Commercio e contrabbando del sale all’epoca della Serenissima: presentazione di uno studio a MUSA

In occasione di Sapore di Sale, venerdì 12 settembre, verrà illustrato dall'autrice Valentina Petaros Jeromela la ricerca "Ordo Salis"

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Durante Sapore di Sale, la festa dedicata al sale cervese, venerdì 12 settembre alle ore 18.30 nella sala convegni di MUSA a seguito del convegno dal titolo “Il patrimonio ambientale del comparto della Salina di Cervia”, verrà presentato uno studio sulle vie del contrabbando del sale: “Ordo Salis,. Produzione commercio e contrabbando del sale all’epoca della serenissima Repubblica di Venezia”, il titolo del saggio pubblicato dalla casa editrice Il Colle con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

È Valentina Petaros Jeromela ricercatrice scientifica in campo storico di Capodistria, l’autrice del saggio sul contrabbando del sale, un commercio sommerso ed alternativo al normale commercio che era sottoposto da parte della Serenissima a fortissime imposizioni fiscali.

Valentina  parlerà della ricerca operata negli archivi veneziani e racconterà come la Serenissima avesse messo in atto una serie di norme ed espedienti sia per mantenere il controllo del commercio sia per sconfiggere il temuto contrabbando del cosiddetto ’oro bianco’.

Un saggio del quale l’autrice darà sintesi nel corso dell’incontro raccontando  le vicissitudini del sale di Pirano e delle altre saline dell’Alto Adriatico, vicissitudini che molto hanno in comune con quelle delle saline di Cervia. Nella pubblicazione sono presenti anche un saggio dello storico del sale Jean Claude Hoquet dal titolo “I Sali nel Friuli” e il saggio di Marino Vocci “Sale e saline dell’alto Adriatico”. Sarà presente anche Michela Toniutti  vice presidente del circolo culturale Il Colle di San Daniele del Friuli che ha curato la pubblicazione dei saggi.

Renato Lombardi appassionato  della storia locale e studioso dei rapporti fra Cervia e Venezia darà un importante contributo all’incontro mettendo in risalto la realtà cervese ed evidenziando i rapporti fra Cervia e la Serenissima. Nel corso dell’incontro si parlerà di Pirano e delle sue saline che tanto hanno in comune con le saline di Cervia sia dal punto di vista della  produzione sia per l’egemonia commerciale veneziana subita nel corso di secoli attraverso una serie di norme e regolamenti emessi da Venezia che regolavano il commercio e produzione del sale marino dell’area dell’Adriatico. Entrambe le cittadine estendevano le saline su una superficie di oltre 800 ettari e producevano un importante quantitativo di sale che stuzzicava gli interessi della Repubblica marinara. Entrambi affidavano il trasporto del sale alle vie fluviali e al mare, da entrambe partivano le cosiddette “rotte del sale”.

Ricordiamo che a Cervia la produzione del sale avviene dal 1959 con lavorazione meccanizzata ma resta la salina Camillone, sezione all’aperto del museo del sale a testimoniare l’uso del sistema della raccolta multipla. La Camilone è oggi gestita e mantenuta produttiva dal Gruppo Culturale Civiltà Salinara.
 
L’iniziativa, un viaggio attraverso la tradizione del sale e l’intreccio con le atre località salinare dell’area dell’Adriatico sotto l’influenza  veneziana, è organizzata da MUSA museo del sale di Cervia nell’ambito della iniziativa Sapore di Sale.

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