Un nuovo consiglio direttivo per l’AVIS Cervia

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L’AVIS comunale di Cervia stila il bilancio del 2020 dopo l’assemblea annuale. Nell’elezione corrente si tiene il nuovo consiglio direttivo della sezione. Sono infatti trascorsi ben quattro anni dall’ultima elezione.

Avis rimarca i quattro anni impegnativi che li ha visti organizzare e attuare importanti progetti, primo fra i quali la campagna di prevenzione a importanti malattie (cardiache, prostatiche, dei disturbi dati dall’osteoporosi, ecc) attraverso visite mirate e gratuite per tutti i soci donatori.

“Una opportunità, a parer nostro, più unica che rara, resa fattibile solo dopo anni di risparmi e oculate programmazioni di spesa del nostro modesto bilancio economico” affermano dal consiglio dell’Avis, scendendo maggiormente nei particolari.

“Una scelta fatta pensando ai bisogni reali di donatori e riceventi, un modo per cercare di creare una nuova cultura dello “star bene” noi per poter aiutare chi sta peggio di noi. Un donatore sano può aiutare se stesso e al contempo essere di aiuto a tutte quelle persone alle quali verrà destinata la sua sacca di sangue.

Dai dati registrati in questi anni però, sembra che non siamo riusciti a cogliere fino in fondo i bisogni dei nostri donatori perché solo circa il 10% ha aderito a questa importante campagna di prevenzione.

Rimane comunque alta l’attenzione dimostrata dai cittadini cervesi ai bisogni del “prossimo” soprattutto nei momenti più duri come quello che stiamo vivendo da più di un anno oramai (Covid 19). Nei primi tre anni del nostro mandato (2017-2019) il numero di donatori e di donazioni ha registrato purtroppo una diminuzione, mentre nell’ultimo anno (2020) abbiamo assistito ad un incremento, seppur lieve, di donazini.

L’anno 2020 è stato l’anno nel quale il Covid ha cominciato ad “influire” pesantemente sulla vita di tutti noi, ma anche se il Covid non ha cambiato il fabbisogno di sangue, ha comunque influito positivamente sul modo di pensare e molte sono le persone che si sono avvicinate  per la prima volta alla nostra associazione, così come i soci donatori hanno capito l’importanza di tutte quelle le regole alle quali ci si deve attenere.

In un anno così particolare l’AVIS di Cervia ha deciso di cambiare le proprie “abitudini” cercando di essere vicina ai problemi innescati dalla pandemia, così il tradizionale regalo di Natale ai propri donatori non è stato il consueto panettone ma bensì un oggetto a noi purtroppo tanto famigliare, ma estremamente utile per la salute di tutti, come la fatidica mascherina.

Inoltre questo consiglio direttivo ha pensato di dare un aiuto economico anche all’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma ) di Ravenna acquistando un piccolo quantitativo delle loro tradizionali stelle di Natale e uova di Pasqua e in fine, ma non certo per importanza, non potevamo dimenticarci  di chi è in “sofferenza” quotidiana come l’associazione cervese Mensa Amica che in questo triste periodo deve far fronte a sempre nuove povertà, così come non potevamo non pensare al nostro “passato” a tutte quelle persone ( i carissimi nonni) che la “nuova società” ha dovuto per “amore o per forza” mettere a “riposo” in una casa diversa dalla propria (Casa di Riposo Busignani).

Piccole donazioni in danaro fatte pensando a chi sta peggio di noi. Questo particolare “momento” che stiamo vivendo dovrebbe però portarci ad assumere una visione del nostro agire un po’ più lungimirante. Bisognerebbe  che ognuno di noi smettesse di pensare solo all’oggi, ma spingesse lo sguardo oltre.

In questa assemblea tutte le statistiche che vi riportiamo fanno riferimento all’anno appena trascorso (n° donatori, n° donazioni, Bilancio economico), così come il preventivo si riferisce all’anno in corso (2021), tutto nella norma, tutto come da “regolamento”.

Se il mandato del consiglio direttivo ha una durata di 4 anni perché non pensare a progetti più ambiziosi e soprattutto più efficaci che limitarsi a programmare solo qualche mese per poi tirare una “riga” e poi ricominciare da capo?! Troppo spesso si agisce sotto emergenza, quante volte, soprattutto in questi ultimi mesi, abbiamo sentito dire la frase: “bisogna fare presto e fare bene”, ma si sa che presto e bene faticano molto ad andare di pari passo.

Agire in emergenza vuol dire agire con meno lucidità e agire con poca lucidità porta spesso a compiere degli errori.

Oggi i dati delle donazioni di sangue/plasma ci confortano, abbiamo registrato finalmente un segno positivo (+ 46) e questo incremento lo abbiamo registrato nonostante il Covid, ma guardando oltre ai dati di “oggi” (anno 2019), le statistiche ci dicono che la maggioranza dei donatori “assidui” cervesi ha oltre 45 anni e che per ovvi motivi di salute la maggioranza dei donatori è costretta ad abbandonare l’Avis attorno ai 50/55 anni.

Quest’anno il numero di donazioni è aumentato, però non dobbiamo tralasciare il dato riferito al numero di soci “cancellati” (soci donatori che non donano più), numero 121 contro i nuovi soci iscritti che sono 103 e numero 109 soci che non hanno fatto nessuna donazione durante tutto il 2019.

Proviamo quindi a pensare di fare uno studio mirato su quanto tempo ci resta prima che la maggioranza dei nostri donatori attivi si trasformino in donatori emeriti e al contempo pensiamo a come fidelizzare i trentenni. Inoltre troppo spesso mi accorgo che assumiamo come dato assodato il fatto  che si rinunci a far leva sui più giovani (20/30 anni) perché le regole per essere un donatore di sangue si rivelano incompatibili con il mondo giovanile, prima fra tutte dover dichiarare di avere un partner fisso da almeno 4 mesi.

