Italia Nostra e Legambiente: lettere a Forestale e Ministero Beni Culturali per salvare il teatro all’aperto

Italia Nostra e Legambiente hanno segnalato, in una lettera al Gruppo Carabinieri Forestale di Ravenna, l’impatto derivante dall’ampliamento del supermercato Conad all’interno dell’Arena Borghesi.

In particolare, sono due i fatti posti in evidenza: a cominciare dall’abbattimento di tre imponenti tigli che dominano l’attuale ampio spazio alberato che separa la platea dal confinante supermercato. Tre esemplari di circa 30 metri di altezza e con circonferenze comprese tra 2 e 2,70 metri.

Inoltre è stato segnalato il caso dello spostamento del grande tasso centenario, previsto dal progetto di espansione del supermercato, un intervento assai rischioso per la conservazione di un albero di tali dimensioni e rarità.

“Gli alberi non sono come le merci di un supermercato, che si possono spostare da uno scaffale all’altro – hanno sottolineato le due associazioni -.

In un’altra lettera, indirizzata al Ministero dei Beni Culturali, le associazioni hanno evidenziato i problemi legati all’alterazione del paesaggio storico dell’Arena e il suo rapporto con l’ottocentesco viale Stradone .

“Una continuità paesaggistica tra Arena e viale Stradone ben evidente, formata dall’ampio spazio alberato che sarà cancellato dall’ampliamento del supermercato; una perdita che non è sostituibile con la fila di alberi ripiantati a ridosso del nuovo muro di confine – dichiarano Italia Nostra e Legambiente -. Il tema centrale della segnalazione al Ministero è il collegamento tra i caratteri dell’Arena Borghesi e quanto previsto dall’articolo 10 del Codice dei Beni Culturali del 2004, che indica tra i tipi di luoghi essenziali per la qualità della città storica “le pubbliche piazze, vie, strade, e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico”. I caratteri storici e culturali dell’Arena Borghesi hanno una documentata rispondenza nel contenuto di questo articolo del Codice”.

“L’Arena Borghesi è un teatro all’aperto raro, per la persistenza (dal 1895) di un luogo organico al contesto di un viale dell’Ottocento – proseguono le due associazioni –  è uno “ spazio aperto urbano di interesse storico ” in relazione all’urbanistica, al paesaggio e allo spettacolo. L’espansione del supermercato invece va ad alterare la relazione dell’Arena Borghesi col viale, oltre a stravolgere ulteriormente il “rapporto dimensionale con il tessuto storico circostante” come già indicato dal Piano Regolatore del 1996-98 a proposito dell’attuale edificio commerciale, costruito nel 1981, definito “incongruo e fuori contesto”.

Concludono Italia Nostra e Legambiente: “nella lettera al Ministero dei Beni Culturali è stato specificato che l’Arena Borghesi è priva di vincoli a causa di una vecchia nota del 1997, in cui lo stesso Ministero, la definì “immobile privo di interesse storico-artistico”, limitandosi a considerare i soli edifici. Un parere di tipo architettonico ovvio, che però, dopo 22 anni, alla luce dell’evoluzione culturale espressa dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (del 2004), e dei nuovi documenti storici prodotti, appare del tutto anacronistico e privo di senso”.