“Per il Clima – Fuori dal Fossile” attacca il documento votato a Palazzo Merlato sul gas e Ravenna Coraggiosa

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Puntuale come un orologio svizzero, all’indomani del Consiglio comunale in cui è stata votata la mozione sull’utilizzo del gas dell’Adriatico è arrivato il comunicato del Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile” dal titolo un po’ apocalittico “Curare il tossicodipendente cambiando lo spacciatore. La mozione sul gas nell’alto Adriatico compromette il futuro di Ravenna”. La nota concentra le critiche degli ambientalisti sulla parte sinistra della maggioranza e in particolare su Ravenna Coraggiosa che ha votato il documento (solo il M5S ha votato contro).

Ma vediamo il testo della nota degli ambientalisti radicali nei suoi passi essenziali. “Un’altra brutta pagina è stata scritta dal Consiglio comunale di Ravenna nella seduta di martedi 28 giugno – si legge – con il voto dell’ OdG relativo alle estrazione di gas nel nostro mare. La beffa che si è consumata a danno dell’ambiente e della cittadinanza consiste nel fatto che, dopo un preambolo del tutto condivisibile, in cui si dichiara che “il riscaldamento del pianeta e i cambiamenti climatici già in atto in tutto il mondo e particolarmente in Italia… e si sottolinea che “la transizione ecologica richiede una drastica riduzione dei consumi energetici a parità di PIL, uno spostamento della produzione e del consumo verso l’elettrico con particolare riferimento al trasporto e al settore edilizio e un progressivo passaggio dall’impiego di fonti fossili alle energie rinnovabili” il Consiglio comunale… ha deliberato che si deve non solo proseguire con l’estrazione di metano in Adriatico, ma potenziarla e prolungarla nel tempo.”

Continuano quelli del Comitato: “Incredibilmente, nell’OdG si afferma che si deve “aumentare la quota prodotta da energie rinnovabili, in particolare solare termico, fotovoltaico, eolico, idrogeno verde, biogas, fonti che hanno tecnologie in rapida evoluzione e a costi sempre più competitivi, e si esprime “apprezzamento per il Progetto Agnes volto alla installazione di eolico off shore e di fotovoltaico galleggiante al largo della costa ravennate (oltre le 12 miglia) per 700 MW di potenza e alla produzione di idrogeno verde” per poi concludere che “il metano fra i combustibili fossili risulta essere il meno impattante dal punto di vista ambientale, è senz’altro la fonte energetica fossile da preferirsi durante la fase di transizione energetica” e quindi invita ad estrarne il più possibile, anche in deroga allo stesso PITESAI.” Secondo il Comitato invece “il metano, com’è ampiamente dimostrato ormai da centinaia di studi scientifici, non è affatto meno impattante, perché se è vero che la sua combustione è meno inquinante di quella del carbone e del gasolio, è altrettanto vero che le inevitabili perdite di metano libero in atmosfera hanno un effetto climalterante decine di volte superiori a quello della stessa CO2.”

Non c’è nulla di nuovo, commentano gli ambientalisti, perché “già in altre occasioni il Comune si è schierato in maniera sostanzialmente acritica rispetto ai progetti estrattivisti, ed anzi, con il recente formarsi del “partito dei rigassificatori” che vede Regione Emilia-Romagna e Sindaco di Ravenna in prima linea, si è consolidata una scelta che vuole fare del nostro territorio la “patria del gas” per ancora molti decenni (in barba agli obiettivi di contenimento del riscaldamento globale). Si sta proponendo in buona sostanza di curare un tossicodipendente cambiando lo spacciatore (sono parole di un noto scienziato del clima) e proponendogli di potenziare l’assunzione della droga di cui fa uso, purché sia a chilometro zero. La cosa che maggiormente ci amareggia è che anche questa volta fra i voti a favore si deve registrare quello del gruppo di Ravenna Coraggiosa… Anche se Ravenna Coraggiosa si consola rivendicando di aver ottenuto modifiche “pesanti” al testo proposto dai pasdaran dell’estrattivismo, ed auspichi che questo passaggio “non divenga motivo per ridurre l’impegno per la transizione ecologica o frenare sugli obiettivi alti di riduzione delle emissioni di gas serra cui siamo chiamati per la sopravvivenza del Pianeta”, non manca di affermare che si deve pur prendere atto dell’ “immediata necessità di sostituire e diversificare gli approvvigionamenti energetici – in particolare di gas metano provenienti dalla Russia – con interventi transitori, urgenti, ambientalmente verificati dalle autorità competenti, sostenibili, reversibili e temporanei”, senza però spiegare in alcun modo come e quanto sarebbe sostenibile riempire l’Adriatico di pozzi di estrazione, di navi gasiere, di condotte per il trasferimento del gas, di enormi navi rigassificatrici che sversano tonnellate di cloro nell’acqua, e quanto sarebbe transitorio montare strutture enormi e complicate, che richiedono almeno due anni per essere operative (due anni nei quali ben altre cose si potrebbero fare in campo energetico).”

