Delitto Ballestri: trovate tracce biologiche nella villa della tragedia, forse più vicina la verità

Sempre più difficile la posizione del marito Matteo Cagnoni, mano a mano che vengono raccolti indizi e ascoltate le persone dell'entourage della coppia - L'uomo continua a professarsi innocente

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Come riporta la cronaca del Corriere di Ravenna di questa mattina – con un articolo firmato da Carmelo Domini – il quadro indiziario a carico di Matteo Cagnoni, indagato e arrestato per la brutale uccisione della moglie Giulia Ballestri, si fa sempre più pesante. Nella giornata di venerdì e ancora ieri mattina la Polizia scientifica ha setacciato la villa di Via Genocchi dove è avvenuto il delitto, in centro a Ravenna, alla ricerca di tutte le tracce biologiche, degli indizi e di altri elementi utili all’indagine per risolvere il caso. E pare abbia trovato ciò che stava cercando. 

 

Ovvero tracce biologiche, quelle del potenziale assassino. Ora – come riporta il giornale – sarà l’esame del DNA a dirci se quelle tracce sono davvero quelle dell’assassino e se, soprattutto, porteranno a definire oltre ogni ragionevole dubbio la responsabilità del marito Matteo Cagnoni, oppure se ci potremmo trovare di fronte ad un clamoroso colpo di scena.

 

In realtà, sulla colpevolezza del marito gli inquirenti – che lo hanno sospettato fin dal primo momento – sembrano nutrire sempre meno dubbi, come riporta Carmeno Domini. Anche se, nel carcere di Sollicciano a Firenze, lui continua a dichiararsi innocente. Per gli inquirenti, le prove a suo carico sono “importanti”, e disegnano un quadro accusatorio già chiaro nei suoi tratti fondamentali, con un movente molto leggibile e plausibile da una parte e con un alibi che fa acqua da tutte le parti dall’altra. Fra l’altro, il comportamento dell’uomo all’arrivo dei poliziotti che volevano fermarlo a Firenze, con la fuga rocambolesca fra i campi lascia interdetti.

 

IL MOVENTE

Il movente è quello di un matrimonio finito e di una separazione ormai prossima – Giulia Ballestri aveva un altro compagno con cui voleva vivere – che il Cagnoni non accettava in alcun modo. O meglio, accettava probabilmente solo di facciata, mentre intimamente non si rassegnava alla perdita della moglia e alla perdita di immagine che quella rottura avrebbe rappresentato per lui. Dai racconti che via via emergono – senza scadere nel gossip più becero – risulta abbastanza evidente che siamo di fronte ad un uomo ossessionato dalla perdita e dalla separazione della moglie. La fa pedinare. La pedina lui stesso. La esaspera. Pare la ricatti. Il classico caso di un uomo che sembra voler esercitare una qualche forma di diritto di proprietà sulla propria donna e che quando questo diritto viene messo in discussione perde equilibrio e perde la testa, fino ad uccidere, come nei casi più classici di femminicidio, purtroppo molto frequenti.

 

Il giornale riporta l’indicrezione che poche ore prima del delitto i due si fossero incontrati per un accordo economico definitivo in vista della separazione. Inoltre, per questioni di immagine, lui non voleva separarsi a Ravenna, ma a Firenze, dove la cosa poteva essere digerita e diluita meglio a suo avviso che non in una piccola città di provincia come Ravenna.

 

LA DINAMICA

La dinamica del delitto che emerge pare questa verosimilmente: lui avrebbe attirato la moglie in una trappola, poco dopo quell’accordo economico sulla separazione, convincendola ad andare insieme nella vecchia villa di famiglia a valutare una serie di quadri da vendere. I due si mettono d’accordo e arrivano insieme alla villa. Le telecamere riprendono un’auto con due persone che arriva presso la vecchia casa. L’auto potrebbe essere compatibile con quella di Cagnoni. I due scendono. Una volta nella villa l’uomo l’ha uccisa. Con un bastone. Brutalmente. Lei ha cercato di difendersi e di scappare, come sembra. Da qui la ricerca di tracce biologiche dell’assassino sulla vittima, quelle tracce che la scientifica sembra avere infine trovato. Lo stesso Cagnoni ha graffi ed escoriazioni sul corpo: dice che si li è procurati scappando. Vedremo se questa difesa reggerà.

 

Giulia Ballestri in ogni caso viene colpita alle spalle, mentre guarda un quadro, e il suo sangue finisce pare sulla tela. Evidentemente dopo il primo colpo cerca di reagire, viene colpita più e più volte, crolla, viene finita a colpi di bastone e poi trascinata giù nello scantinato. Viene trovata seminuda, solo con il reggiseno, ma sembra che non ci siano tracce di violenza sessuale. Dopo la barbara uccisione, l’uomo se ne va da solo, chiude a chiave e mette l’allarme. Le telecamere riprendono una sola sagoma che riparte con l’auto. L’altra persona giace morta ammazzata dentro la villa. 

 

L’ALIBI

Matteo Cagnoni va a Firenze – nella casa dei genitori – con i 3 figli nel mentre la moglie scompare. Lui non avvisa nessuno. A dare l’allarme è invece il fratello di Giulia che la cerca per tre giorni e non la trova. A Firenze Cagnoni porta con sè pare una grossa somma di denaro e poi anche i passaporti suoi e dei figli. Perché? Gli inquirenti ipotizzano che volesse tentare una fuga.

Gli inquirenti lo cercano subito dopo la scoperta del corpo di Giulia, e quando i poliziotti arrivano a Firenze, lui scappa per i campi. Perchè? Cosa ha da temere? Riesce a far perdere le tracce per un po’. Poi torna nella casa di famiglia pensando di non trovare più i poliziotti. Che invece sono lì ad aspettarlo e lo fermano. Il fermo vieno poi tramutato in arresto per omicidio e occultamento di cadavere.

Perchè Cagnoni è tornato nella casa di famiglia? Forse in quelle ore concitate l’uomo si rende conto di avere perduto tutto e di non potere avere più alcuna via di scampo.

Se le cose sono andate come tutti ipotizzano, non resta che la confessione. Oppure la famosa “pistola fumante” ovvero la prova trovata dagli inquirenti – il DNA? – che inchioda l’assassino alla sua colpa oltre ogni ragionevole dubbio.

Altre ipotesi per ora non sono alle viste. Per ora. Ma la verità processuale e la colpevolezza o meno di Matteo Cagnoni, famoso dermatologo di successo oggi nella polvere, come si sa, si accerterà solo in Tribunale.

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