Agricoltura in ginocchio per l’ondata di freddo e gelate notturne. Su diversi alberi del ravennate raccolto scarsissimo

È un allarme univoco quello lanciato da Confagricoltura Emilia Romagna, Cia Romagna e Coldiretti regionale, in seguito all’ondata di freddo e gelate notturne che si è abbattuta sul territorio negli ultimi giorni.

Confagricoltura Emilia Romagna

Ciò che si era salvato dopo l’ultima ondata di gelo del 18-20 marzo scorso, ora è andato perso. Mai come quest’anno, probabilmente, la frutta romagnola sparirà dai banchi del mercato come pure le ciliegie del comprensorio vignolese. Lo sottolinea Confagricoltura Emilia Romagna: “Il brusco e prolungato crollo delle temperature – dalla mezzanotte di ieri a stamattina con punte fino a meno 6 gradi in pianura -, accompagnato un po’ ovunque da forti precipitazioni, gelate notturne e neve anche nella prima fascia collinare, ha interessato, in maniera estesa, tutta la regione e diverse produzioni agricole e vitivinicole.

Andiamo per ordine. Poco o nulla si raccoglierà sugli alberi di albicocche, susine, pesche, nettarine e ciliegie nell’area che va da Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna fino a Bologna, Ferrara e Modena, in pianura e collina. Danni anche sulle piante già germogliate di kaki e kiwi, sia giallo che verde, soprattutto negli impianti privi di un sistema antibrina e reti antigrandine, un mix che di fatto può far salire il termometro anche di 1 o 2 gradi. Le piogge e l’umidità hanno accentuato gli effetti delle temperature rigide nelle specie frutticole in piena fioritura, come il melo; danneggiati gli ovari dei fiori di pero”.

Cia Romagna

Una prima ricognizione dei danni causati dal maltempo di questo inizio aprile è stata svolta questa mattina da Cia Romagna fra i propri associati. “È chiaro che ancora è presto per stimare il valore dei danni con precisione – spiega il presidente Danilo Misirocchi – Sappiamo già però che sono ingenti, soprattutto in alcuni territori. Le temperature insolitamente basse per il periodo, le coltivazioni bagnate dalla pioggia e una notte umida hanno purtroppo aumentato gli effetti negativi della gelata nella notte scorsa. È stato colpito in maniera più dura il territorio ravennate.

“Nel forlivese-cesenate ci sono stati danni fino alle zone collinari e in aree tradizionalmente meno esposte, anche se la copertura nuvolosa ha in parte contenuto la gelata. Nel riminese, dove la neve è scesa anche a quote basse, al momento sono registrati danni minori. Le colture vittime del gelo sono soprattutto gli alberi da frutto, peschi, albicocchi, ciliegi, susini, in parte meli e peri, kiwi e in alcuni casi sono stati segnalati danni alle viti. Temiamo ora per le prossime notti, visto che le previsioni indicano condizioni che potrebbero portare nuove gelate” conclude Misirocchi.

Coldiretti Emilia Romagna

La nottata di gelo diffuso in Romagna – fa sapere Coldiretti regionale – ha compromesso gravemente l’albicocco, con perdite superiori al 50% dei raccolti, ma sono presenti danni anche su pesche e nettarine. Colpiti duramente anche germogli e gemme del kiwi (appena risalirà la temperatura sarà possibile valutare l’entità dei danni e se ci siano possibilità di ripresa vegetativa). Dalle prime segnalazione raccolte i territori più duramente colpiti sono il forlivese e il ravennate dove si registrano danni anche sulla vite, che saranno quantificati nei prossimi giorni. Danni anche in provincia di Ferrara con le gelate che hanno colpito alberi da frutta in piena fioritura come peschi, meli, peri e ciliegi. In pericolo anche le bietole appena seminate, i primi pomodori trapiantati e le colture orticole.

Critica la situazione delle pere anche in previsione del gelo che potrebbe riproporsi.

L’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – precisa Coldiretti – provoca danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera che i prezzi del gasolio sono in continua crescita da novembre.

Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti. Coldiretti si è prontamente attivata per segnalare alla Regione Emilia Romagna la grave situazione in cui si trovano le aziende e nei prossimi giorni verrà effettuato un monitoraggio sul territorio per quantificare i danni subiti.