Hashish a scuola, blitz antidroga all’istituto alberghiero di Riolo Terme: due denunce per spaccio

Dopo le segnalazioni di dirigente ed insegnanti, è scattato il controllo a sorpresa dei Carabinieri con i cani. Trovate dosi nascoste anche nel giardino. Due minorenni segnalati come assuntori

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Questa volta è toccato agli studenti dell’istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Riolo Terme ricevere la “visita” inaspettata dei militari dell’Arma accompagnati dai cani antidroga del nucleo cinofili di Bologna. L’obiettivo dell’operazione, concordata con la dirigente e gli insegnanti dell’istituto che in passato avevano chiesto ai carabinieri di Riolo Terme d’intensificare i controlli antidroga, era di trasmettere il senso di legalità ai giovanissimi.

 
Una decina di militari dell’arma tra i quali il comandante della compagnia di Faenza, il capitano Cristiano Marella e il luogotenente Federico Barbarossa che comanda la caserma di Riolo, hanno aspettato che iniziassero le lezioni per bussare alla porta delle classi dell’istituto, nella sede centrale e in quelle secondarie.

Grazie all’ottimo fiuto dei due labrador antidroga che hanno ispezionato alcune classi, sono stati individuati due studenti minorenni che avevano portato a scuola modiche quantità di stupefacenti per uso personale. In particolare, uno di loro aveva nello zainetto uno “spinello” pronto all’uso, invece il secondo, controllato in un’altra aula, ha provato a disfarsi di una dose di hashish lanciandola sotto il banco di una compagna di classe appena si è accorto dell’ingresso in classe delle “divise”. La sua mossa non è sfuggita ai carabinieri che appena entrati in classe hanno “congelato” la situazione in attesa del passaggio dei cani antidroga e a nulla sono valsi i tentativi di depistaggio da parte del giovane che in un primo tempo, pensando di non essere stato visto, ha negato che quella droga fosse la sua. In seguito, davanti ai genitori che erano stati convocati a scuola, ha ammesso che quell’hashish era suo.

Inoltre, dall’ispezione lungo il perimetro esterno dell’istituto, i cani antidroga hanno indicato una grata sotto la finestra di un’aula dove è stato trovato un contenitore in plastica con all’interno alcuni “sassolini “ di “hashish” per un peso complessivo di 2,50 grammi, nascosto accuratamente in modo tale da non poter essere visto. Anche nel giardino adiacente è stato trovato un involucro contenente un frammento di hashish: molto probabilmente qualcuno dei ragazzi appena si è accorto dei controlli lo ha gettato dalla finestra.

I militari dell’arma, dopo aver accompagnato in presidenza i due giovanissimi assuntori insieme ad un docente che ha avvisato i genitori, hanno avviato le indagini per risalire alla provenienza della droga. Dall’analisi dei loro telefonini e attraverso le indicazioni che loro stessi hanno fornito, i carabinieri sono riusciti a risalire a due pusher, altri due studenti, già maggiorenni, dello stesso istituto.

I due, un 18enne ed un 19enne, sono stati raggiunti dai militari nelle rispettive classi, dove i cani antidroga hanno segnalato qualcosa di “sospetto” in corrispondenza dei loro banchi. Uno dei due aveva con sé, oltre al “classico” kit per il consumo di droghe composto da “grinder” (tritamarijuana) e cartine, anche alcuni involucri identici a quello utilizzato per avvolgere il “fumo” trovato indosso ad uno dei minorenni.

I due sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Ravenna per “spaccio di stupefacenti aggravato poiché a favore di minorenni in prossimità di istituti scolastici”, invece i due assuntori sono stati segnalati al prefetto per uso personale.

Questo “ciclo” di controlli antidroga che nel corso dell’anno è stato ripetuto anche in altri istituti scolastici del faentino con l’obiettivo di affermare la fondamentale importanza del rispetto e delle regole e quindi per prevenire il dilagante fenomeno dello spaccio nonchè del consumo di droga tra i giovanissimi, si sposa con la campagna informativa di cultura della legalità che i carabinieri di Faenza hanno diffuso nelle scuole di ogni ordine e grado del comprensorio per spiegare sia i pericoli per la salute che le conseguenze giuridiche derivanti dal consumo di sostanze stupefacenti.

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