Ecco il nuovo prefetto, sicurezza al porto e microcriminalità i primi impegni

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giovedì 4 gennaio 2007

E’ arrivata ieri alle 13, ha conosciuto i collaboratori, anche quelli che lavorano nelle “retrovie”. E oggi, dopo un saluto al questore Fulvio Della Rocca in partenza per Pisa, ha incontrato la stampa.
Queste le prime ventiquattro ore trascorse a Ravenna da Floriana De Sanctis, il nuovo prefetto. Sessant’anni, nata a Roma, laureata in Giurisprudenza all’Università di Roma, una carriera al ministero dell’Interno iniziata nel 1978, nubile.Tailleur bordeaux, occhi chiari e modi gentili e garbati.
Conosce la città? “L’ho visitata moltissimi anni fa, quando ero ancora studentessa”. Non nasconde di essere felicissima dell’assegnazione a Ravenna, innanzitutto perché è la prima volta che opera in una sede e inoltre Ravenna le è stata descritta come una città estremamente civile e operosa.
Ho saputo della destinazione a Ravenna in questo modo “Avremmo pensato a te a Ravenna …ah, grazie”. “Per me – afferma era un totale cambio di attività lavorativa. Ho avuto un attimo di batticuore, ma ero contenta, perché da oltre un anno chiedevo di andare sul territorio. E ho avuto particolarmente piacere di venire in Emilia Romagna”.
Sul piano personale che tipo è il nuovo prefetto? Tra i suoi hobby vi è quello di leggere autori italiani, in particolare Pirandello, e a volte di rileggere anche ciò che ha già letto per gustare tutti gli aspetti sfuggiti quando si è trascinati dalla trama. Le piacciono il cinema e gli animali. In passato ha praticato diversi sport, ma il tempo tiranno le ha poi impedito di continuare a coltivarli. Forse ora, che per trasferirsi dall’abitazione all’ufficio impiegherà solo tre minuti, e non l’ora che impiegava a Roma da casa al ministero, forse riuscirà a ritagliare per sé un po’ di tempo libero. Due le cose che l’hanno incuriosita della nostra città: l’uso della bicicletta e i campanili “tondi”, mai visti primi.

Poche ore le sono bastate per avere le prime informazioni essenziali sul nostro territorio: una provincia tranquilla, con un altissimo grado di civiltà, la disponibilità dei cittadini, la sinergia tra le forze dell’ordine e la collaborazione con le autonomie locali nel reciproco rispetto. “Cercherò di agevolare anche con il nuovo questore questo clima di collaborazione con gli enti locali e con le forze dell’ordine, proseguendo in una strada che finora si è rivelata produttiva”.

I problemi ravennati sono quelli del territorio nazionale, ovviamente meno esasperati. Al prefetto sono già state segnalate le rapine attuate nel faentino di cui sono stati arrestati gli autori, peraltro soggetti di importazione. E anche, il porto con la questione della sicurezza e i buoni rapporti con il sindacato non solo su questo tema. La volontà di conoscere a fondo il territorio è forte e confermata dalla sua frase “nulla è più deleterio della superficialità”.
Della recente cronaca ha letto del tentativo di stupro a Ponte Nuovo, sottolineando la positività dell’avvenuta denuncia da parte della vittima. D’altronde De Sanctis ha alle spalle anche un’esperienza di presidente del Comitato delle Pari Opportunità che opera nell’ambito del ministero dell’Interno e proprio su questo fronte ha lavorato con le rappresentanze sindacali per avviare numerose iniziative, tra cui l’ipotesi di realizzazione di un asilo nello stesso ministero.
Per quanto la riguarda commenta:”Problemi di pari opportunità non ne ho mai avuti, non mi sono mai sentita discriminata e non mi sono mai tirata indietro. E’ un fatto di spirito di servizio e anche di solidarietà”.

Del suo lavoro ricorda i venti giorni trascorsi a Città del Messico nel 1984 per coordinare gli aiuti in occasione del terremoto: “Un’esperienza pesantissima e nel mio cuore ci sono ancora i vigili del fuoco”.

Una curiosità a proposito del titolo “eccellenza” riservato ai prefetti. “Il nostro capo di gabinetto al ministero, il prefetto Mosca, ha scritto un libretto sull’etica prefetturale. L’ho letto e mi sono fermata alla voce “eccellenza”. Il titolo, che sembra sia stato abrogato da un decreto, viene dato a una persona che dovrebbe eccellere in senso del dovere, capacità, attenzione ai problemi del territorio, senso di collaborazione con chi lavora con lui ed altro. “Mi piacerebbe – conclude De Sanctis – che qualcuno mi chiamasse eccellenza solo quando andrò via da Ravenna”.

(Nelle foto, il prefetto Floriana De Sanctis e il viceprefetto Raffaele Sirico)

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