L’Anddos contro il Comune di Faenza: “Mozione sconcertante”

Profondo sdegno contro il testo che vieta l'educazione alle differenze nelle scuole

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L’Associazione Nazionale Anddos, contro le discriminazioni da orientamento sessuale, con 61 circoli distribuiti in tutta Italia e 113.140 associati, replica indignata alla notizia dell’approvazione, nel consiglio comunale di Faenza, della mozione che discrimina e ignora i progetti per l’educazione alle differenze nelle scuole della città..

“Una mozione sconcertante, assolutamente lesiva dei diritti fondamentali della persona – afferma il presidente nazionale Mario Marco Canale –   una vergogna che passi a maggioranza un testo di tale brutalità discriminatoria che vìola i diritti inviolabili dell’uomo sanciti dalla Carta Costituzionale, come la piena uguaglianza ed il pieno sviluppo della persona umana, garantiti in tutte le formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.

 

Per un giovane omosessuale avere attorno a sé un ambiente sociale, come la scuola, e familiare che lo comprendano è una condizione basilare per una crescita serena, per un integrazione con gli altri, per l’affermazione e lo sviluppo dei propri diritti civili e delle proprie legittime libertà. E non intuiscono, quindi, questi politici quali pericolosissimi focolai di intolleranza e discriminazione sessuale abbiano adesso acceso in una società dove pregiudizi, bullismo, violenza e la cultura del non rispetto, sono già nemici devastanti? Invece di educare, la politica fomenta divisione, discriminazione, intolleranza, razzismo.

 

Con tutte le conseguenze che ne derivano. L’inadeguatezza di certa classe politica mette in pericolo la sicurezza quotidiana delle persone lgbt.  E’ necessaria un’azione di sostegno costante e quotidiana proprio da parte di tutte le istituzioni, attraverso iniziative mirate all’integrazione ed all’accettazione del diverso, che non si identificano certo con la campagna di “disinformazione” nelle scuole avallata dal consiglio comunale di Faenza. Occorre una volta per tutte entrare nella politica dell’  umanità, lasciando quella della discriminazione. E del disgusto”.

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