Mancata assistenza al Pronto Soccorso di Ravenna, Ancisi (LpR): “Fenomeno sia almeno monitorato”

Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, è intervenuto in merito al fenomeno delle persone che, per sfinimento causato dalle lunghissime attese, lasciano il Pronto Soccorso di Ravenna assumendosi la responsabilità che tale scelta comporta. “Le ultime notizie attendibili da chi la settimana scorsa è dovuto ricorrere al Pronto Soccorso ospedaliero di Ravenna riferiscono di un medico per 70/80 pazienti nelle 24 ore, con attesa minima di 4-5 ore prima di essere ricevuti da quello di turno” dichiara Ancisi, aggiungendo: “Le poche infermiere che, osservandoti in attesa, si accorgono che stai male non sono autorizzate ad erogarti alcuna prestazione per ridurre il dolore. Molti firmano la liberatoria per potersene andare, cercando di contattare il loro medico di base se ci riescono o rivolgendosi piuttosto ad ambulatori e cliniche private a pagamento oneroso, che molti non si possono permettere”.

Ancisi sottolinea che questa situazione non rispetta l’articolo 31 della Costituzione italiana, secondo cui “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite per gli indigenti”. Secondo il capogruppo di Lista per Ravenna la Regione Emilia-Romagna non può proclamarsi all’avanguardia della sanità pubblica.

Secondo Ancisi il fenomeno di chi, nella lunga attesa di una prestazione medica, lascia il Pronto Soccorso per sfinimento, assumendosene in proprio ogni responsabilità verso se stesso e verso terzi, dovrebbe almeno essere monitorato, condizione base perché possa essere fronteggiato e ridotto a pochi casi giustificabili.

“Chiedo pertanto al sindaco, nella sua veste di presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria, organo di indirizzo politico-amministrativo dell’AUSL Romagna, se intende chiedere alla direzione generale dell’ente di verificare quale sia stato, nell’arco di un tempo recente definito, ad esempio luglio 2021, il rapporto tra il numero dei ricoverati presso il Pronto Soccorso ospedaliero di Ravenna e quanti se ne sono usciti senza prescrizione medico-ospedaliera, chiedendo inoltre come la direzione stessa si proponga di affrontarne le anomalie” chiosa Ancisi.