Sindacati e dipendenti in presidio davanti a sede Ausl Romagna: “No alle pronte disponibilità per far fronte alle assenze improvvise”

Per Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Nursind “anno dopo anno i segnali sono sempre più chiari; la sanità pubblica è sempre più debole e a pagarne le conseguenze sono i professionisti del settore chiamati a farsi carico sulle proprie spalle dei continui tagli che inevitabilmente ricadono anche sulle prestazioni rese al cittadino. Reduci da 3 anni di pandemia al grido di mai più e salviamo i nostri eroi, ecco il ben servito: per far fronte alle assenze improvvise, piuttosto che integrare gli organici si pensa di caricare il personale dipendente di ulteriore disagio e ulteriore lavoro attraverso l’instaurazione delle pronte disponibilità.”

Nella mattinata di martedì 7 novembre perciò FP CGIL, CISL FP, UILFPL e NURSIND hanno manifestato insieme a 200 dipendenti in presidio presso la sede legale dell’Azienda USL della Romagna, “per dire ancora una volta NO alla decisione unilaterale dell’Azienda di introdurre pronte disponibilità per far fronte alle assenze improvvise. Tuttavia, tale intenzione rappresenta solo la punta di un enorme iceberg nascosto. Non è possibile infatti chiedere sempre ai “soliti noti” di coprire le carenze di organico mettendo la propria vita in subordine alle esigenze organizzative del datore di lavoro. Il risultato è una stanchezza cronica, una sfiducia totale nel sistema, ed una effettiva impossibilità di operare al meglio delle proprie possibilità come invece i professionisti richiedono a gran voce.”

FP CGIL, CISL FP UILFPL e NURSIND chiedono alla Direzione Generale dell’Azienda USL l’attuazione di veri interventi risolutivi come, “l’adeguamento degli organici, la giusta valorizzazione economica di tutti i dipendenti e soprattutto la garanzia di un adeguato recupero psico fisico e una maggiore conciliazione dei tempi di vita-lavoro.”