Tra l’ex discoteca Woodpecker e il Centro Climatico Marino di Milano Marittima torna Modulo Fest

Sei giorni di musica elettronica sperimentale, ma anche arte contemporanea e worshop

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Sei giorni di live, tre workshop e un’esposizione in due luoghi abbandonati fra i più suggestivi della Riviera: il Centro Climatico Marino e l’ex discoteca Woodpecker di Milano Marittima. Il MODULO FEST 2016 giunge alla seconda edizione, seguendo un filo conduttore che unisce la musica elettronica più sperimentale, i diversi linguaggi dell’arte contemporanea e la riqualificazione di tesori architettonici dimenticati.

Il festival, organizzato dal collettivo Magma in collaborazione con il Comune di Cervia, aprirà venerdì 24 giugno con l’inaugurazione dell’esposizione “Bruma” alle 18 al Centro Climatico Marino, per concludersi domenica 3 luglio con il concerto di Biosphere al Woodpecker.

Fonte d’ispirazione della rassegna è il fascino dei sintetizzatori analogici modulari, utilizzati da gran parte degli artisti voluti dal collettivo. Si esibiranno al Centro Climatico Marino, colonia fra le più antiche di Milano Marittima, costruita nel 1927 e tornata deserta dopo l’esperienza del reality “Campioni”; e al Woodpecker, l’avveniristica discoteca costruita negli anni ’60 su progetto dell’architetto Filippo Monti (scomparso l’autunno scorso), al cui interno campeggia il suggestivo dipinto di Blu. A esibirsi saranno nomi del panorama elettronico internazionale. A partire dal norvegese Bioshpere e dal producer inglese Samuel Kerridge. E ancora, Danse Noire Sound System con Aïsha Devi, Stump Valley, Morkebla, Petit Singe, Hdadd e Davem.

Durante il festival, sarà visibile la mostra collettiva “Bruma”, a cura di Marco Samoré. Gli spazi spettrali del Centro Climatico Marino ospiteranno gli interventi scultoreo-installativi di Sergia Avveduti, David Casini e Marta Pierobon, quelli pittorici di Giulio Zanet, i collage di Kensuke Koike e il lavoro fotografico e sonoro di Carolina Martines, operazioni concepite per riattivare la memoria del luogo, nel tentativo di far emergere il potenziale creativo sedimentato nel fallimento. A completare la mostra “As Soon As Possibile. Performance loop”, installazione video inedita che racconta il processo creativo di “The Class of Marina Abramovic”, progetto dedicato alla sperimentazione performativa che si è tenuto al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano nel giugno del 2003. Un documento video, realizzato in quei giorni da Mario Gorni/Careof, capace di restituire l’evoluzione di un gruppo di giovani artisti della Hochschule für Bildende Künste di Braunschweig (Germania) che sotto la guida di Marina Abramovic, celebre pioniera della Body Art, hanno dato vita, ciascuno secondo la personale poetica e con mezzi e tecniche diverse, a una serie di performance e living installations in cui il comune denominatore è il corpo quale catalizzatore del rapporto tra l’individuo e il suo ambiente.

Novità, i workshop dedicati a synth modulari e studio del suono: in ‘cattedra’ al Centro Climatico Marino (26, 28 e 29 giugno), Mudwise-Osc178crew, il progetto “Belabor” di Enrico Malatesta e “The dance of attention” di Attila Faravelli (prenotazioni info@magma.zone).

Il programma dei workshop (pdf)

Il programma completo del Modulo Fest 2016 (pdf)

Info: info@magma.zone 

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