La spiaggia e la navigazione sotto controllo anche con il servizio di moto d’acqua della Polizia

A luglio una pattuglia con le moto d’acqua ha salvato una coppia di naufraghi a circa 2 chilometri dalla costa

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La Polizia di Stato nella provincia di Ravenna, sin dagli inizi del 1900, ha sempre avuto un Ufficio che si occupa dei servizi di polizia in mare. Da un motoscafo, in servizio tra le due guerre mondiali, si è passati ad una vera e propria “Squadra Mare” che oggi può contare su due motovedette d’altura per il mare aperto, gommoni e, più recentemente, da due potenti moto d’acqua. Quest’ultimo naviglio, estremamente flessibile nell’impiego ed economico a livello gestionale, si rivelato risolutivo in tutti i compiti di polizia che hanno per teatro la spiaggia e la navigazione da diporto costiera.

Nel mese di luglio scorso una pattuglia con le moto d’acqua ha permesso di trarre in salvo una coppia di naufraghi a circa 2 chilometri dalla costa con la barca rovesciata. Drammatiche erano le condizioni della donna che, con un braccio fratturato, aveva tentato di rientrare a riva per cercare aiuto.

Quotidiano è l’impiego per il contrasto al fenomeno dell’ambulantato abusivo in spiaggia, fornendo un valido supporto per le pattuglie che operano sull’arenile. Gli operatori dispongono di  abbigliamento e attrezzature  per navigazione e  comunicazioni tecnologicamente avanzate.  Sono in grado di comunicare oltre che con la sala operativa del 113 anche con le Capitanerie di Porto ed il servizio di salvataggio dei bagnini di spiaggia.

Questo permette agli operatori, in tempo reale, di conoscere qualsiasi criticità ed intervenire in tempi ridottissimi. Le moto sono infatti in grado di sviluppare velocità nell’ordine dei 100 Km/h. Il personale svolge anche attività didattica nei circoli nautici al fine di spiegare la normativa sulla navigazione e più in generale  sensibilizzare  i diportisti sui buoni comportamenti da tenere quando si va per mare.

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