“Noi non ci accontentiamo certo di sentire declamare “Avanti dunque col progetto AGNES e la diffusione di impianti eolici e fotovoltaici in mare. Avanti con le comunità energetiche che sono anche una risposta alla povertà energetica e diminuiscono disuguaglianze. Avanti con un fondo annuale significativo che consenta in 10 anni di progettare e finanziare interventi di riqualificazione di edifici pubblici e case di edilizia economica popolare con il miglioramento dell’efficienza energetica, della sicurezza sismica e con l’inserimento di solare termico e fotovoltaico” se poi queste proposte si scontrano con ostacoli di ogni tipo mentre sul gas si stabiliscono procedure d’urgenza… I consiglieri di Coraggiosa affermano “la nostra strategia energetica deve essere di decarbonizzazione, di spinta sulle rinnovabili. Occorre lavorare con forza e determinazione per evitare quel rischio, per non lasciare spazio a velleitari ritorni al passato, per impedire la costruzione di un nuovo senso comune che mette la transizione in un angolo di fronte alle preoccupazioni della comunità, di famiglie e imprese”. Ma intanto quella strategia energetica la votano. O non hanno capito bene come stanno le cose, e questo sarebbe assai grave, o in nome della realpolitik e della tutela del quadro politico, hanno deciso di chiudere entrambi gli occhi su quella dell’ambiente” conclude il Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”.

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Commenti

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  1. Scritto da Claudio

    Condivido l’articolo in toto e lo sottoscrivo.
    Mi permetto però di censurare il giornalista che definisce gli ambientalisti con il termine abusato di ” radicali”. Questo dimostra la pochezza dello stesso che , pubblicando il comunicato del Comitato “per il Clima Fuori dal Fossile”, ha nei confronti di coloro cui sta cuore l’Ambiente. Che appartiene a tutte e tutti, indistintamente. Non ci sono ambientalisti radicali, così come non ci sono ambientalisti più soft. Ci sono gli ambientalisti e basta.

  2. Scritto da Direttore

    Signor Claudio, di ambientalisti ce ne sono tanti e diversi fra loro. Non esiste l’ambientalismo come movimento ortodosso, granitico e uniforme, esistono gli ambientalismi. Si figuri che in Germania i Verdi – che sono al Governo – hanno detto sì al riutilizzo del carbone per far fronte all’emergenza energetica. E i Verdi tedeschi hanno ben altra storia rispetto ai nostri. Da noi invece abbiamo alcuni ambientalisti radicali – insistiamo sull’aggettivo radicale – che dicono sempre no. Fosse stato per loro non avremmo fatto nemmeno il TAP in Puglia e oggi non avremmo il gas che arriva dall’Azerbaijan. LA REDAZIONE

  3. Scritto da ST

    I soliti quattro gatti (ma con tante sigle… evidentemente per dimostrare di essere in tenti, cosa che non è, visto che ad ogni sit-in sono davvero sempre e solo 4 gatti) ognuno di loro è iscritto a decine di ‘associazioni’ 🙂
    Come sempre i NIMBY fanno leva sulla pancia, sulle paure e sull’ignoranza nei confronti della scienza e della tecnologia.
    In ogni caso, se non vogliamo chiudere le aziende perchè nn più concorrenziali, se non vogliamo morire di disoccupazione e povertà (oltre che di freddo), oggi il metano è la fonte di energia più pulita che ci sia.
    Arriveranno le rinnovabili a rappresentare il 100% dell’energia prodotta? Forse. Speriamo di sì, ma NON domani.
    Questi ambientalisti esagitati e talebani non lo capiscono, o forse lo capiscono, ma non essendo al governo possono continuare a fare le animebelle cercando di irretire qualche sognatore in più.
    Bah. Inutili, dannosi e fastidiosi, a mio parere.

  4. Scritto da Ermes

    BASTA!!!
    Bastian Contrari…a prescindere!
    Non meritano più risposte intelligenti ad affermazioni ….(non lo dirò)!
    Tappi nelle orecchie e paraocchi.
    Cucinatevi nel vostro brodino…freddo; il Nostro metano NON é per voi!