Adolescenti in coma etilico, il 13enne dimesso ieri pomeriggio dalla Pediatria

L'amico di 14 anni era stato dimesso poche ore dopo l'arrivo al Pronto soccorso, avvenuto nella tarda serata di sabato. La nota dell'Associazione Almagià che quella sera organizzava il Party in terza plus: "Noi estranei"

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È stato dimesso nel pomeriggio di ieri da reparto di pediatria il ragazzino di 13 anni ricoverato nella notte di sabato per coma etilico. Il 13enne si era sentito male insieme a un amico di 14 anni, anche lui finito in ospedale e dimesso poche ore dopo. Secondo quanto riporta il Resto del Carlino in edicola oggi, i due avevano un tasso alcolemico nel sangue di 2 gr/lt.

I due adolescenti avrebbero bevuto vodka prima di entrare a una festa finendo riversi a terra. Soccorsi da un poliziotto fuori servizio, uno era privo di sensi e il secondo appena in grado di parlare.

Sull’accaduto, i Carabinieri sono in attesa di tutti i referti ed è possibile la segnalazione alla Procura dei Minorenni.

Quella sera alle Artificierie Almagià si svolgeva Party in Terza Plus, festa per i ragazzi di prima superiore. Festa estranea all’accaduto, come  rimarca l’associazione Almagià, organizzatrice dell’evento in una nota stampa che riportiamo di seguito:

“Durante il Party in Terza noi dell’Associazione Almagià  alle Artificerie Almagià non serviamo alcolici ai minori. E, per nostra scelta, non vengono serviti alcolici neanche a nessuno degli adulti dell’organizzazione. Nessuno quindi può bere alcolici. Neanche noi. Queste sono le regole. I ragazzi e le ragazze del Party vengono portati dai genitori ed escono a mezzanotte; se vogliono uscire prima della mezzanotte, un incaricato del servizio di vigilanza aspetta l’arrivo dell’adulto di riferimento fuori con i ragazzi stessi sino alla riconsegna. Ragazzi e ragazze vengono controllati al momento dell’ingresso in modo da non potere portare in autonomia bottigliette di alcolici o altro all’interno delle Artificerie Almagià. Durante la serata del 19 dicembre non ci sono stati episodi di malessere. Non hanno neanche fumato una sigaretta fuori. Qualcuno ha avuto caldo perché aveva ballato troppo e ha chiesto di prendere una boccata d’aria, cosa che gli è stata concessa con l’accompagnamento di un adulto del servizio di vigilanza e sicurezza. Chi ha scelto di uscire prima della fine è stato accompagnato sul portico di ingresso e riconsegnato al genitori. Per cui l’episodio di binge drinking con coma etilico dei due ragazzini (…) non riguarda il Party in Terza. Erano attivi per la vigilanza al Party in Terza di sabato 19 dicembre 6 addetti alla sicurezza, 15 peer educator di Associazione Almagià e lo staff organizzativo  è composto da 15 adulti: tutte queste persone possono testimoniare, insieme ai ragazzi e alle ragazze ospitati al Party plus, l’assoluta tranquillità della serata e la totale assenza di alcol.

Nell’affermare l’assoluta estraneità di Associazione Almagià all’episodio in questione, ci dissociamo da qualsiasi insinuazione e affermazione che leda il percorso etico e creativo di progetti rivolte a ragazzi e ragazze di Ravenna,  iniziato e portato avanti con fatica e impegno da tutte le Associazioni  di Rete Almagià e continuato con la collaborazione preziosa e insostituibile di decine di adolescenti volontari delle Scuole Medie Superiori della città”.

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