berlinguer , Raggiunto lo stalletto senza un lettino ma con una poltrona di 40 o 50 anni mi ha fatto una puntura massaggiandomi con l’acqua perché non aveva l’alcool… Quindi caro sindaco le scuse sono solo sue e dei dirigenti Usl, non certo da parte di tutti!!!

  16. Scritto da Giorgio

    Condivido il ragionamento di Cristiana, insieme al pronto soccorso è necessario affrontare la situazione dei cosiddetti medici di base ! Non funzionano proprio !! bisogna costringerli ad avere segretarie e/o infermiere e ricevere su appuntamento dando priorità alle piccole emergenze per evitare file pericolose e impedire l’accesso a chi ha bisogno in modo urgente!!
    La situazione attuale , specialmente nel forese è inaccettabile

  17. Scritto da Roberto

    Buon giorno, non capisco il DG Tiziano Carradori che insiste …“E poi non dimentichiamo la carenza di medici di cui ho parlato pubblicamente ormai tante volte; non ci sono i medici. Io sostengo (Carradori) che il Governo dovrebbe acquisire i cosiddetti camici grigi, sono almeno 15 mila i colleghi laureati in medicina che non possiamo assumere negli Ospedali. Perché?”
    Ma mi scusi, non capisco perchè insista che si debbano assumere 15 mila laureati non specializzandi o specializzati e non assumere gli specializzandi che sono già in ospedale (con borsa di studio e senza contratto al termine del percorso di specialità) e/o gli specializzati.

  18. Scritto da una cittadina

    Plauso a tutto il personale del PS di Ravenna.grazie per i vostri sacrifici..tutti coloro che si sono accorti adesso della tragedia dovrebbero ammettere le proprie inadempienze e presentare ai cittadini un progetto adeguato da realizzare concretamente. basta col depauperamento degli ospedali della provincia di Ravenna basta con le promesse non mantenute basta con il finanziamento dei soli vecchi e nuovi ospedali di Forli e Cesena. chiediamoci se la situazione della sanità ravennate possa aver influito sui numeri dei morti per Covid che ci comunicano ogni giorno….ai posteri l’ardua sentenza

  19. Scritto da agi62

    Parole parole parole, la colpa è sempre degli altri dimenticandosi spesso (o far finta di dimenticarsi sperando nella corta memoria dei cittadini) di ciò che si è fatto in precedenza.
    Noi cittadini siamo stanchi di queste parole, vogliamo i fatti, ma non fatti alla “carlona” come quasi sempre accade, vogliamo che le cose vengano fatte bene e alla prima, purtroppo il voler mettere in posti chiave amici dello stesso colore politico invece di persone competenti, ha portato a questi disastri.
    I fautori di questi disastri dovrebbero solo cadere nell’oblio invece vengono anche promossi, è una vergogna inaccettabile!

  20. Scritto da ANNA VANNI

    Dopo tutto asl della Romagna si deve ritenere fortunata come è gestita la grave epidemia COVID le vaccinazioni in maniera ordinata e il massimo di intelligenza dal direttore Tiziano Carradori.
    Una eccellenza unica.