Carenza di infermieri: in arrivo 36 professionisti da Tunisia e India grazie a Confcooperative Romagna e Solco Ravenna

Sono in arrivo dall’estero 36 nuovi infermieri per sopperire alla mancanza di personale sanitario. Una mancanza che interessa i servizi socio-sanitari gestiti dalla cooperative sociali, tanto quanto la sanità pubblica. I nuovi arrivi, previsti a Ravenna nelle prime settimane di febbraio, sono il risultato della collaborazione tra Confcooperative Romagna e Solco Ravenna che hanno organizzato un servizio di supporto, consulenza e networking per l’assunzione di personale infermieristico dall’estero.

“La procedure previste dalla legge sull’immigrazione attualmente in vigore permettono, in casi particolari e per far fronte alle necessità dettate dalla pandemia, l’ingresso di infermieri e professionisti sanitari stranieri nel nostro paese – spiega Katia Gulino, responsabile del settore socio-sanitario Confcooperative Romagna -. Grazie a questa opportunità sono in attesa di ricevere il nulla osta per l’Italia 36 infermieri dalla Tunisia e dall’India e stiamo lavorando per aprire un canale anche con l’Albania”.

Il ruolo di Confcooperative Romagna in questa prima fase è consistito nel portare avanti le relazioni internazionali con i paesi di origine dei professionisti in arrivo e nel gestire i rapporti con le Prefetture territoriali. Ora si sta organizzando una seconda fase, l’accoglienza delle persone che presto arriveranno a Ravenna. “Grazie alla collaborazione della nostra associata LibrAzione, abbiamo messo a punto un piano di accoglienza e integrazione che prevede la fornitura di un alloggio, un rimborso per le spese di viaggio sostenute, lezioni di italiano intensive, disbrigo di tutte le pratiche burocratiche – continua Gulino -”. Gran parte dei professionisti in arrivo verranno impiegati dal Consorzio Solco Ravenna nelle strutture socio-sanitarie che gestisce direttamente o tramite le cooperative associate. Un’altra parte troverà invece un impiego presso la Rosa dei Venti, il nuovo complesso dedicato alla popolazione anziana che il Consorzio Solco avvierà in primavera a Ravenna insieme a Il Cerchio.

“Oggi non ci sono infermieri specializzati disponibili sul mercato del lavoro e finché le Università italiane non riusciranno a garantire il numero minimo di infermieri di cui c’è bisogno, il reclutamento dall’estero è l’unica soluzione – evidenzia Antonio Buzzi, vicepresidente Confcooperative Romagna e presidente Consorzio Solco Ravenna -. Il movimento cooperativo ha già intrapreso questa strada in passato, alla fine degli anni ’90, dando la possibilità a professionisti dell’Est Europa di venire in Italia a esercitare la loro professione. Un’operazione che ha dato buoni frutti e che stiamo ripetendo adesso, aprendo nuovi canali internazionali e stringendo nuove sinergie”.

“Grazie alla collaborazione con Confcooperative Romagna e visto l’interesse dell’Ausl verso questa operazione, siamo al lavoro per fare di questa iniziativa un servizio a favore di tutto il territorio. Chiediamo, come avvenuto in queste prime esperienze, la collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte, in primis le Prefetture della Romagna, affinché le procedure in deroga previste dalla legge n.126/2021 possano essere espletate nel minor tempo possibile” conclude Buzzi.

Commenti

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  1. Scritto da leo

    trovo che si potrebbe incentivare di più i nostri ragazzi a scegliere questa professione – mi chiedo se questi operatori hanno le stesse preparazioni dei nostri
    che seguono corsi di laurea – perchè non vorrei che si riducesse tutto a privati
    che pagano meno il personale con meno preparazione – così come è stato fatto nella
    meccanica – nei trasporti nella cantieristica – stipendi più bassi e manodopera
    meno qualificata e i nostri a spasso

  2. Scritto da agi62

    Questo è il colmo di una visione miope della nostra politica, indegni e vergognosi.

  3. Scritto da Alex

    Sig. Leo, come diceva quello …. a pensare male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca. Credo proprio che sarà come dice Lei. Sfruttamento su sfruttamento di persone.

  4. Scritto da Elisa

    Questa cosa e’ vergognosa!!! In queste Cooperative si lamentano tutte che sono sfruttate e mal pagate. Il lavoro non deve essere strettamento. Non ho capito la sinistra non dovrebbe tutelare I diritti. Fate lavorare gli Italiani e pagare la gente come deve essere retribuita.

  5. Scritto da Direttore

    Signora Elisa, perdoni, ma forse non ha capito il problema: se facciamo arrivare infermieri dall’estero è perché non ne abbiamo abbastanza in Italia, ne mancano migliaia negli ospedali e nelle RSA. E come lei sa un infermiere non si improvvisa, si forma con un lungo percorso di studi. È vero, c’è stata una programmazione sbagliata, ma adesso è inutile piangere sul latte versato, semmai bisogna che la politica provveda per il futuro. Però, siccome gli infermieri servono qui e ora, non è una cosa molto utile e intelligente dire non voglio quell’infermiere perché non è italiano. LA REDAZIONE