Processo “Black Monkey”, la Regione si costituisce parte civile

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Mario Mazzotti (PD): "Importante iniziativa che conferma l’impegno nel promuovere
la cultura della legalità"
– Anche Legambiente e Libera all’udienza per sostenere
il giornalista Giovanni Tizian

Domani mattina alle ore 9 si terrà, presso il tribunale di Bologna in
via Farini, la prima udienza del processo Black Monkey. «Vorrei esprimere grande apprezzamento per l’iniziativa della Regione
Emilia-Romagna di costituirsi parte civile nel processo Black Monkey. Si
tratta di un impegno importante. Il contrasto alle infiltrazioni
mafiose non è infatti prerogativa esclusiva delle forze dell’ordine e
della magistratura: per evitare che l’attività mafiosa si sedimenti
nella nostra regione, bisogna investire nella cultura della legalità. La
nostra è una terra dove l’attenzione delle istituzioni, delle categorie
sociali ed economiche, la presenza di un forte movimento cooperativo e
della società civile resta molto alta, e diventa un forte anticorpo
contro le infiltrazioni criminali. Spetta a noi tutti, dunque, lavorare
ogni giorno per rafforzare questi anticorpi» questo il commento del
consigliere regionale Pd Mario Mazzotti.

«Come è stato dimostrato da fatti di cronaca avvenuti negli ultimi anni, gioco d’azzardo e criminalità organizzata vanno spesso a braccetto, anche nella nostra regione – continua Mazzotti -. Per questo credo sia importante ribadire con forza il concetto espresso durante il convegno "Azzardare non è giocare" che si è tenuto qualche mese fa a Massa Lombarda: mai abbassare la guardia. E per riuscirci è necessario sostenere tutte le iniziative mirate a promuovere la cultura della legalità».

Negli ultimi anni, per quel che riguarda le competenze regionali, «l’Assemblea legislativa ha approvato tre importanti leggi sul tema. Una dedicata a proteggere dalle infiltrazioni mafiose il settore edilizio; un’altra che mira al contrasto delle infiltrazioni e alla promozione della cultura della legalità; infine una legge per contrastare il gioco d’azzardo patologico che prevede anche un’alleanza virtuosa tra scuole, enti locali, forze dell’ordine, commercianti, operatori socio-sanitari e volontariato per denunciare episodi di usura, truffa e riciclaggio legati alle slot machine e alla criminalità organizzata. È anche grazie a queste leggi che oggi è più facile che i beni vengano sequestrati alla mafia e restituiti al tessuto sociale ed economico regionale – conclude Mazzotti -. La Regione ha poi finanziato quasi cento progetti volti alla diffusione della cultura della legalità e alla prevenzione alle infiltrazioni mafiose. Solo l’attenzione e la cittadinanza attiva e responsabile, unite all’agire comune, alla cooperazione e all’impegno delle istituzioni, possono sconfiggere il radicamento delle organizzazioni criminali in Emilia-Romagna».

Legambiente,
assieme a Libera, sarà presente all’udienza per sostenere il
giornalista Giovanni Tizian,
nella sua scelta di costituirsi parte
civile nel processo a carico di una presunta organizzazione che faceva
profitti con il gioco illegale, capeggiata da Nicola Femia, ritenuto
dalla Procura di Bologna legato alla ‘ndrangheta.

In una telefonata intercettata dalla guardia di finanza a fine 2011,
nell’ambito dell’inchiesta, Femia e un altro indagato, Guido Torello,
facevano riferimento alla possibilità di «sparare in bocca» al
giornalista della Gazzetta di Modena, per un articolo "sgradito".

Legambiente sarà presente all’udienza per sottolineare la vicinanza a
Tizian, che da due anni è sotto protezione per aver portato alla luce
del sole dinamiche di stampo mafioso nella nostra regione.

Il dossier Ecomafia 2013 evidenzia infatti come in Emilia-Romagna la
criminalità, legata ai reati ambientali, stia lentamente prendendo
piede: la nostra regione sale infatti la classifica generale
dell’illegalità. Nel corso del 2012 si sono infatti registrate ben 1.035
infrazioni accertate, 944 persone denunciate e 410 sequestri
effettuati. L’accentuata dimensione globale delle attività di
ecocriminali ed ecomafiosi, la diversificazione delle loro attività
illecite, il ricorso sistematico a espedienti tipici della criminalità
economica sono proprie anche dell’Emilia-Romagna con in primo piano
ciclo dei rifiuti e del cemento

Legambiente non può che stringersi in un abbraccio simbolico al
giornalista nella sua scelta coraggiosa di non rimanere in silenzio
davanti all’illegalità, nonostante le minacce, e per ricordare a tutti
che Giovanni Tizian non è solo.

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