Rianimazione Letteraria. All’ospedale, la poesia di Davide Rondoni nel suo libro “E come il vento”

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Il poeta Davide Rondoni sarà a Ravenna domenica 28 aprile alle 15.30 alla rassegna Rianimazione Letteraria di Poesia intensiva, che dal 2015 ha luogo all’interno dell’ospedale S. Maria delle Croci, sala conferenze DEA 7°piano. In questa occasione lo scrittore, poeta e drammaturgo presenterà il suo ultimo libro “E come il vento” (Fazi Editore, 2019).

Uscito in febbraio, il libro sta riscuotendo un notevole successo perchè rappresenta un punto di vista nuovo e unico sull’Infinito di Giacomo Leopardi.

Davide Rondoni è stato l’ideatore del progetto Infinito 200, nato per celebrare il duecentesimo anniversario della redazione dell’idillio leopardiano. Numerosi sono stati gli eventi culturali apparsi in Italia e all’estero per rendere omaggio ad uno dei capolavori della poesia mondiale. Davide Rondoni ha riletto l’Infinito calando i temi trattati da Leopardi nella quotidianità di un linguaggio poetico che si carica di un termine troppo abusato, ma mai pienamente compreso: l’infinito, l’immensità, l’eterno.

L’uomo Leopardi si carica di infinito: “dove vai ragazzo con l’infinito addosso?” chiede Rondoni al suo interlocutore, insieme Leopardi e un io poetico che vorrebbe caricarsi di infinito. “E come il vento” è un libro a metà tra un saggio critico e un percorso a tappe, che giunge al risultato di conoscere un Leopardi nuovo, non più vittima degli stereotipi di una critica letteraria che sembra aver cristallizzato la poetica leopardiana nel luogo comune riduttivo del poeta pessimista e nichilista.

Un Leopardi rivisto e rivissuto partendo dai temi poetici, facendo vivere la poesia nei suoi temi principali (la percezione visiva, quella uditiva e la riflessione finale) come una naturale evoluzione dell’uomo nei confronti dei temi fondamentali dell’esistenza. Leopardi muove dall’ascesa al monte, dallo sguardo chiuso dalla siepe (incapacità di conoscere solo con la razionalità) per approdare ad un’altra forma di conoscenza, frutto di un input sonoro (la voce del vento) che parla e che ricorda molto la voce di Dio. La siepe deve essere superata perché lo sguardo si apra e perché si veda chiaramente l’interminato spazio di là da quella e perché ci si possa aprire all’ascolto e alla riflessione sull’eternità. Un intervento della prof.ssa Teresa Giammaria verterà sulla lingua di Leopardi e sulle sue peculiarità.

L’incontro sarà moderato e condotto da Rita Servadei e Chiara Maccagni. Letture a cura di Sandra Melandri, curatrice Patrizia Baratoni. L’evento è stato organizzato con il patrocinio de Il Resto del Carlino, della Siae, di Traghetti e Crociere Srl e del Comune di Ravenna.

Come sempre, l’incontro è aperto a degenti, loro parenti, personale ospedaliero e cittadini in un’ottica che rivolge il proprio sguardo all’umanizzazione delle cure, come forma di attenzione e valorizzazione del tempo ospedaliero anche dal punto di vista culturale.

 

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