Massa, gli immigrati alla cassa: «A Massa come a casa»

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La questione immigrazione a Massa Lombarda continua ad essere frequente
oggetto di discussione da parte dei cittadini, nella maggior parte dei
casi in senso negativo. Ma sembra che le lamentele che giungono da
parte degli abitanti del comune romagnolo siano limitate ad una
determinata fascia di extracomunitari, lasciando immuni da rimostranze
gli stranieri che a Massa Lombarda posso contare su un’attività
commerciale ben avviata e su un lavoro sicuro.Da parte degli esercenti immigrati nel territorio massese, le considerazioni riguardo il livello di integrazione nel paese sono infatti più che mai positive. Come, ad esempio, nel caso della signora Lachgar Yamna, 39enne di nazionalità marocchina che gestisce insieme alla sorella il minimarket Timinnet in corso Vittorio Veneto. «Credo che i problemi con i cittadini italiani non si hanno se non si vanno a cercare – commenta Lachgar -. A mio parere la situazione è molto buona, ci sentiamo trattate bene e rispettate come qualunque altro cittadino di Massa Lombarda».

Le due donne, in Italia dal 1995 e responsabili del minimarket dal gennaio 2008, hanno a che fare quotidianamente con una clientela molto varia, che oltre alla componente marocchina include tunisini, albanesi e italiani. Inoltre, il marito di Lachgar fa parte dell’associazione «Alba del futuro» fondata recentemente da Badir Assis, che dà la possibilità ai cittadini extracomunitari di essere rappresentati all’interno della vita sociale del comune. «E’ un buon modo per risolvere i problemi discutendone insieme – continua la responsabile del negozio -, anche se si può sempre fare di più per l’integrazione. Di certo, dopo aver passato tanti anni qui, mi sento come a casa mia, pur non essendo italiana».

Dello stesso parere è Rami Noura, giovane marocchina proprietaria della rosticceria Gerusalem di via dei Lombardi, anche lei in Italia da una quindicina d’anni. Anche suo marito, che come nel caso della signora Yamna è nel nostro paese da più tempo, fa parte dell’associazione di Assis e di questo la donna sembra molto contenta. «Certo – ci dice – a patto che nessuno punti al proprio interesse individuale ma cerchi sempre di lavorare per la comunità intera. Solo così può essere un utile strumento di dialogo con i cittadini italiani». Anche la clientela di Rami è molto differenziata ed è formata da italiani, senegalesi, albanesi e naturalmente marocchini. Non si sono mai verificati episodi spiacevoli, la donna è sempre stata oggetto di ottima considerazione e rispetto e la sua famiglia è perfettamente inserita nella società e nel settore scolastico. «Gli italiani non sono tutti uguali – commenta con un sorriso -, come non lo siamo noi. Ci sono quelli buoni e quelli meno buoni, ma come noi lo comprendiamo credo sia giusto che anche i cittadini di Massa Lombarda non pensino male di noi solo a causa di qualche soggetto negativo».

La forza lavoro extracomunitaria non è rappresentata nel comune solamente dalla nazionalità marocchina; anche quella cinese contribuisce all’economia del paese grazie ad un ottimo inserimento in ambito commerciale. Ad occuparsi del negozio XXX di via San Vitale, di proprietà della madre, troviamo un 17enne cinese italianizzato Alessio, che ci conferma l’esistenza di un clima molto tranquillo e di un buon livello di integrazione con i massesi. «A volte forse i cinesi sono considerati una tipologia un po’ particolare – ci rivela Alessio -, vengono visti come persone chiuse che non vogliono avere rapporti con gli italiani. Ma questo è vero solo in parte, solo nei casi in cui sono gli stessi italiani a mostrare un atteggiamento ostile, considerandoci tutti uguali in senso negativo».
Il ragazzo ammette comunque di essersi sempre trovato bene nel nostro paese e di non aver mai avuto problemi con gli abitanti di Massa Lombarda.

Un aspetto che viene confermato anche da Jin Jing, una ragazza di 30 anni proveniente dalla Cina che si occupa del ristorante cinese Desiderio in viale Zaganelli: «Il paese è molto tranquillo – spiega Jin -, io e mio marito ci troviamo molto bene perché i massesi sono gentili. Ormai non sentiamo più di essere stranieri perché tutti ci trattano come cittadini». La donna, in Italia da 15 anni, ha in gestione da 4 il ristorante, la cui clientela è quasi esclusivamente italiana di ogni genere di età. «L’Italia ormai è il mio paese – continua Jin -, ma mi piacerebbe avere la possibilità di imparare meglio la lingua, perché credo sia una delle cose fondamentali per farsi accettare a pieno. In fondo parlare bene l’italiano e avere un lavoro aiuta molto».   

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