Dobbiamo convincere i ventenni ad avere comportamenti più “monastici” o chiedere all’AVIS nazionale di battersi per avere regolamenti meno rigidi? Se l’uso del profilattico protegge da malattie come l’AIDS (campagna divulgata a mezzo midia dal Ministero della Salute)perché non può essere il “metodo” per ammettere alla donazione anche chi un partner fisso non ce l’ha?

Quella di oggi dovrebbe essere una relazione incentrata soprattutto sul bilancio di ciò che l’esecutivo (consiglio direttivo) uscente è riuscito a fare nei quattro anni passati (2017-2020), anche se io preferirei pensare a quello che dovremmo fare da oggi al 2024.

I nostri bilanci (n° donazioni, n° donatori, situazione economica) sono “sostanzialmente “onesti”, diciamo che il “compitino” lo abbiamo fatto ( propaganda al dono mediante giornali e programmi radiofonici; vita associativa con l’organizzazione di feste, cene e gite sociali; la presenza nelle scuole di medici e volontari hanno portato l’AVIS a farsi conoscere anche fra i più giovani ecc.

Tutto questo io lo considero il ”compitino”, ma il mondo sta cambiando velocemente e credo sia giunto il momento di “cambiare passo”. Il Covid 19 ci sta evidenziando come il nostro approccio alla salute sia quantomeno debole, sembra addirittura che ai più interessi maggiormente il “portafoglio” che la propria salute.

Anche chi ci governa ha privilegiato per anni la parte “economica” e lo ha fatto con cospicui tagli alla sanità, chiudendo per esempio tantissimi piccoli ospedali e non solo. Il Covid ci ha quindi trovati impreparati su più fronti e così ha avuto “gioco facile”. La nostra associazione opera nel campo sanitario, credo perciò sia arrivato il momento di impegnarci per creare una nuova “cultura della salute”. Dobbiamo impegnarci maggiormente sul versante “cultura” perché è mia convinzione che solo se un popolo “sa” può affrontare meglio le problematiche che si pongono dinnanzi.

L’ignoranza è la più terribile delle armi in circolazione! Nel nostro piccolo noi  dell’Avis dovremmo farci carico di informare/formare i nostri soci e non solo, in campo sanitario. Forse un convegno che parla di salute è meno appetibile di una festa, di una cena o di una gita, ma perché non pensare anche ad una gita in un luogo “della salute” come un centro termale, una gita però che sia la conclusione di un serio percorso formativo fatto ad esempio in collaborazione con l’Università degli adulti con l’ausilio di docenti del settore; così come si potrebbe continuare a fare le nostre cene sociali ma a conclusione anch’esse di un percorso informativo e con l’utilizzo di alimenti specifici, un menù gestito quindi non solo da cuochi, ma anche e soprattutto da medici nutrizionisti ( come peraltro fatto nel 2012, ma poi mai più replicato).

Dovremmo poi affiancarci al mondo dello sport e non solo regalando qualche maglietta con il nostro logo o sovvenzionando alcuni tornei di calcio piuttosto che tennis o beach volley, ma creando anche qui un percorso didattico specifico mettendo in evidenza quali e quanti benefici si possono trarre praticando sport. Percorsi didattici e non semplici e occasionali eventi! La salute delle persone quindi passa anche attraverso la corretta alimentazione, la pratica dello sport e la cura del proprio corpo, una cura che non deve per forza essere fatta solo di farmaci, ma anche e soprattutto da un  corretto stile di vita.

Chi opera all’interno del settore medico-sanitario sa perfettamente l’importanza che ha la prevenzione per combattere tantissime malattie ecco perché dovremmo insistere nel portare avanti il nostro progetto iniziato due anni or sono e aggiungo, se in futuro ci saranno degli “utili di bilancio” bisognerebbe pensare a come indirizzarli anche al settore della “ricerca”. Spero che il nuovo consiglio direttivo che verrà eletto oggi porti con sé l’esperienza fin qui fatta, ma sia soprattutto portatore di energie forti e nuove da mettere al servizio per la nascita di una AVIS più dinamica e sempre al passo con i tempi” concludono dall’Avis di Cervia.

Infine, i ringraziamenti di Avis:

“Ringrazio a nome di tutto il consiglio uscente la segretaria Elisa Alessandrini, senza la quale l’Avis di Cervia non sopravviverebbe. Si dice spesso “tutti utili nessuno indispensabile”, le capacità, la professionalità, la dedizione, l’umanità ed il vero spirito di altruismo fanno di Elisa una donna indispensabile!

Ringrazio tutti i componenti del consiglio uscente per la loro preziosa collaborazione e in particolare chi per problemi personali non si ricandida come il consigliere Biasini Paolo, il consigliere Fortibuoni Tiberio e l’amministratore Saporetti Simone.

Vorrei ringraziare in modo particolare il consigliere Abbondanza Vittorio che ci ha dato la propria disponibilità anche per i prossimi 4 anni portando con sé una importantissima esperienza di oltre 50 anni.

Quella di Vittorio è una “vita” al servizio dell’AVIS, un uomo sempre pronto a dare una mano e soprattutto ad accogliere il donatore con una parola gentile e uno splendido sorriso. Grazie a tutti voi soci per il vostro prezioso dono, grazie all’AVIS Provinciale di Ravenna per la costante collaborazione, grazie all’Amministrazione comunale per essere sempre attivamente presente e per non dimenticare nessuno grazie a tutti quanti in un modo o nell’altro partecipano al bene della nostra associazione”.

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