Frode fiscale, indagato imprenditore cinese: ha sottratto più di 2 mln di euro all’erario in 5 anni

All'apparenza l'azienda, attiva nel settore della produzione di divani, sembrava in perfetta regola, ma passando al setaccio i libri contabili le Fiamme Gialle hanno trovato un giro di fatture false

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La Guardia di Finanza di Lugo, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Ravenna su richiesta della Procura della Repubblica, ha sequestrato ad un imprenditore di nazionalità cinese (non sono state fornite le generalità) attivo nel settore della produzione di divani, due immobili, un’autovettura, una polizza assicurativa e denaro contante per un valore complessivo di oltre 500 mila euro.

Le indagini sono state avviate a seguito di una verifica fiscale effettuata dalle Fiamme Gialle lughesi, nel corso della quale è stato accertato che l’azienda dell’imprenditore cinese, a fronte di un fatturato medio di 2,5 milioni di euro all’anno, grazie ad un collaudato sistema di fatture false non versava praticamente nulla all’Erario.

Infatti, attraverso l’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti per circa un milione di euro all’anno, l’imprenditore cinese era sostanzialmente in grado di pareggiare i ricavi conseguiti con costi fittizi, senza produrre all’apparenza alcun reddito. Ed effettivamente, al momento dell’avvio della verifica fiscale, i Finanzieri si sono imbattuti in un’azienda che sembrava formalmente perfetta: contabilità in ordine, macchinari in funzione ed una catena di montaggio idonea alla produzione di divani di alta qualità, alcuni dei quali del valore di 30.000 euro e dotati anche di prese USB e di casse per la diffusione della musica.

Tuttavia, quando i militari hanno passato al setaccio i libri contabili, sono affiorate moltissime fatture di acquisto provenienti da fornitori cinesi, con partita IVA inattiva e tutti evasori totali, relative a prestazioni mai effettivamente svolte. È infatti emerso, grazie alle indagini bancarie condotte dalla Guardia di Finanza, che l’imprenditore simulava il pagamento di tali fatture attraverso l’emissione di assegni che egli stesso provvedeva ad incassare.

Sulla base di tali risultanze, la Procura della Repubblica di Ravenna ha indagato l’imprenditore cinese per il reato di frode fiscale ed ha ottenuto dal G.I.P. il sequestro preventivo di beni per l’importo dell’evasione fiscale realizzata, quantificata in 2,2 milioni di euro in cinque anni.

Nei giorni scorsi, quindi, la Guardia di Finanza di Lugo ha dato esecuzione al provvedimento di sequestro e, nonostante l’imprenditore cinese avesse nel frattempo cessato l’attività e si fosse trasferito in altra regione, è riuscita a rintracciarlo ed a sequestrare il suo intero patrimonio, composto da due immobili, un’autovettura, una polizza assicurativa e denaro contante, conservato all’interno di una cassetta di sicurezza bancaria, per un valore complessivo stimato in oltre 500 mila euro.

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