Coldiretti ER: “Il sostegno dell’Assessore Mammi contro il Nutriscore segnale importante” foto

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“Il sostegno della Regione Emilia Romagna da parte dell’Assessore all’Agricoltura Alessio Mammi contro il Nutriscore è un importante segnale di attenzione da parte delle Istituzioni  a quello che è un vero e proprio attacco ai prodotti alimentari nazionali”. Lo ha detto Coldiretti Emilia Romagna commentando l’appoggio dell’Assessore Mammi nel contrastare l’inserimento di questo genere di etichettatura in Europa.

Un eventuale via libera a questo sistema rischierebbe di espandersi a livello globale – precisa Coldiretti regionale – mettendo in pericolo il record di 46,1 miliardi di esportazioni agroalimentari tricolori del 2020 con un aumento dell’1,8% realizzato in controtendenza al taglio degli scambi commerciali determinato dalla pandemia Covid.

L’etichettatura Nutriscore francese – fa sapere Coldiretti Emilia Romagna – come quella a semaforo adottata in Gran Bretagna influenza il consumatore, con un bel verde, a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari. Un sistema fuorviante, discriminatorio e incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.

Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita – continua Coldiretti Emilia Romagna – come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano e il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate.

L’etichetta nutrizionale a colori peraltro boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del Covid.

In un momento – conclude Coldiretti regionale – difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza contrastando le indicazioni fuorvianti ed estendendo l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy. L’Italia grazie ai primati nella qualità e nella sicurezza alimentare conquistati a livello europeo ha la responsabilità di svolgere un ruolo di leadership nell’Unione.

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