Confiscati i terreni a Classe di proprietà di una famiglia rom: ora sono un bene dello Stato

I beni, camper compresi, erano stati sequestrati per la sproporzione tra il loro valore ed i reddito dichiarato dai proprietari. Il Tribunale parla anche di pericolosità sociale

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Questa mattina un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Ravenna è stato notificato alla Conservatoria dei Registri Immobiliari ed al Pubblico Registro Automobilistico. A essere confiscati un lotto di terreno di oltre 600 mq a Classe, adiacente alla basilica di Sant’Apollinare, proprio la zona balzata agli onori della cronaca per la presenza di un accampamento di rom.

Gli uffici annoteranno il trasferimento di proprietà dei beni sui pubblici registri. I beni erano stati sequestrati dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Ravenna lo scorso settembre perché vi era sproporzione tra il loro valore ed il reddito dichiarato da una famiglia di nomadi rom di origine bosniaca che si era stanziata a Ravenna da diversi anni, i cui componenti, per i numerosi precedenti penali, sono raggiunti da misure di sicurezza personali.

Il Decreto Legislativo 159 del 2011 (Codice Antimafia) prevede infatti che il Tribunale possa disporre una misura di prevenzione patrimoniale collegata alla pericolosità sociale e alla sproporzione tra reddito dichiarato e valore dei beni posseduti.

I veicoli ed il terreno saranno trasferiti all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati, diventando quindi patrimonio dello Stato.

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