Scritture di Frontiera. Alla Classense Davide Enia parla di “Appunti per un naufragio”

Lo scrittore palermitano racconta la sua esperienza a Lampedusa

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Per Scritture di Frontiera lunedì 18 marzo alle 18 alla Biblioteca Classense lo scrittore, attore e regista teatrale Davide Enia parla di “Appunti per un naufragio” (Sellerio) che descrive così: «Ho frequentato Lampedusa per anni. Ho visto sbarcarvi qualche migliaio di persone, ho incontrato il personale medico e gli uomini della Guardia Costiera, ho mangiato a casa dei residenti, sono uscito in barca con i pescatori, ho ascoltato ragazzi sopravvissuti alla traversata e ho dialogato con i testimoni diretti».

Davide Enia guarda negli occhi la fragilità della vita e lo fa a metà tra un’isola e il mare. In “Appunti per un naufragio”, lo scrittore palermitano racconta la sua esperienza a Lampedusa dove vede lo sbarco di migliaia di persone, mangia a casa delle persone del luogo, ascolta i sopravvissuti, osserva i morti che vengono trasportati lontano, senza identità, senza qualcuno che li pianga. Questa fortissima esperienza la vive con suo padre, che decide di accompagnarlo in questo viaggio di esperienza, di dolore, di vita che si attacca fortissima agli ultimi aneliti. Il mare e la terra si contrappongono nella loro stessa essenza e nel racconto di chi sta da una parte e di chi sta dall’altra.
Il tentativo di Davide Enia è quello di cogliere i paradossi del presente e mostrarceli e lo fa come testimone esterno, ma anche come protagonista perché all’esperienza dei naufraghi si contrappone quella personale. Perché il viaggio con il padre, medico da poco in pensione, lo costringe a reinventare un rapporto con lui, a stravolgerlo per rileggere il presente e analizzare bene il passato che è stato spesso disastroso. La malattia dello zio, il fratello del padre, li porta ad un dialogo, a trovare nuove emozioni e a raccontarsele per la prima volta, con gli occhi pieni del dolore dei naufraghi, ma anche carichi della gioia del sopravvissuto, di chi ce l’ha fatta di fronte alla morte.

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