Quale futuro per la cava di Monte Tondo? Se ne parla a Faenza con Legambiente Lamone

Sabato 9 aprile, dalle ore 9,30 presso la sala Ziani, in via Laderchi a Faenza, il Circolo Legambiente Lamone e Legambiente regionale, in collaborazione con ANAB, Associazione Nazionale Architettura Bioecologica, promuovono il convegno: Il futuro della cava di Monte Tondo: sviluppo territoriale e sostenibilità ambientale.

Lo studio commissionato dalla Regione sul possibile proseguimento delle estrazioni nella Cava di Monte Tondo, ha definito come il più auspicabile lo scenario B, ossia l’estrazione per un periodo, comunque significativo, di 10/15 anni solo dentro l’area già precedentemente individuata. Non tutti condividono questa opzione, Legambiente ha ritenuto invece che “su questa base si possano fare i necessari approfondimenti.

A partire da una lettera aperta, inviata alla Regione, alle Istituzioni locali, ai Sindacati e alla Saint Gobain, stiamo cercando di sollecitare tutte le parti in causa a confrontarsi per una “articolata riconversione del sito”, per affrontare insieme la tutela del patrimonio naturale – in particolare in un ambiente unico come la vena del gesso romagnolo – e occasioni di lavoro qualificato, per i lavoratori oggi occupati e per la comunità locale”.

Interverranno nel corso della mattinata:

Il Dott. Marasmi Christian e il Dott. Nolè Marcello – Settore Difesa del Territorio Regione Emilia Romagna

Boris Pesci, Procuratore del Consorzio Astra

Olver Zaccanti, Responsabile nazionale sistemi con la canapa di ANAB

Paolo Rava, Presidente ANAB,

Paola Fagioli, Direttore Legambiente Emilia Romagna, sintetizzerà le proposte che emergeranno anche dal successivo dibattito, per sollecitare l’apertura di occasioni di confronto – alle quali intendiamo partecipare – con tutti gli interlocutori in campo, a partire dalla Saint Gobain, azienda, e poi delle rappresentanze dei lavoratori e delle istituzioni locali e regionali.