Centro Relazioni Culturali: speciale Romagna con Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Franco Masotti

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Oggi, martedì 28 novembre, alle 18 alla Sala D’Attorre, uno “Speciale martedì Romagna” del tutto particolare chiude il mese con la presentazione del nuovo spettacolo Va pensiero di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, prodotto da ERT Fondazione e Teatro delle Albe/Ravenna Teatro (in scena al Teatro Alighieri da giovedì 7 a giovedì 14 dicembre).

La presenza di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari insieme a Franco Masotti, membro della direzione artistica di Ravenna Festival, sempre attento ai diversi codici artistici, preludono ad una conversazione calata proprio dentro la creazione teatrale e i suoi meccanismi.

Martinelli e Montanari sono stati insigniti a settembre del premio Lauro dantesco ad honorem, per lo straordinario progetto Inferno. Chiamata pubblica per la “Divina Commedia” di Dante Alighieri realizzato su commissione di Ravenna Festival che attualmente è candidato a tre premi UBU (gli Oscar del Teatro), come spettacolo dell’anno, miglior progetto curatoriale e migliore allestimento scenico.

La fortunata carriera artistica dei due artisti ravennati così amati nella nostra città è costellata di prestigiosi premi e riconoscimenti, grazie ad un’inesausta passione che li ha portati a misurarsi con testi autoriali di caratura immensa e in questo ultimo progetto la sfida è quella dell’eterna musica di Giuseppe Verdi, cantata dal coro lirico “Alessandro Bonci” di Cesena e diretto da Stefano Nanni, riportata nella tessitura contemporanea di un fatto di cronaca, accaduto in quella stessa terra dove hanno preso vita ed arte gli ideali risorgimentali verdiani.

Il “pantano” dell’Italia di oggi entra in relazione alla “speranza” ideale inscritta nella musica di Giuseppe Verdi. Un affondo drammaturgico sulla patria amata e perduta perché si ritrovi il senso di parole come “democrazia” e “giustizia”.

Prossimo appuntamento: venerdì 1° dicembre con la presentazione del libro Viaggio a Maria (Salerno ed.), a cura di Carlo Ossola.

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