Il museo dell’Adriatico: da Ravenna e Trieste un’idea per promuovere i territori italiani e croati

Secondo l’assessora Bakkali si tratta di una “straordinaria opportunità di promozione turistica e nuove relazioni tra le tante realtà coinvolte”

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Promuovere i territori italiani e croati affacciati sull’Adriatico attraverso un progetto dal forte impatto economico e sociale che si concretizzi nella realizzazione di un museo diffuso, il Mema, “Multimedia extensive museum of Adriatic”. 

 

L’idea è stata dell’Università Popolare di Trieste e il Comune di Ravenna, attraverso il proprio ufficio politiche europee, intende candidarla quale ente capofila a un bando di finanziamento di imminente pubblicazione (Progetto Interreg Italia-Croazia promosso dall’Unione Europea).

 

“Con l’Università Popolare di Trieste – spiega l’assessora alle Politiche europee Ouidad Bakkali – abbiamo da tempo delle ottime relazioni e quando ci è stato chiesto, in virtù dell’esperienza che negli anni abbiamo acquisito per la gestione di progetti europei, di dare il nostro contributo all’approfondimento di tale ipotesi progettuale e di essere l’ente capofila nella partecipazione al bando, abbiamo accettato con grande entusiasmo. Proprio l’altro ieri abbiamo avuto a Ravenna un incontro con tutti i soggetti coinvolti, per condividere le principali linee progettuali, che saranno meglio declinate sulla base dei criteri del bando, non appena questo sarà pubblicato, presumibilmente tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Sono convinta che ci troviamo di fronte a un’ottima opportunità di promozione turistica e di nuove relazioni tra le diverse parti di un territorio vasto e che presenta caratteristiche molto diverse da zona a zona, che nel suo insieme ha un interessantissimo potenziale di promozione, grazie in particolare all’impiego delle nuove tecnologie multimediali”.

 

Le sinergie e le connessioni storico-artistico-culturali tra i territori di riferimento del “Museo diffuso dell’Adriatico” sono state al centro dell’incontro, organizzato per la definizione dei ruoli dei diversi partner. Il progetto individua in Trieste il polo geopolitico economico del bacino adriatico e coinvolge numerose realtà in Italia e in Croazia, fra le quali si rileva la recente adesione del Parco Nazionale della Majella e del Museo della Città di Fiume.

 

Dopo l’assessora Bakkali sono intervenuti Decio Ripandelli per l’Università Popolare di Trieste e Silvia Serra per l’Unione Italiana e in rappresentanza delle Comunità Italiane di Torre, Valle e Spalato. Sono seguiti poi gli interventi degli altri partner del progetto: la Fondazione Ravennantica, la Comunità Italiana di Parenzo, il Comune di Dignano, il Comune di Verteneglio, la Comunità Italiana di Verteneglio, il parco della Majella, Euroservis.

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