A Ravenna inaugura la mostra “Omocausto: la memoria negata” promossa da Arcigay e Circolo Dock61

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In occasione della giornata della memoria, Arcigay in collaborazione con il Circolo Arci Dock61, inaugura domenica 27 gennaio la mostra dal titolo “Omocausto: la memoria negata” in Via Magazzini Posteriori 61 a Ravenna. Questa mostra vuole far conoscere gli aspetti persecutori sia in Germania che in Italia, sia degli uomini che delle donne. Una persecuzione – si legge nella nota di Arcigay – che non si è conclusa con la seconda guerra mondiale, ma che si è protratta fino ai nostri giorni con le discriminazioni e con il mancato riconoscimento di una memoria di quel che è accaduto.

“L’omocausto ha inizio in un Paese, la Germania, che era un punto di riferimento per la liberazione e autodeterminazione omosessuale. Berlino – aggiunge la nota – era una città progressista e, senza voler essere forzatamente anacronistici, quanto detto deve far riflettere su come sia estremamente semplice passare da una società di larghe vedute al fare altrettanti drastici passi indietro”.

“Abbiamo scelto di inaugurare questa mostra sull’omocausto il 27 gennaio –  afferma Ciro Di Maio, presidente Arcigay Ravenna – perché vorremmo che la Giornata della memoria, nel tempo, diventi un simbolo di tutto l’orrore nazista e non più solo la commemorazione della liberazione degli ebrei dal campo di Auschwitz”.

Durante l’inaugurazione si illustrerà il quadro storico e si leggeranno alcune testimonianze dei sopravvissuti. A seguire, verrà proiettato il film “Gli occhiali d’oro” tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani ed ambientato nella vicina Ferrara. Per l’occasione, sarà organizzaato anche un apericena.

La serata è patrocinata dal Comune di Ravenna, Assessorato alla Partecipazione ed Assessorato alle Politiche e Cultura di Genere.

 

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